Gender – Ecco il pericolo sui diari

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Gender – «Il momento “giusto” per avere una esperienza sessuale è quando lo decidi tu». «La verginità è un’idea piuttosto limitata». «Nel sesso tutto deve avere come unico obbiettivo il piacere». «Guardare materiale pornografico non è sbagliato». «Non c’è nulla di strano nell’essere attratti da porno transessuale, sentiamoci liberi!»

Le frasi poc’anzi citate – incredibile ma vero – sono tratte dalle pagine dell’agenda Smemoranda 2022/2023, acquistata in queste prime settimane di scuola da alunni e studenti, da bambini e adolescenti. Proprio così: infilati tra un giorno e l’altro, come se nulla fosse, questi inni alla ipersessualizzazione sono contenuti nei diari scolastici. Non ha senso specificare quali per un motivo semplice: è una tendenza generale, che sta dilagando.  Il che, inutile nasconderlo, risulta qualcosa di altamente problematico.

Se infatti fino ad oggi i genitori intenzionati a mettere i loro figli al riparo da visioni ideologiche e senza dubbio parziali di temi eticamente sensibili, dovevano solo – si fa per dire – preoccuparsi dei sedicenti “esperti” che non di rado vengono invitati in assemblee di istituto o a tenere lezioni “contro il bullismo e gli stereotipi di genere”, ora le cose sono cambiate; e non in meglio, evidentemente. Adesso l’ideologia gender e le sue ramificazioni mettono le loro radici direttamente negli zaini dei ragazzi, attraverso appunto le agende e i diari. Un fenomeno del tutto nuovo e che, se da un lato non è impossibile da stanare, dall’altro richiede senza dubbio a padri e madri un supplemento di vigilanza anche su tale versante, fino a ieri considerato sicuro.

Perchè avviene tutto questo?

Significativo, al riguardo, quanto scritto sul sito European Conservative da Roger Watson – accademico già docente all’Università di Hull -, recensendo “How Woke Won” (John Wilkes Publishing 2022), il nuovo libro di Joanna Williams: «I veri campi di addestramento woke oggi sono le università. Qui agli studenti viene insegnato sempre meno a pensare, a vantaggio di ciò che viene insegnato. Le opinioni woke sono promulgate all’interno di corsi e curricula, dai sindacati e dalle società studentesche e rafforzate dal pensiero di gruppo. Le opinioni dissenzienti vengono silenziate con metodi che avrebbero fatto felice il presidente Mao».




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