Giustizia – Reati, cambia la norma su ladre in gravidanza

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Giustizia – “Chi verrà sorpresa a rubare non sarà più rilasciata ma sconterà la pena nelle case famiglia, in carceri adeguati o ai domiciliari, nel pieno rispetto della salute sua, dei figli e del nascituro. Una norma di buonsenso, realismo e giustizia: ora ci auguriamo che il testo venga portato al più presto in aula, con il voto di tutti”, ha commentato il segretario leghista Matteo Salvini.

“Finalmente si cambia e la gravidanza non sarà una scusa: chi commette reati verrà sanzionato, pur nel rispetto dei diritti di tutti, nascituro compreso. Ora, per il bene del Paese, attendiamo che il testo venga portato in aula come previsto. Così le borseggiatrici in stato di gravidanza non resteranno impunite e, secondo la valutazione del magistrato, sconteranno la pena presso una casa famiglia o in un apposito carcere per detenute madri”, ha dichiarato in una nota il sottosegretario alla Giustizia leghista Andrea Ostellari.

I parlamentari del Pd avevano ritirato le firme alla proposta di legge a favore delle detenute madri e quindi il provvedimento, essendo stato presentato da loro in quota opposizione, è decaduto. “Questo era un testo che era già stato votato da un ramo del Parlamento nella precedente legislatura. Noi lo avevamo ripresentato per migliorare le condizioni delle detenute madri, ma la maggioranza lo ha trasformato inserendovi norme che di fatto peggiorano le cose consentendo addirittura alle donne incinte o con figli di meno di un anno di età di andare in carcere. Così non ha più senso, quindi ritiriamo le firme”, spiega il Dem Alessandro Zan.

“A questo punto l’accanimento della maggioranza  contro i bambini è una certezza”. Lo ha detto la capogruppo del Pd alla Camera Debora Serracchiani in una conferenza stampa tenuta assiene a Chiara Gribaudo, Federico Gianassi e Alessandro Zan a proposito della legge sulle detenute madr