L’ACCOGLIENZA A TUTTI I COSTI

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ACCOGLIENZA – Gli era stato revocato il permesso di soggiorno, dopo esser stato denunciato per resistenza a pubblico ufficiale. E nei giorni scorsi è stato rimpatriato in Gambia, la sua terra d’origine. Don Massimo Biancalani però non appare rassegnato e pur di farlo tornare in Italia, si è detto disposto ad adottarlo. Protagonista della vicenda un ventenne gambiano di nome Lamin, ex-ospite della parrocchia di Vicofaro (una frazione del Comune di Pistoia, in Toscana) dove officia il “parroco dei migranti”. Don Massimo ha infatti annunciato nelle scorse ore di aver presentato in tribunale una richiesta di adozione per il ragazzo, che a seguito della revoca del permesso di soggiorno (stando a quanto riportato dalle cronache locali, lo straniero avrebbe aggredito verbalmente un carabiniere, ndr) ha trascorso alcuni mesi presso il Centro per il rimpatrio di Potenza, prima del rimpatrio,

Il parroco pistoiese si sarebbe convinto anche a seguito delle lamentele del ragazzo, esposte nel periodo in trascorso a Potenza in quello che considerava a quanto pare alla stregua di un “centro di detenzione”. E così (incurante della denuncia sopracitata) ha deciso di provare ad adottarlo, predisponendo tramite un avvocato la documentazione per renderlo suo figlio adottivo: la prima udienza è stata fissata per il prossimo 21 marzo. “Lamin era arrivato in Italia ancora minorenne ed è cresciuto a Vicofaro – ha dichiarato don Biancalani al quotidiano La Nazione – con il passare del tempo è diventato un punto di riferimento per le centinaia di ragazzi accolti. Benvoluto da tutti, conosce bene la lingua italiana. A Vicofaro distribuiva il cibo ed era cercato da tutti per dirimere le questioni e garantire il buon andamento della vita nella casa”. Vicenda-Lamin a parte, a Vicofaro continua a tenere banco la questione legata alla struttura di accoglienza messa in piedi da don Biancalani, con i locali della chiesa che ospitano attualmente oltre un centinaio di migranti.

Il rapporto con gli abitanti del quartiere non è sempre stato facile e le criticità non mancano, come raccontato più volte al Giornale dal Comitato dei residenti di Vicofaro. A detta dei membri del Comitato, le principali problematiche riguardano il decoro urbano e la sicurezza: l’alto numero di persone concentrate negli spazi nella parrocchia contribuirebbe a creare chili e chili di rifiuti che verrebbero abbandonati in strada. Problemi riscontrati anche da Asl e dall’amministrazione di centrosinistra, che già nel 2020, in piena emergenza Covid19, dispose un ricollocamento dei migranti per motivi sanitari. Senza contare gli episodi di spaccio di sostanze stupefacenti, furti ed aggressioni che a detta del comitato si verificherebbero con preoccupante regolarità. Ecco perchè i cittadini avevano scritto anche al vescovo di Pistoia, auspicando una soluzione capace di accontentare tutti.