Aurelio Visalli: ritrovato il corpo del sottufficiale della Capitaneria di Porto disperso in mare per salvare un ragazzino

320

Aurelio Visalli: Si sono concluse nel più tragico dei modi le ricerche di Aurelio Visalli, il sottufficiale della Capitaneria di Porto rimasto disperso nel salvataggio di uno dei due ragazzini di Milazzo, nel Messinese, che ieri hanno deciso di sfidare la sorte tuffandosi in acqua nonostante la tempesta e le onde alte. Uno dei due giovani è riuscito a tornare a riva poco dopo, il secondo ha invece raggiunto a fatica una boa attendendo i soccorsi. Entrambi sono stati salvati e trasportati in ospedale. Visalli purtroppo è rimasto in balia delle onde.

Con le prime luci dell’alba i mezzi di vigili del fuoco, marina militare, guardia costiera e polizia hanno ripreso a pattugliare lo specchio d’acqua antistante la spiagga di Ponente nella speranza di trovare traccia dell’uomo. Il cadavere è stato avvistato intorno alle 8 di mattina e successivamente recuperato.

In base ultime ricostruzioni, i due ragazzini, 15 e 13 anni, avrebbero raggiunto la spiaggia intorno alle 9 di ieri mattina con l’intenzione di fare il bagno. Poco dopo hanno iniziato ad avere difficoltà, uno di loro è riuscito a tornare a riva mentre l’altro è rimasto in balìa delle onde. A dare l’allarme sono stati alcuni passanti che hanno notato la scena chiamando immediatamente la guardia costiera. Sono quindi giunti tre operatori, tra cui Visalli, che hanno guidato il ragazzino ancora in acqua verso una boa lanciandogli un salvagente. Durante le operazioni il sottoufficiale sarebbe stato travolto da un’onda e portato via dalla forte corrente.“

Un testimone dei fati, Gaetano Beninato, operatore dei Servizi sociali, ha raccontato a MessinaToday le convulse fasi del salvataggio dei due giovani. Beninato era sul balcone di casa dello zio, a Ponente, a bere il caffè quando ha visto quello che stava succedendo in mare. Erano le 9,30 circa. “Con mio zio abbiamo notato i due ragazzi in mare e che non ce la facevano a rientrare – dice Beninato, un passato da calciatore in B nel Messina di Zeman – siamo stati noi per primi ad allertare l’intervento sia dei carabinieri che della Guardia costiera, in spiaggia non c’era nessuno a quell’ora, il mare era in tempesta, uno dei due era più distante in acqua e il mare lo portava verso riva per poi rigettarlo a largo, sono poi arrivati i soccorsi, anche le ambulanze”.

“Il primo ragazzo si è salvato subito – ha detto ancora Beninato – i tre uomini della Guardia Costiera hanno indossato il salvagente ma le onde altissime non gli consentivano di gettarsi in mare, poi si sono buttati, uno dei tre, l’attuale disperso, è stato travolto rispetto agli altri due della Guardia Costiera, l’ho visto galleggiare con il mare che lo portava a largo, l’ho intravisto per alcuni minuti con il cannocchiale e poi l’ho perso tra le onde, impossibile intervenire con le motovedette con quella tempesta”.

Aurelio Visalli è morto per salvare due vite. Aveva solo 40 anni, è stato trovato senza vita al largo di Milazzo (Messina). Visalli era il secondo capo della Guardia costiera della città siciliana, ed era scomparso sabato tra le onde di un mare molto agitato, dopo essersi gettato in acqua avere salvato un quindicenne che stava annegando e una seconda persona in difficoltà. A recuperare il cadavere è stato l’equipaggio della motovedetta della Capitaneria di porto dove il sottufficiale prestava servizio.“

Il giorno dopo sui social (su Instagram, per la precisione) uno dei due ragazzi salvati da Aurelio Visalli ha scritto un messaggio che è difficile commentare: “Ragazzi apposto, sono sano e salvo. Mentre facevo le capriole in spiaggia, a me e al mio amico ci prende in pieno un’onda e mi trascina al largo, nessuno si è buttato, quindi prima di dire che qualcuno è morto per salvare me, cazzate”. Non era obbligatorio pubblicare un messaggio di ringraziamento. Ma il doveroso silenzio di fronte a una vita spezzata, quello sì. Che altro dire? Nulla, c’è un limite all’idiozia, qui è stato ampiamente superato. “

Il secondo ragazzino aveva dato prova di altrettanta sensibilità, scrivendo: “Sono vivo, merde”. E poi: “Ve la racconto io la verità, facevamo le capriole sul bagnasciuga e un’onda ci ha trascinato al largo. Io sono riuscito ad uscire e a chiamare il 118, il mio amico si è aggrappato ad una boa”. Dopo alcune ore ha cancellato tutto e scritto: “Nessuno è più dispiaciuto di me per quello che è successo, ho pregato fino adesso per quel soccorritore”.

 
La morte del sottufficiale della Guardia costiera Aurelio Visalli, “che per salvare una giovane vita ha sacrificato la propria, unisce il Paese in un profondo dolore”. Lo scrive su Twitter il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. “Esprimo il mio cordoglio alla famiglia e rendiamo tutti merito al coraggio di un valoroso servitore dello Stato”, aggiunge il premier.
 
 “Altruismo e coraggio – si legge in una nota della Protezione Civile – hanno guidato il gesto del Sottufficiale e drammaticamente la sua morte ci ricorda i rischi che ogni giorno affrontano gli operatori del soccorso”.

 
 
 
 



Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *