LA ROMA DI GUALTIERI CONTINUA AD ESSERE INVIVIBILE: IL CASO TRASTEVERE

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Roma – La Roma di Gualtieri continua ad essere una città invivibile e soprattutto l’allarme violenza continua la sua fase di crescita inarrestabile. L’ultimo esempio, ma soltanto in ordine di tempo, arriva da Trastevere.

Lo racconta la cronaca, che narra, spesso episodi di aggressioni e stupri, rapine e risse; lo denunciano i residenti; lo attestano i presidi preposti alla sicurezza. Nel quartiere tra i più amati e caratteristici di Roma, bottiglie di birra e calici di vino cominciano a sollevarsi già nel pomeriggio. E quando arriva la sera, le piazze della Movida si trasformano in polveriere pronte a innescare la miccia al primo sussulto. A brandire cocci di vetri come armi improprie, a impugnare coltelli come fossero matite.

Se poi aggiungiamo alle risse e alle aggressioni per vicoli e piazzette, il delirio di raduni caotici e assembramenti a dir poco eterogenei, lo storico rione da sogno della capitale si trasforma ogni giorno che passa, sempre di più, nell’incubo metropolitano di residenti, turisti, ma anche di semplici passanti. Chiese e baretti, si ritrova ad accogliere nelle sue piazze trasformate in arene, orde di persone allo sbaraglio.

Il reportage di “Repubblica” sullo storico quartiere tra movida e violenza

I risultati? Li elenca oggi la Repubblica in 3 pagine di servizi dedicati che, tra cronaca e cultura, denuncia malefatte e ambizioni di rinascita di uno dei quartieri più belli, vissuti, amati e abusati di Roma. E allora, sono per citare qualche dato alla rinfusa: «L’ultima violenza sessuale, la quinta da gennaio, è di tre giorni fa. Due studentesse della John Cabot University, che a Trastevere ha tre sedi, sono state palpeggiate da un tassista che ha finto di soccorrere una di loro. Altre due studentesse sono state aggredite e stuprate tra gennaio e giugno».

Trastevere non è più sotto controllo: raduni, risse, aggressioni e stupri

E ancora. Era fine ottobre quando un senzatetto, “Er Pantera”, veniva «massacrato a calci e pugni, filmato mentre piangeva, proprio a piazza Trilussa luogo che nella fine settimana, è presidiata da polizia e carabinieri a guardia della movida violenta. Ma i controlli non sono serviti nemmeno a evitare un doppio accoltellamento a marzo scorso di due adolescenti. E a fermare una baby gang di 15 ragazzini che ha danneggiato un ristorante per dare la caccia a un tassista». E adesso, tira le somme il quotidiano, «anche le forze dell’ordine si uniscono al coro dei comitati di quartiere chiedendo “più telecamere nei vicoli bui e stretti dove avviene di tutto”.

Le misure del prefetto per Trastevere

Un’emergenza che, dalle pagine dello stesso giornale, il prefetto Bruno Frattasi appena insediatosi a Palazzo Valentini, spiega come sta affrontando: «Stiamo valutando anche il potenziamento della videosorveglianza a Trastevere, una zona su cui in termini di sicurezza stiamo investendo molto», ha dichiarato. Partendo, a grandi linee, dal rafforzamento dei controlli nelle aree più critiche della movida («parlo delle zone dove il divertimento notturno e serale è concentrato soprattutto nei fine settimana» ha spiegato il prefetto). «A una intensificazione dei servizi in particolari ore: quelle più importanti per la sicurezza in generale, e quella dei giovani in particolare».