Rodolfo Ziberna a Gorizia un esempio di assembramenti insidiosi

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Rodolfo Ziberna – “Non permetteremo a pochi irresponsabili di rovinare la gioia di una città che vuole tornare alla vita”.

Il sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna esprime tutta la sua irritazione per gli assembramenti che ieri sera si sono verificati anche a Gorizia, di fronte ad alcuni locali.”Per tutto il giorno, Gorizia è stata attraversata da un bellissimo via vai di gente responsabile e consapevole della necessità di rispettare le regole per evitare il ritorno nell’incubo- rimarca il primo cittadino, con pochi i trasgressori, più che altro per distrazione, anche se, comunque,  non si possono accettare giustificazioni. Poi, verso sera, ecco che, in alcuni punti, così come è accaduto nelle altre città d’Italia, tutte le regole sono saltate e hanno cominciato a fioccare segnalazioni di assembramenti incredibili. Totale irresponsabilità. NO, NO E NO. Faccio un forte invito a queste persone: se non riescono a comportarsi in modo adeguato se ne stiano a casa. Non le vogliamo in giro per la città a rovinare la vita agli altri. Faremo tanti controlli anche se è chiaro che la polizia non può essere ovunque in ogni momento.
Queste persone non riescono neppure a capire che così facendo rischiano di penalizzare i gestori dei locali che con tanta fatica cercano di ripartire. Un’ultima cosa. Insultare e offendere chi segnala su Facebook è altrettanto intollerabile. Non roviniamo questi momenti di rinascita e cerchiamo, invece, di aiutare e aiutarci”.

Quello di Gorizia è un esempio che abbiamo preso a campione ma i segnali di allarme di questo tipo sono numerosi e provengono da tutta Italia.

Giusto gioire per la possibilità di uscire ma servono moderazione e rispetto: non bisogna farsi prendere dalla smania di uscire e di divertirsi e divenire pericolosamente superficiali.

Le foto di centinaia di giovani davanti ai pub e ai bar hanno messo in allarme i governatori delle Regioni, ma anche lo stesso presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che ha chiesto più sanzioni al Viminale. E allora, in queste ore, le prefetture e le questure stanno lavorando per rimodulare i metodi di intervento.

Insieme con il premier anche il ministro della Salute, Roberto Speranza, si è appellato al buonsenso dei cittadini: «Non si possono vanificare gli sforzi enormi fatti negli ultimi due mesi e gli investimenti straordinari finanziati nell’ultimo decreto – dice -. Se la curva riparte, saremo costretti a richiudere».

Palazzo Chigi è in costante contatto con la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese. E il capo della Polizia, Franco Gabrielli, ha inviato una circolare ai questori nella quale chiede «il massimo impegno verso l’attività di controllo del territorio». Per contrastare le organizzazioni criminali, che potrebbero essere incoraggiate dalla fine del lockdown, e per assicurare «il rispetto del divieto di assembramenti e di aggregazioni di persone e l’osservanza delle misure di distanziamento sociale».

Saranno ora i tavoli tecnici delle singole questure a «individuare e impartire» le disposizioni necessarie al personale per l’intensificazione dei controlli.




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