Salute e benessere – Le ferie sono determinanti contro infarto e depressione

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estate e ferie

Secondo gli esperti  il mancato relax e la tensione che ne deriva aumentano il rischio di depressione e ansia e queste possono accrescere il pericolo di infarti e ictus, che sale anche perche’ il cuore e i vasi, se non si “stacca la spina”, sono piu’ esposti a problemi cardiovascolari come ipertensione e aritmie. Ma i cardiologi rassicurano: basta anche solo una settimana di vacanze per ridurre il rischio soprattutto per anziani o soggetti con due o piu’ fattori di rischio cardiovascolare che rinunciando alle ferie si esporrebbero a una maggiore probabilita’ di malattie ischemiche. “Il riposo e’ fondamentale per la salute del sistema cardiovascolare perche’ lo stress con cui siamo costretti a convivere durante i mesi invernali e le giornate lavorative
aumenta la pressione arteriosa e l’alterazione dei fattori infiammatori indotta dallo stress facilita la formazione di trombi e coaguli pericolosi. Quando invece stacchiamo dalla routine e ci dedichiamo a cio’ che amiamo di piu’ o semplicemente ci riposiamo, anche cuore e vasi ‘prendono fiato’ e stanno meglio . Le vacanze sono dunque un momento prezioso per ricaricarsi e regalare una pausa rigenerante all’organismo, seppur breve e non lontano da casa, anche solo per una settimana, puo’ essere quasi considerata una ‘terapia’ e riduce il rischio cardiovascolare. Il mancato relax aumenta invece la pressione arteriosa e la frequenza dei battiti, perche’ il cuore non si riposa a sufficienza: rinunciare alle ferie puo’ comportare percio’ un incremento della probabilita’ di ipertensione e del rischio di aritmie a seguito della rabbia repressa causata dal peggioramento della condizione socio-economica”. La conferma arriva anche da uno studio svolto dal Servizio di Psicofisiologia Clinica del San Camillo-Forlanini di Roma, in collaborazione con la Cattedra di Psicofisiologia Clinica della Facolta’ di Medicina e Psicologia dell’Universita’ “Sapienza” di Roma. La ricerca condotta su 30 pazienti che avevano avuto un attacco di cuore dimostra che la tensione muscolare causata nel 61% dei casi da problemi socio-economici e isolamento sociale e nel 34% da difficolta’ lavorative e familiari, aumenta del 30 per cento il rischio di depressione e questa, a sua volta, accresce del 20 per cento la probabilita’ di malattie cardiovascolari.  Bisogna poi aggiungere che restare in citta’ in estate e’ ‘pericoloso’ anche per il maggior caldo che si e’ costretti a subire, con la minaccia della disidratazione e delle conseguenze negative che ne derivano sul lavoro cardiaco: il sangue diventa infatti piu’ denso e il cuore fa piu’ fatica a pomparlo in circolo. Sono particolarmente a rischio tutti i pazienti che gia’ soffrono di una patologia cardiovascolare, come gli ipertesi, i pazienti con scompenso cardiaco o chi ha una patologia venosa. Per chi dunque non potra’ in nessun modo godere di un po’ di ferie allontanandosi da casa e sara’ costretto a restare in citta’, i cardiologi ospedalieri hanno stilato una serie di “regole” per evitare problemi:  chi soffre di una patologia cardiovascolare dovrebbe sottoporsi a un controllo dal cardiologo prima a inizio estate, cosi’ da aggiustare le terapie in base al clima piu’ caldo se fosse necessario, ad esempio riducendo i dosaggi in caso di ipertensione. Necessario anche tenere sotto controllo la dieta, evitando di cedere agli stravizi per non affaticare troppo l’organismo, e cercare di fare sempre un po’ di movimento nelle ore meno calde della giornata, ad esempio con una passeggiata nel quartiere alla sera. 


Fondamentale, infine, far si’ che anche senza spostarsi da casa il periodo libero dal lavoro sia comunque un momento di ‘vacanza’ da godere facendo qualcosa di divertente o interessante: una serata al cinema all’aperto, una cena low cost a una sagra, una visita a una mostra. L’importante e’ staccare almeno un po’ dalla routine, per il benessere del cuore e non solo”.




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