Pomezia – Nube nera dalla Eco X

423

Doveva essere una bella giornata primaverile di sole sul litorale laziale e sui Castelli Romani ma invece è comparsa la nube. Non fraintendetemi, non si è trattato di cambiamento meteorologico repentino ma di una coltre nera proveniente dal sito di stoccaggio dei rifiuti ubicato a Pomezia.
Personalmente ho ricevuto da una fonte fidatissima la segnalazione di quanto stava accadendo e dalla descrizione non si è trattato di uno spettacolo piacevole.
Le autorità si sono affrettate a segnalare l’accaduto e la Asl in primis. Infatti una circolare dell’Asl Rmh diffusa in seguito dell’incendio del sito di stoccaggio dei rifiuti dell’Eco X di Pomezia non ha lasciato dubbi sulla serietà dell’accaduto: in tutti i Castelli Romani per motivi di salute pubblica finestre chiuse.
La coltre nera che si è levata in cielo dalla combustione di rifiuti di plastica ha offerto il suo straordinario impatto ambientale ed è stata ben visibile in tutta l’area dei Castelli Romani verso cui il vento ha spostato la nube. L’Asl ha chiesto a tutti i sindaci del comprensorio dei Castelli Romani e del Litorale di divulgare con tutti i mezzi possibili alla popolazione alcune importanti raccomandazioni: la chiusura di tutte le finestre degli edifici pubblici, scuole e ospedali e delle abitazioni private, ma non solo. Per tutta la giornata “è necessario limitare al minimo gli spostamenti soprattutto verso l’area colpita dall’incendio e attenzione anche in cucina: lavare bene frutta e verdura che siano state esposte alla nube tossica e che siano di propria produzione”.
I sindaci dei Castelli Romani si sono attivati soprattutto attraverso i social network e comunicati stampa diffondendo le comunicazioni dell’Asl e trai cittadini spontaneamente è partita una catena di messaggi sui cellulari per avvisare tutti di non aprire le finestre.
La Eco X di Pomezia, dove si è sviluppato l’incendio, è una azienda che tratta materiali di recupero, in particolare carta e plastica. Si trova lungo la via Pontina, in un’area fortemente caratterizzata da insediamenti industriali. A quanto ha riferito il sindaco della città Fabio Fucci, l’incendio si sarebbe dapprima sviluppato dal materiale che era accatastato nel piazzale dell’azienda, quindi le fiamme si sarebbero propagate anche ai materiali conservati all’interno dei capannoni.
“Voglio ringraziare i vigili del fuoco che sono intervenuti sul posto. Si tratta di un incidente molto grave. Gli uffici dell’Arpa, con le centraline, si sono immediatamente attivati e sono sul posto per monitorare la qualità dell’aria, anche studiando il flusso dei venti nelle prossime ore”. Lo ha detto il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti. “Oltre dunque all’immediato intervento per spegnere le fiamme – ha aggiunto – è attivo il monitoraggio, e daremo subito i dati”.
“In seguito alla nube sviluppatasi a seguito dell’’incendio al deposito di plastica di Pomezia, non si sono registrati ad ora, accessi nei Pronto soccorso degli ospedali del Lazio correlati a intossicazione. E’ stato inoltre allertato l’Istituto zooprofilattico Lazio–Toscana per monitorare gli allevamenti presenti in zona”, fa sapere in una nota la Regione Lazio.
Intanto il Ministero dell’Ambiente ha comunicato che il ministro Gian Luca Galletti ha telefonato al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti per essere informato sull’evoluzione dell’incendio. Il ministro, si legge nella nota del ministero, monitora la situazione con la direzione competente del dicastero e con l’Istituto Superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), che è a disposizione dell’Arpa regionale per ogni necessario supporto tecnico”.
“Per quanto ci risulta adesso dalle comunicazione della Asl 6 i fumi non si sono dispersi sulla città di Roma, per cui al momento non abbiamo situazioni di criticità in città”. Queste le parole del sindaco di Roma Virginia Raggi a proposito dell’incendio divampato. La “nube tossica”, sprigionata dall’incendio divampato in un’azienda nei pressi di Pomezia, sta interessando “i comuni a sud di Roma per cui gli uffici della Città metropolitana hanno già preso contatto con le varie amministrazioni e stanno coordinando eventuali aiuti e supporti. La situazione comunque sembra essere monitorata dalla Asl e da altri organismi”. Lo ha sottolineato la Raggi, in qualità di sindaca della Città Metropolitana già nelle prime ore della mattinata di ieri.
Fabio Fucci, sindaco di Pomezia, intervenuto ai microfoni di Radio Cusano Campus ha tenuto a specificare che la situazione “è ampiamente sotto controllo: le fiamme e il fumo denso e nero di questa mattina (ieri) sono stati prontamente domati dai Vigili del Fuoco”. Per il primo cittadino “la
risonanza mediatica dell’incendio ha raggiunto una proporzione esagerata. Il fumo si sta disperdendo molto velocemente. A prendere fuoco è un impianto che riceveva plastica dai rifiuti solidi urbani ma ancora non sappiamo se si sia trattato di un incendio doloso o meno.
Anche ad Anzio il sindaco Luciano Bruschini ha invitato la popolazione a tenere chiuse le finestre di case, scuole e uffici. A Frascati il Commissario Straordinario Bruno Strati ha ordinato alla popolazione di tenere cautelativamente chiuse le finestre di abitazioni, scuole, uffici, strutture sanitarie e socio-assistenziali; a limitare temporaneamente gli spostamenti non necessari ed a lavare nei prossimi giorni con molta accuratezza frutta e verdura di propria produzione.
La procura di Velletri ha aperto un’inchiesta sul rogo e procede per incendio colposo. Il procuratore Francesco Prete ha affidato gli accertamenti al sostituto Luigi Paoletti ed il primo atto è stato quello di affidare all’Arpa l’incarico di monitorare l’aria, il suolo, il sottosuolo oltre alle falde acquifere. Gli esiti di questi primi interventi sono previsti nel giro di un paio di giorni e lo stesso tempo sarà necessario per domare i focolai dell’incendio.
La Eco X di Pomezia è una azienda che tratta materiali di recupero, in particolare carta e plastica. Ed è andata completamente distrutta a causa delle fiamme. Si trova lungo la via Pontina, in un’area fortemente caratterizzata da insediamenti industriali Sarà importante stabilire se ed eventualmente in quale quantità sia bruciato materiale di plastiche da riciclo, un materiale che se allo stato grezzo, quindi non trattato, e che se bruciato produce diossina. Se così fosse, questo “potrebbe essere un vero disastro, il peggiore degli ultimi anni”, ha detto all’Adnkronos il presidente di Legambiente Lazio Roberto Scacchi. “Ci risulta essere composto per il 90% da imballaggi, quindi carta, legno e plastica” ha detto il direttore generale di Arpa Lazio Marco Lupo in merito ai materiali andati a fuoco nell’incendio di Pomezia. “Non sappiamo però se questi materiali fossero già trattati o allo stato grezzo” ha aggiunto, spiegando che ci vorrà tempo per capire la quantità di inquinanti, come diossina e Pm10, perché bisogna portare a termine ed analizzare i campionamenti. Nel frattempo, “abbiamo già attivato tutte le misure del necessarie – ha sottolineato Lupo – e sulla base delle condizioni meteorologiche individueremo quali potranno essere le aree maggiormente interessate e su cui fare poi i campionamenti”.
I dati delle analisi, però, non arriveranno prima di lunedì: “I nostri tecnici sono lì per misurare la qualità dell’aria, che viene misurata sulle 24 ore. Dovranno fare un confronto tra le 24 ore di oggi, quelle di domani, quelle di domenica per vedere che tipo di esiti ci sono – hanno spiegato da Arpa Lazio . Sulla EcoX “circolano voci di intenzioni di vendita e con queste il dubbio che l’incendio possa essere di natura dolosa” ha detto ancora Scacchi. “Siamo molto preoccupati. E’ una situazione davvero brutta – ha ammesso il presidente di Legambiente Lazio – tra i rischi di una combustione di materiali plastici c’è l’emissione di diossina nell’aria con conseguenti danni alle vie respiratorie, ma non solo”. Ad essere a rischio potrebbero essere anche colture e allevamenti perché “questi materiali bruciati non si disperdono con il vento ma si depositano al suolo“.
Alcuni testimoni hanno raccontato di aver sentito un forte boato seguito da una prima forte esplosione seguita da tante altre in successione.
Le indagini andranno avanti per far luce sul eventuali negligenze o colpe ma quello che preoccupa è il pericolo per la salute dei cittadini i cui rischi sono tutti da verificare.




Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *