Rockefeller uomo delle nostra storia

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Rockefeller se ne è andato a 101 anni. Impossibile non conoscerlo, improbabile non aver mai sentito il suo nome. Quante volte abbiamo ascoltato battute del tipo “E che sei Rockfeller” per parlare di denaro, ricchezza, potere. Già perché parliamo sicuramente di un personaggio che ha segnato la nostra storia. Sesto figlio di John Rockefeller Jr e nipote del co-fondatore di Standard Oil John Rockefeller, David Rockfeller è stato una figura di spicco del capitalismo americano e un ‘diplomatico’.
E’ stato un emissario del capitalismo occidentale: in 40 anni sulla scena mondiale ha incontrato 200 capi di stato, ed è stato ogni volta ricevuto come uno di loro.
Di certo il cognome Rockefeller lo ha aiutato, ma la sua popolarità era dovuta alla sua personalità affabile, alla sua gentilezza e al rispetto mostrato nei confronti di tutti nonostante la sua ricchezza. Una ricchezza che lo ha reso generoso: sulle orme del nonno e del padre, è stato un grande filantropo, spingendo sull’arte ma anche sul cambiamento climatico.
Una generosità che lo ha accompagnato fino alla fine: per celebrare i suoi 100 anni ha donato 404 ettari di terreno nei pressi del parco nazionale del Maine. Laureatosi a Harvard nel 1936 e con un dottorato in economia dell’Università di Chicago, David Rockefeller ha iniziato la propria scalata in Chase Bank poco dopo aver servito nell’esercito durante la Seconda Guerra Mondiale. Una scalata che lo ha portato alla vetta: nel 1955 Chase bank ha convolato a nozze con Manhattan Bank, in quello che è stato il primo passo verso la creazione di JPMorgan Chase.
David è stato il più giovane dei figli di John Davison Rockefeller Jr., il patriarca della famiglia. La sua ricchezza è stata stimata da Forbes in circa 3 miliardi di dollari, e per questo è sempre stata presente nelle classifiche delle persone più ricche del mondo. Tra le attività non imprenditoriali ha figurato la presidenza del Museum of Modern Art di New York nel periodo 1962-1972 e poi nuovamente 1987-1993. Nel corso della sua lunga carriera dirigenziale ha ricoperto ruoli di rilievo in alcune delle più grandi aziende del mondo (di cui ha detenuto anche quote azionarie) come la Exxon Mobil (figlia della Standard Oil fondata dal nonno John Davison Rockefeller) o la General Electric.
Divenne poi molto famoso anche per le sue attività lobbistiche. Infatti è stato ritenuto uno dei membri fondatori del Gruppo Bilderberg ed è stato presidente dal 1970 al 1985 del Council on Foreign Relations (di cui è stato presidente onorario), inoltre per sua iniziativa è nata la Commissione Trilaterale.
È stato inoltre presidente e amministratore delegato della Chase Manhattan Bank, nel 2000 l’azienda si è fusa con la J.P. Morgan & Co. dando vita alla JPMorgan Chase, una delle più grandi banche del mondo che Rockefeller ha diretto personalmente; è stato il più grande azionista singolo della compagnia, avendone posseduto quasi il 2%.
Disse: “Il capitalismo americano ha portato più benefici alla gente che qualsiasi altro sistema al mondo in ogni momento storico. Il problema è accertarsi che il sistema si muova il più efficacemente e onestamente possibile”.
David Rockefeller – ha commentato Jamie Dimon, Chairman and CEO, JPMorgan Chase – condusse una vita straordinaria, che ha lasciato un segno positivo indelebile sul nostro mondo come filantropo, nelle arti, nelle imprese e nel mondo degli affari. La nostra società, JPMorgan Chase, è stata costruita sul duro lavoro e sull’integrità. Questo è stato il primo insegnamento di David. Ci mancherà. Le nostre condoglianze alla sua famiglia e gli amici.
È stato un consigliere di grande valore per i presidenti di tutti i partiti», ha messo in evidenza l’ex presidente George W. Bush, definendolo un ‘«amico formidabile». «Ha usato la sua fama e la sua fortuna per fare del bene, è stato decisivo negli sforzi della mia amministrazione per alleviare la crisi finanziaria in America Latina», ha ricordato l’ex presidente Bill Clinton.
Come ha raccontalo nella sua autobiografia «La mia vita» una delle critiche che più spesso gli venivano mosse era che “non c’è dittatore che a Rockefeller non sia piaciuto”; ma ribatteva che in quel modo poteva tenere aperto un canale di comunicazione riservato e ufficioso tra il governo degli Stati Uniti e Paesi come la Cina o l’Unione Sovietica. Non a caso la Chase Manhattan fu la prima banca americana ad aprire filiali a Mosca e Pechino. Le sue forti connessioni con il mondo del commercio petrolifero hanno anche fatto sì che venisse coinvolto nella politica estera degli Usa verso il Medioriente: fra l’altro Chase fu la prima banca a riaprire nel 1974 in Egitto dopo la crisi di Suez del 1956. Fra le tante storie che lo hanno riguardato — e sottoposto anche a severe critiche — anche i rapporti della banca con il regime suprematista bianco del Sud Africa dell’Apartheid e l’aver aiutato nel 1979 il deposto Scià di Persia a raggiungere New York per curarsi, evento che scatenò il sequestro dei dipendenti dell’ambasciata americana a Teheran. Rockefeller fu anche l’ideatore degli incontri del gruppo Bilderberg e il fondatore della Trilateral Commission, nel 1973, con l’obiettivo di spingere l’economia verso la globalizzazione




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