Renzi, Bergoglio e le unioni civili

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Matteo Renzi dalla “sua” Firenze non si è lasciato passare l’occasione di evidenziare l’opera del suo governo ed rilevando che lui, il Pd ed una parte della maggioranza alla Camera, vogliono chiudere in pochi giorni la questione unioni civili. “Tra il 10 e il 12 maggio votiamo le unioni civili, probabilmente con la fiducia”, ha sottolineato con enfasi il presidente del Consiglio.

Ricorderete che il disegno di legge Cirinnà, già votato dal Senato, è ora in commissione Affari costituzionali a Montecitorio e dovrebbe giungere in Aula per il rush finale il 9 maggio. L’obiettivo dello stato maggiore del Pd resta quello di approvare il testo senza modifiche in modo da incassarne l’approvazione definitiva da parte del Parlamento entro il 12.

Proseguono anche, sempre alla Camera, i ‘movimenti’ e le ‘trattative’ dei su un altro fronte che per tradizione divide gli schieramenti in modo trasversale: quello della maternità surrogata. Previsto per la settimana scorsa, il voto su un pacchetto di mozioni è stato fatto slittare. Il nodo è rappresentato dall’eterogeneità delle posizioni sia all’interno dei Dem, che pure sarebbero vicini a mettere a punto un testo unitario, sia all’interno degli altri gruppi. Voci di corridoio ammettono però che complice il calendario dei lavori parlamentari, che subiranno un rallentamento e poi uno vero e proprio stop in vista delle amministrative, sono in molti dunque a scommettere che il tema non sarà affrontato prima delle elezioni.

Ma cosa prevede il testo del DDL Cirinnà?

 

Articolo 1 – Afferma che dopo il varo della legge, le coppie omosessuali esisteranno ufficialmente anche per la legge. Le coppie costituite da persone dello stesso sesso dovranno registrare in comune un contratto che definisce gli obblighi e i doveri dei componenti dell’unione civile.

 

Articolo 2 – Le unioni civili potranno essere formate da coppie dello stesso se entrambi maggiorenni. Si può anche aggiungere il cognome di uno dei due al proprio o scegliere un solo cognome per la coppia.

 

Articolo 3 – La coppia gay ha il dovere dell’assistenza morale e l’obbligo di coabitazione. Inoltre, è prevista la reversibilità della pensione, i congedi parentali, la graduatoria all’asilo nido (anche se è esclusa l’adozione di figli estranei alla coppia)

 

Articolo 4 – In materia di successione ed eredità, le unioni civili avranno gli stessi diritti delle coppie unite in matrimonio.

 

Articolo 6 – In caso di separazione, è previsto l’assegno di mantenimento, l’affido dei figli, diritti di visita e l’assegnazione della casa. Se uno dei due componenti dovesse cambiare sesso, l’unione civile sarà da considerarsi sciolta.

 

Invece checosa prevede il testo per le coppie eterosessuali?

 

Articolo 11 – I patti di convivenza tra eterosessuali sono più deboli del matrimonio e delle stesse unioni civili (previste con questo nome solo per le coppie gay). Servono a tutelare sul piano patrimoniale e sanitario chi sceglie di non sposarsi, per esempio offrendo la possibilità di assistere il partner in ospedale.

 

Articolo 13 – In caso di morte del componente della coppia che ha stipulato, per esempio, il contratto di affitto, l’altro avrà diritto a restare nella stessa casa per cinque anni.

 

Articolo 14 – Le coppie unite in un patto di convivenza potranno far richiesta per le case popolari.

 

Articolo 15 – L’assegno di mantenimento sarà deciso dal giudice in base alla durata della convivenza, mentre in seguito alla separazione il trattamento dei figli avrà le stesse identiche regole (e quindi responsabilità) che toccano alle coppie sposate.

 

Articolo 17 – In caso di malattia grave o disabilità, uno dei due componenti della coppia potrà essere nominato tutore dell’altro.

 

Articolo 19 – Chi sottoscrive il patto di convivenza potrà accedere alla comunione dei beni con un patto sottoscritto dal notaio.

 

Dal canto suo Papa Francesco è stato chiarissimo: Il Pontefice, nel discorso alla Rota romana, ha tenuto a ribadire la necessità di non confondere unioni civili e matrimonio. Per la Chiesa “non può esserci confusione tra la famiglia voluta da Dio e ogni altro tipo di unione”. “Quando la Chiesa, tramite il vostro servizio, (dei giudici rotali, ndr), si propone di dichiarare la verità sul matrimonio nel caso concreto, per il bene dei fedeli, al tempo stesso tiene sempre presente che quanti, per libera scelta o per infelici circostanze della vita, vivono in uno stato oggettivo di errore, continuano ad essere oggetto dell’amore misericordioso di Cristo e perciò della Chiesa stessa”.

 

Vi alleghiamo questa lettera scritta in Argentina dall’allora cardinale Bergoglio in riferimento alle unioni civili ai quattro monasteri carmelitani di Buenos Aires in occasione del voto al Senato della Repubblica Argentina sulla proposta di legge intesa a legalizzare il matrimonio e le adozioni omosessuali (approvata il 15 luglio 2010).

“Care sorelle, scrivo queste poche righe a ciascuna di voi che siete nei quattro monasteri di Buenos Aires. Il popolo argentino dovrà affrontare nelle prossime settimane una situazione il cui esito può seriamente ferire la famiglia.

Si tratta del disegno di legge che permetterà il matrimonio a persone dello stesso sesso.

È in gioco qui l’identità e la sopravvivenza della famiglia: padre, madre e figli. È in gioco la vita di molti bambini che saranno discriminati in anticipo e privati della loro maturazione umana che Dio ha voluto avvenga con un padre e con una madre.

È in gioco il rifiuto totale della legge di Dio, incisa anche nei nostri cuori. Ricordo una frase di Santa Teresina quando parla della sua malattia infantile. Dice che l’invidia del Demonio voleva vendicarsi della sua famiglia per l’entrata nel Carmelo della sua sorella maggiore. Qui pure c’è l’invidia del Demonio, attraverso la quale il peccato entrò nel mondo: un’invidia che cerca astutamente di distruggere l’immagine di Dio, cioè l’uomo e la donna che ricevono il comando di crescere, moltiplicarsi e dominare la terra.

Non siamo ingenui: questa non è semplicemente una lotta politica, ma è un tentativo distruttivo del disegno di Dio.

Non è solo un disegno di legge (questo è solo lo strumento) ma è una «mossa» del padre della menzogna che cerca di confondere e d’ingannare i figli di Dio.

E Gesù dice che per difenderci da questo accusatore bugiardo ci manderà lo Spirito di Verità.

Oggi la Patria, in questa situazione, ha bisogno dell’assistenza speciale dello Spirito Santo che porti la luce della verità in mezzo alle tenebre dell’errore.

Ha bisogno di questo Avvocato per difenderci dall’incantamento di tanti sofismi con i quali si cerca a tutti i costi di giustificare questo disegno di legge, e che confondono e ingannano perfino persone di buona volontà.

Per questo mi rivolgo a Voi e chiedo preghiere e sacrificio, le due armi invincibili di santa Teresina.

Invocate il Signore affinché mandi il suo Spirito sui senatori che saranno impegnati a votare. Che non lo facciano mossi dall’errore o da situazioni contingenti, ma secondo ciò che la legge naturale e la legge di Dio indicano loro.

Pregate per loro e per le loro famiglie che il Signore li visiti, li rafforzi e li consoli. Pregate affinché i senatori facciano un gran bene alla Patria. Il disegno di legge sarà discusso in Senato dopo il 13 luglio.

Guardiamo a san Giuseppe, a Maria e al Bambino e chiediamo loro con fervore di difendere la famiglia argentina in questo particolare momento.

Ricordiamo ciò che Dio stesso disse al suo popolo in un momento di grande angoscia: «Questa guerra non è vostra, ma di Dio».Che ci soccorrano, difendano e accompagnino in questa guerra di Dio. Grazie per quanto farete in questa lotta per la Patria.

E per favore vi chiedo anche di pregare per me.

Che Gesù vi benedica e la Vergine Santa vi conservi.

Con affetto.




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