Di Matteo e le “correnti”

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Di Matteo  – Nino Di Matteo attacca il sistema delle correnti e delle cordate nella magistratura: “E’ uno schiaffo al sacrificio dei 28 magistrati uccisi dalla  criminalità organizzata e dal terrorismo come Falcone e  Borsellino, che gli stessi appartenenti al ‘sistema’ fingono di onorare”.

“Io temo che, soprattutto negli ultimi anni, si siano formate anche al di fuori o trasversalmente alle correnti, delle cordate attorno a un procuratore o a un magistrato particolarmente autorevole, composte da ufficiali di polizia giudiziaria e da esponenti estranei alla magistratura che pretendono, come fanno le correnti, di condizionare l’attività del Consiglio superiore della magistratura e dell’intera magistratura”. Lo ha detto Nino Di Matteo, ex pm del processo ‘Trattativa’, intervistato da Andrea Purgatori ad Atlantide, trasmissione in onda stasera su La7.

Con l’appartenenza alle cordate – prosegue Di Matteo – “vieni tutelato nei momenti di difficoltà, la tua attività viene promossa, vieni sostenuto anche nelle tue ambizioni di carriera” e l’avversario “diventa un corpo estraneo da marginalizzare, da contenere, se possibile da danneggiare”. E in fondo – aggiunge il togato, “la logica dell’appartenenza è molto simile alle logiche mafiose”, è “il metodo mafioso che ha inquinato i poteri, non solo la magistratura”.

Secondo Di Matteo, il “sistema” delle correnti del quale Luca Palamara era solo una “pedina”, al quale si affianca quello delle “cordate”, è uno schiaffo al sacrificio dei 28 magistrati uccisi dalla criminalità organizzata e dal terrorismo come Falcone e Borsellino, che gli stessi appartenenti al ‘sistema’ “fingono di onorare” e “utilizzano la loro tragica morte per attaccare i magistrati vivi”. Come la politica, che ha rinunciato alle sue responsabilità per “usare i magistrati come alibi” e – sottolinea Di Matteo – sta discutendo una “pessima riforma” della Giustizia presentata dalla ministra Marta Cartabia, che “rischia di mandare in fumo tanti processi”. Da pochi giorni è uscito il libro ‘Nemici della giustizia’ scritto da Di Matteo con il giornalista Saverio Lodato.

Appunto In questi giorni, il consigliere togato del Csm Di Matteo ha pubblicato un libro dal titolo “I nemici della giustizia” (Ed. Rizzoli). Dopo il grande successo del “Il Patto sporco”, il magistrato nel volume mette luce e analizza quei mali che hanno fatto tremare il mondo della toga come il correntismo, il carrierismo sfrenato, la gerarchizzazione degli uffici di procura e il collateralismo con la politica. Tutti aspetti che hanno caratterizzato a lungo una grossa parte di magistratura per troppo tempo celati e solo di recente emersi agli occhi dell’opinione pubblica con la vicenda Palamara. Nel corso dell’appuntamento si analizzerà anche la lunga storia dei rapporti tra Cosa Nostra siciliana e americana, dove per garantire lo sbarco alleato in Sicilia cominciò la prima trattativa tra boss e politici. Una storia strettamente legata al tema mafia/politica.




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