CRONACA
OSTIA: “IL MARE DEI FUOCHI”, FEDERICA ANGELI SUI ROGHI DEGLI STABILIMENTI ROMANI
By RaffaeleMag 05, 2025, 14:27 pm
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Ostia – Il ‘mare dei fuochi’, bene si collega questa definizione alla cittadina di Ostia, litorale romano, specie considerando gli ultimi fatti di cronaca che hanno visto protagonista questo meraviglioso territorio conteso, per la verità da tempo, tra una comunità locale ricca di bellezza, cultura, centri di culto, arte, sport, risorse naturali, umane ed economiche, e tra chi tenta di abusarlo, usarlo, per la logica della ‘cosa nostra’, della stretta cerchia, della cupola, del proprio tornacontoesclusivo, fino ad arrivare al crimine organizzato con la manovalanza del malaffare, del clientelismo, dell’ideologia, della rabbia e della violenza.
In effetti proprio Giovanni Falcone e Paolo Borsellino ci insegnavano e ci insegnano come ‘la mafia’ più che essere nel merito una organizzazione strutturata è nel metodo un modo di pensare e quindi di comportarsi. Forse, direbbe Papa Francesco, una malattia spirituale.
Si è tenuto in Ostia, pochi giorni fa, “un incontro sul rogo degli stabilimenti e sulle nuove iniziative per la legalità; Federica Angeli e “Noi – associazione antimafia” sono tornati protagonisti di un incontro pubblico. L’evento è stato promosso dalle sezioni di Ostia e di Acilia di Democrazia Sovrana Popolare con la proiezione del film “A mano disarmata”, sulla storia della giornalista.
A seguire il simposio culturale è continuato con un dibattito sui recenti episodi di cronaca, che hanno riguardato l’incendio di alcuni stabilimenti del Litorale, riportando l’attenzione sulle modalità per le concessioni balneari, e sulleiniziative dell’associazione per contrastare l’illegalità e promuovere il territorio di Ostia. Per ulteriori informazioni e importanti feedback scaturiti dal convegno contattare il 335 719 4948.“
Sembra tuttavia chiaro come il brodo di coltura nel quale si evolve la delinquenza strutturata è proprio quell’ambiente dove i cittadini onesti, lavaoratori, residenti e domiciliati, rimangono fuori dalla partecipazione e decisione popolare, rappresentativa del proprio territorio, aliendandosi e delegando di fatto a ‘poteri esterni’, o loro mandatari, l’onere e l’onore della gestione politica (politica nel senso istituzionale ma anche più semplicemente ‘politica’ gestionale delle piccole realtà locali) del tessuto urbano. La logica dell’esportazione della democrazia, come anche a livello globale abbiamo constatato, non funziona affatto.
Quando poi queste forze legali ‘esterne’ sono deboli, lontane, non profondamente motivate, ignoranti sulla vita quotidiana e di prossimità, in una definizione non ‘abitano’ fisicamente e con il cuore i territori, allora leforze illegali, da fuori con sostegno interno, riescono a strisciare indisturbate tessendo le loro trame.
Per questo è così importante quel processo politico, istituzionale, culturale, sociale, che deve poter portare Ostia a costituirsi come una ‘cittadina’ reale come di fatto già è, e da decenni, per estensione e popolazione. Come la nostra vicina cittadina ci ha già mostrato, Fiumicino, questo percorso prevede lasupervisione costante delle amministrazioni garanti, come la più autorevole proprio la Regione (ai tempi, per Fiumicino, venne incaricata la Provincia). Ma agire da fuori, con i mandanti di civiltà e i loro mandatari, non può funzionare, ma rischia di ‘abusare’, anche se in buona fede, chi abita.
L’appello allora va a tutte le realtà pubbliche e private, a iniziare dalle scuole, dove tra l’altro la Giornalista Angeli è molto attiva, al mondo della comunicazione e dell’informazione, dell’arte, dei centri di culto e di cultura in genere, a costituire delle reti cittadine, nel segno della quotidianità e della prossimità, per colmare quegli spazi lasciati vuoti dall’isolamento, dalla logica della ‘cosa nostra’, al fine di sostituirsi alle logiche ‘esterne’, illuminando le zone d’ombra con il coinvolgimento e la partecipazione.
Alle fiamme che intendono distruggere le malefatte o togliere ai cittadini onesti l’opportunità dei loro mezzi bisogna rispondere con quell’acqua composta da tante gocce, unite a formare una pioggiaabbastanza forte da soffocare l’ardere violento che tutto vuole distruggere e cancellare.
Sdt