Roma – Konrad Krajewski l’elomosiniere del Papa attacca la luce ai migranti abusivi e morosi

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Konrad Krajewski  – Un’altra polemica sta dividendo i pensieri e le tasche degli italiani in queste ore.

«Sono intervenuto personalmente, ieri sera, per riattaccare i contatori. È stato un gesto disperato. C’erano oltre 400 persone senza corrente, con famiglie, bambini, senza neanche la possibilità di far funzionare i frigoriferi», ha spiegato Konrad Krajewski che come elomosiniere del Papa ha il compito di svolgere «a nome del Santo Padre» il servizio di assistenza verso i poveri dipendendo direttamente da lui. Va considerata, quindi, una longa manus del Papa. «Non l’ho fatto perché sono ubriaco», ha aggiunto il cardinale che ha risposto all’appello di due giorni fa degli occupanti – 420 persone (tra cui 98 minorenni) – dello stabile ex Inpdap di via Santa Croce di Gerusalemme 55, nella zona dell’Esquilino a Roma, occupato dal 2013. La società di fornitura di energia, Hera, ha staccato la corrente per morosità, per un debito accumulato di oltre 300mila euro a cui il Campidoglio, sembra, non farà fronte.

Si narra che si sia calato lui in persona sotto il tombino davanti allo stabile occupato da 400 persone, in maggioranza migranti, nel quartiere Esquilino di Roma per staccare i sigilli ai contatori e riaccendere la luce staccata dallo scorso 6 maggio. E lo ha fatto, a nome del Vaticano, prendendosi la piena responsabilità dell’azione con Prefettura e Acea. Si chiama Konrad Krajewski, «Don Corrado» come piace farsi chiamare, ed è l’elemosiniere di Papa Francesco che lo ha creato cardinale nel 2018 della Diaconia di Santa Maria Immacolata all’Esquilino. Krajewski non è nuovo a iniziative clamorose, come nel 2017 quando rinunciò al suo appartamento personale per ospitare profughi e migranti.

Il suo intervento non poteva ovviamente passare inosservato. E oltre a scatenare le reazioni dei social, ha anche incassato la reazione quasi scontata del vice premier Matteo Salvini che durante un comizio elettorale vicino Cuneo è intervenuto sul fatto: «Conto che l’elemosiniere del Papa, intervenuto per riattaccare la corrente in un palazzo occupato di Roma, paghi anche i 300mila euro di bollette arretrate. E poi ha aggiunto rivolgendosi ai presenti: «Penso che voi tutti, facendo sacrifici le bollette le pagate. Se qualcuno è in grado di pagare le bollette degli italiani in difficoltà siamo felici…»




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