PASQUA – LA PRESIDE NON VUOLE LA BENEDIZIONE A SCUOLA: INTERVIENE IL SINDACO

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PASQUA – La Pasqua si avvicina e a Pennabilli, in provincia di Rimini, scoppia il caso legato alle benedizioni. Una preside di un istituto scolastico ha impedito al parroco di celebrare le benedizioni durante l’orario scolastico, una notizia che il sindaco non ha preso affatto bene. Così il primo cittadino, Mauro Giannini, ha emesso un’ordinanza per imporre che vengano celebrate le benedizioni pasquali proprio in orario scolastico.

«Lo Stato e la Chiesa sono indipendenti e sovrani e i loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi, le cui modifiche accettate dalle due parti non richiedono revisione costituzionale». Questa la premessa che il sindaco Mauro Giannini ha fatto nella sua ordinanza, volta a imporre la celEbrazione. Un atto che, in sintesi, obbliga i dirigenti scolastici a non poter impedire l’accesso ai parroci all’interno delle scuole e, nel caso lo facessero, carabinieri e polizia potranno intervenire per far rispettare quanto deciso con l’ordinanza firmata in giornata, mercoledì 22 marzo.

«Ho deciso di intervenire – spiega Giannini – dopo che mi è stato raccontato che la preside di un istituto ha di fatto impedito a un parroco di celebrare le benedizioni». È successo alle scuole medie «Padre Orazio Olivieri» nel centro del paese: il divieto, che vale soltanto durante le ore di lezione, era stato formalizzato dalla dirigente Annalisa Celli con una circolare nella giornata di martedì 21 marzo (permettendo però il rito «in accordo con l’officiante, terminate le lezioni, con la presenza di tutti coloro che vorranno partecipare»). Un limite che non è stato affatto gradito dal primo cittadino, che ha deciso di porre rimedio con un’ordinanza e, di fatto, annullare quanto deciso dalla preside. Una decisione che rispetta ogni alunno di religione non cristiana, in quanto gli sarà concesso di allontanarsi dall’aula durante i riti.

.«L’accordo di Villa Madama (stipulato nel 1984 tra Vaticano e Repubblica Italiana, ndr) riconosce il valore della cultura religiosa per la Repubblica, l’insegnamento della religione viene assicurato nelle scuole pubbliche di ogni ordine e grado e a ciascun studente è riconosciuto il diritto di scegliere se avvalersi o non avvalersi di questo insegnamento», ha spiegato il sindaco. Che poi ha voluto sottolineare come la dirigente scolastica, impedendo l’accesso al sacerdote, ha inciso negativamente sui valori culturali protetti dal diritto.