Eutanasia, Consulta: inammissibile referendum su omicidio del consenziente

490

Eutanasia – La Corte costituzionale ha dichiarato inammissibile il quesito che chiede di depenalizzare l’omicidio del consenziente. In attesa del deposito della sentenza sull’eutanasia, l’Ufficio comunicazione ha fatto sapere che la Consulta ha ritenuto inammissibile il quesito referendario perché, «a seguito dell’abrogazione, ancorché parziale, della norma sull’omicidio del consenziente, cui il quesito mira, non sarebbe preservata la tutela minima costituzionalmente necessaria della vita umana, in generale, e con particolare riferimento alle persone deboli e vulnerabili».

L’obiettivo del quesito referendario era depenalizzare l’omicidio del consenziente, punito dall’articolo 579 del codice penale con la reclusione da 6 a 15 anni. Con alcune eccezioni: resta un reato se si tratta di un minore e in questo caso si applicano le pene previste per l’omicidio. La Corte costituzionale l’ha ritenuto inammissibile.

Netto il commento del leader del Popolo della Famiglia, Mario Adinolfi.

Come con il ddl Zan, sembra di essere da soli, ma la tenacia e la preghiera vincono sempre, quando si decide di lottare. Perdono solo quelli che ci ripetono, da rassegnati, che combattiamo per battaglie perse in partenza.
ADINOLFI: VINCE L’ITALIA PROLIFE
“Riconosciute le ragioni del Popolo della Famiglia”
Mario Adinolfi commenta positivamente la decisione della Corte Costituzionale di rigettare il quesito referendario sull’eutanasia presentato da Marco Cappato: “La Consulta ha respinto il referendum sull’eutanasia, il Popolo della Famiglia ha spiegato per mesi che era un quesito irricevibile, tra le inutili irrisioni di chi non conosce il diritto. Avevamo spiegato a Marco Cappato che aveva raccolto le firme su un referendum imbroglio, sapeva benissimo che sarebbe stato respinto, ha cercato di costruire indebite pressioni sul sistema politico. Siamo lieti di aver viste riconosciute le nostre ragioni, la vita nell’ordinamento italiano è bene indisponibile. Grande vittoria dell’Italia prolife, è un 15 febbraio da ricordare”.



Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *