Terremoto di magnitudo Ml 4.2 al confine tra il Friuli e la Slovenia, 17 luglio 2020

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Terremoto di magnitudo Ml 4.2 al confine tra il Friuli e la Slovenia, 17 luglio 2020

di blogingvterremoti

Un evento sismico di magnitudo Richter (Ml) 4.2 è stato registrato alle ore 4:50 italiane del 17 luglio 2020 dalla Rete Sismica Nazionale dell’INGV con epicentro in territorio sloveno vicino al confine con l’Italia, alla profondità di 7 km. Circa 12 ore prima (ore 22:02 italiane) un terremoto di magnitudo Ml 3.5 è stato localizzato nella stessa area.

I Comuni italiani entro 20 km dall’epicentro, tutti nella provincia di Udine, sono riportati nella seguente tabella:

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Sebbene all’esterno dei confini dell’attuale mappa di pericolosità sismica, l’area interessata da questo evento sismico si colloca in una zona a pericolosità molto alta, ed è caratterizzata da una sismicità importante con eventi recenti di magnitudo superiore a 5 (12 luglio 2004 Ml 5.2 e 12 aprile 1998 Mw 5.7) avvenuti a Nord Est dell’epicentro odierno.

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Geologicamente quest’area è la zona di contatto tra i thrust (faglie con movimento di tipo inverso) delle Alpi Meridionali, orientati prevalentemente est-ovest, e le strutture trascorrenti destre ed inverse del sistema dinarico, orientate in direzione nord ovest-sud est.

Questa zona rappresenta l’area di scontro tra la Placca Adriatica (che a sua volta rappresenta la parte più settentrionale della Placca Africana) e la Placca Europea. La Placca Adriatica da sud spinge contro la Placca Europea. Lo scontro tra le due placche è rilevabile dai dati geodetici forniti dai satelliti (dati GPS), che mostrano i vettori di movimento dei capisaldi posti nelle due placche e misurano un raccorciamento regionale di circa 2 mm/anno. La deformazione prodotta da questo raccorciamento si trasmette alle faglie sia inverse sia trascorrenti del Friuli e della Slovenia, inducendole a generare terremoti. Questo movimento, nel lungo termine, ha determinato il sollevamento delle catene montuose delle Alpi e delle Dinaridi; le catene montuose infatti si formano grazie all’attività di faglie con movimento di tipo inverso, cioè dove uno dei due blocchi separati dalla faglia sale sopra all’altro a causa della spinta tettonica.

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thrust delle Alpi Meridionali si sono attivati durante la sequenza sismica del Friuli del 1976 (con magnitudo massima Mw 6.5), mentre le strutture delle Dinaridi slovene sono responsabili, oltre che del grande evento del 1511 (M 6.9), dei terremoti del 1926 (M 5.8) di Idrija, e di quelli di Bovec del 1998 (M 5.7) e del 2004 (M 5.2).

Il terremoto friulano-sloveno del 1511 è uno dei 3 grandi terremoti storici (magnitudo M≥6.5) che determinano l’elevata pericolosità sismica delle Alpi orientali (insieme al “terremoto di Villach” del 1348 e al terremoto del Friuli del 1976), area per il resto caratterizzata da eventi frequenti ma di media entità, con magnitudo non superiore a 6.0.

L’evento sismico odierno è stato avvertito con un intensità fino al IV grado della scala MCS nella parte orientale del Friuli, come si vede dalla mappa determinata grazie ai questionari macrosismici di “Hai sentito il terremoto?” (944 questionari, aggiornamento ore 9.32).

Mappa del risentimento sismico in scala MCS (Mercalli-Cancani-Sieberg) che mostra la distribuzione degli effetti del terremoto sul territorio come ricostruito dai questionari on line. La mappa contiene una legenda (sulla destra). Con la stella viene indicato l’epicentro del terremoto, i cerchi colorati si riferiscono alle intensità associate a ogni comune. Nella didascalia in alto sono indicate le caratteristiche del terremoto: data, magnitudo (ML), profondità (Prof) e ora locale. Viene inoltre indicato il numero dei questionari elaborati per ottenere la mappa stessa.

L’EarthQuake Report del terremoto di questa notte è disponibile qui.




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