E’ costata la vita a 14 bambini la tragica gita in barca organizzata durante un campo scuola estivo in Carelia, a 700 chilometri a nord-ovest di Mosca. 47 ragazzi sono stati colti di sorpresa da un potente temporale mentre navigavano a bordo di due imbarcazioni sulle acque del lago Syamozero. Le due barche si sono rovesciate, trascinando in acqua l’intero gruppo. I soccorsi sono arrivati sul luogo dell’incidente solamente il giorno successivo, dopo che una ragazza è riuscita a raggiungere la riva, dove però è svenuta. Dopo aver ripreso conoscenza, si è recata in uno dei punti base più vicini per lanciare l’allarme. Nel frattempo, quattordici ragazzi sono morti affogati o per ipotermia. Ora Mosca e la Carelia hanno dichiarato lo stato di lutto.
Secondo il Comitato investigativo russo, la responsabilità della tragedia sarebbe da attribuire al personale del campo scuola. “I bambini avevano proposto di non uscire in barca, visto che le previsioni annunciavano tempesta. Ma gli animatori hanno comunque insistito per andare sul lago”, ha dichiarato all’agenzia Tass Vladimir Markin, portavoce del Comitato investigativo.
Lidia Mikhajlova, vice direttrice dell’amministrazione dell’organizzazione informativa della popolazione del Ministero russo delle Emergenze, ha detto a Rbth che il giorno prima della tragedia in Carelia era stato annunciato l’arrivo di una tempesta: “Se gli organizzatori del campo scuola non hanno ricevuto alcun avvertimento significa che ci sono stati dei problemi di comunicazione. E questa domanda è da rivolgere alla direzione del campo: perché non garantiscono un coordinamento efficace con l’esterno?”.
A seguito della tragedia è stato aperto un procedimento penale nei confronti del direttore del campo scuola, arrestato insieme a tre capo-istruttori.
Nonostante gli scandali, la struttura ha continuato a funzionare regolarmente, avviando anche delle collaborazioni con il Comune di Mosca, che pagava il soggiorno a bambini orfani o figli di famiglie disagiate. Un contratto, quello siglato che nel 2016 è stato pari a 45,3 milioni di rubli (700.000 dollari).
Così come ha fatto sapere Dmitrij Shparo, fondatore della colonia “Grande avventura”, molte di queste realtà siglano importanti contratti grazie a prezzi particolarmente bassi. “Assistiamo a una sorta di dumping – dice -. Organizzatori senza scrupoli pensano più ai guadagni che alla qualità del servizio offerto ai bambini. Cercano di risparmiare su tutto: sugli animatori, sulla loro formazione. E ciò può comportare tragiche conseguenze”.
Secondo Shparo, non sono pochi i campi scuola in Russia che adottano questa politica e auspica che la situazione possa cambiare dopo questa tragedia. “Non bisogna risparmiare a scapito dei bambini, della loro salute e della loro sicurezza”, aggiunge.