STORIE – LA TRAGEDIA DEL VOLO GERMANWING 9525

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GERMANWING 9525 – Gli aerei continuano ad essere tra i mezzi di trasporto più sicuri al mondo ma i loro incidenti fanno sempre tanto rumore a causa del numero di vittime elevato che di volta in volta creano. Ci sono stati tanti incidenti speventosi nella storia dell’aviazione civile ma quello del 2015 che ha avuto come protagonista il volo Germanwing 9525 ha una storia particolare che è giusto ricordare.

24 Marzo 2015

Era il 24 Marzo del 2015 il giorno in cui il volo 9525 decollò dalla pista RWY 07R dell’aeroporto di Barcellona-El Prat alle ore 09:01 UTC, in ritardo di 26 minuti rispetto all’orario previsto delle 08:35 e con arrivo previsto all’aeroporto di Düsseldorf alle ore 10:39 UTC.
Subito dopo aver superato la costa francese, l’Airbus iniziò una veloce e anomala discesa di 16 600 piedi (5 060 durante la quale non fu inviata alcuna richiesta di soccorso.
Dopo i numerosi tentativi di chiamata effettuati dai controllori di volo, gli stessi, dato che l’aereo perdeva quota molto rapidamente, allertarono la difesa aerea francese, che inviò un Mirage 2000 dalla base militare di Orange. L’aereo si schiantò poco dopo, prima di essere intercettato dal Mirage, sulle impervie montagne della località francese Prads-Haute-Bléone, a una quota di circa 1 500 metri e in un punto raggiungibile solo tramite elicottero o con una lunga camminata.
Il Bureau d’Enquêtes et d’Analyses pour la sécurité de l’aviation civile (BEA) aprì immediatamente un fascicolo di inchiesta per accertare la cause dell’incidente[affiancato dall’omologo ente tedesco Bundesstelle für Flugunfalluntersuchung (BFU). Gli investigatori raggiunsero il giorno stesso il luogo dell’incidente accompagnati da rappresentanti della Airbus e della CFM International.

DOCUMENTO PRELIMINARE
Nel documento preliminare pubblicato nel maggio 2015 la BEA anticipava che il Airbus A320-211 era precipitato a seguito di alcune azioni volontariamente intraprese dal copilota e che le indagini erano volte in particolare a studiare le mancanze procedurali che hanno causato il disastro, con particolare attenzione agli aspetti medici che hanno portato all’incidente e ai sistemi di sicurezza adottati per le porte delle cabine di pilotaggio dopo gli avvenimenti dell’11 settembre 2001.-
Nonostante il registratore di conversazione in cabina fosse rimasto danneggiato durante l’incidente, i tecnici del Bureau d’enquêtes et d’analyses pour la sécurité de l’aviation civile riuscirono ad estrarre la registrazione di quanto accadde all’interno della cabina di pilotaggio.

ANALISI
Da tale analisi emerse che il primo ufficiale Andreas Lubitz, approfittando dell’uscita dalla cabina del comandante Patrick Sondenheimer, vi si barricò all’interno e pilotò il velivolo contro il suolo.Nella traccia audio vennero registrati, a partire dalle ore 9:34 UTC, i tentativi del comandante di rientrare in cabina, culminati alle 9:40 con violenti colpi alla porta della cabina di pilotaggio.
Il copilota che fece intenzionalmente precipitare il velivolo era il tedesco Andreas Lubitz, nato il 18 dicembre 1987 a Montabaur, in Renania, 27 anni, 919 ore di volo all’attivo e in forza alla Lufthansa dal settembre 2013; formatosi nelle migliori scuole di pilotaggio di Brema in Germania e di Phoenix negli Stati Uniti, nel 2009 aveva sospeso per circa 11 mesi l’addestramento a causa di una grave depressione e manifestazioni di impulsi suicidi, ma aveva poi ripreso a volare dopo aver superato brillantemente i test medici e psicologici.
Tre giorni dopo il disastro, il 27 marzo 2015, gli investigatori tedeschi perquisirono la casa di Lubitz a Montabaur sequestrando un computer e alcuni oggetti, senza però trovare alcun indizio che potesse suggerire una motivazione per l’azione suicida e la strage perpetrata.
In un bidone dei rifiuti venne però rinvenuto un certificato medico in cui si attestava che Lubitz sarebbe stato “inabile al lavoro” il giorno dell’incidente. La Germanwings affermò di non aver ricevuto alcuna informazione in merito. In base al diritto tedesco un datore di lavoro non può avere accesso alle cartelle cliniche dei dipendenti e i certificati medici prodotti per giustificare l’assenza di un lavoratore non possono dare informazioni sulla diagnosi, ma solo sulla prognosi.

epa04678583 Debris as search and rescue workers are at the crash site of the Germanwings Airbus A320 that crashed in the French Alps, above the town of Seyne-les-Alpes, southeastern France, 25 March 2015. Search crews resumed helicopter flights around dawn on 25 March to the remote mountainside where Germanwings Flight 4U 9525 from Barcelona to Duesseldorf crashed after a rapid descent, likely killing all 150 people aboard on 24 March. EPA/GUILLAUME HORCAJUELO

RICOSTRUZIONE
Drammatica la ricostruzione dei minuti che portarono al terribile schianto contro la montagna.
“Apri questa maledetta porta!”. Così il pilota dell’aereo Germanwings ha urlato al copilota Adreas Lubitz, che lo aveva chiuso fuori dalla cabina di pilotaggio mentre faceva precipitare l’Airbus sulle Alpi francesi.
Coem già anticipato Il volo era partito con una ventina di minuti di ritardo, alle 10,01 e la prima comunicazione del primo pilota sono state le scuse ai passeggeri e l’impegno a recuperare lungo la rotta verso Düsseldorf. I primi venti minuti di volo mostrano scambi di battute banali tra il pilota Patrick Sonderheiner e il copilota. Il comandante dice a Lubitz di non essere neanche riuscito ad andare al bagno a Barcellona e Lubitz si offre di prendere i comandanti, ma il comandante non risponde.
Alle 10,27, il pilota chiede a Lubitz di preparare l’atterraggio a Düsseldorf. Quest’ultimo pronuncia, come ultime parole, “Spero” e “Vedremo”. E dice al comandante che “ora” può andare al bagno. Si sente un sedile che si sposta, la porta che si apre. Il pilota esce per andare in bagno. Alle 10,29 l’aereo “comincia la discesa”. Alle 10,32 i controllori del traffico aereo francese tentano, invano, di contattare il velivolo. All’interno del velivolo si sente il suono di un allarme.
Pochi minuti più tardi, si sente bussare forte alla porta, ricostruisce Bild. Il pilota dall’esterno dice: “Per l’amor di Dio, apri la porta”. In sottofondo, si percepiscono le urla dei passeggeri. Alle 10,35 si sentono i tentativi di abbattere la porta con un oggetto pesante, probabilmente un’ascia. Novanta secondi più tardi, un nuovo allarme quando l’aereo è a 5000 metri di altezza. Poi un urlo: “Apri questa fottuta porta!”. Alle 10,38 il voice recorder registra la respirazione del pilota, silenzioso in cabina. Alle 10,40 circa, l’aereo colpisce una montagna. Gli ultimi suoni registrati sono le urla dei passeggeri, subito dopo l’Airbus si schianta a 700 chilometri orari su un versante. Tutte le 150 persone a bordo sono morte.
I passeggeri erano in maggioranza tedeschi (77) e spagnoli (45). Tra di essi vi erano anche due cantanti lirici, il baritono kazaco Oleg Bryjak e la collega tedesca, il contralto Maria Radner, sedici giovani studenti del liceo Joseph-König-Gymnasium di Haltern am See e due loro insegnanti; Ariadne Falguera, moglie del leader della sinistra catalana Lluís Juncà.
Il copilota della Germanwings Andreas Lubitz aveva cercato su internet dei metodi per suicidarsi e delle informazioni funzionamento delle porte delle cabine di pilotaggio. L’hanno dichiarato i magistrati tedeschi, che hanno analizzato il tablet trovato nell’appartamento di Lubitz. Le ricerche sono avvenute tra il 16 e il 23 marzo.
Dopo circa un anno il 16 Marzo 2016 la Bea l’Ufficio di inchiesta e di analisi per la sicurezza dell’aviazione civile, ha pubblicato il rapporto finale sull’incidente Germanwings: Il 24 marzo 2015 l’Airbus A320-211 Germanwings, marche D-AIPX volo 4U9525 callsign GWI18G, era decollato da Barcellona (Spagna) alle ore 10:00 locali ed era destinato a Düsseldorf (Germania). A bordo 144 passeggeri e 6 membri dell’equipaggio.
Alle ore 10:27 il volo aveva raggiunto il livello di crociera, FL380. Tre minuti dopo il comandante Patrick Sonderheimer abbandona la cabina di pilotaggio, lasciando i comandi al copilota Andreas Lubitz. Dal CVR (Cockpit Voice Recorder – la scatola nera che registra i suoni percepiti dai microfoni posti nella cabina di pilotaggio) si avverte che il comandante si alza per uscire dalla cabina, chiudendo la porta. Alle 10:30 il copilota modifica i parametri del Flight Control Unit (FCU) impostando la quota da 38,000 piedi a 100 piedi. Nei secondi successivi modifica anche i parametri per la gestione della velocità, impostando una discesa ad una media 3,500 piedi/minuto.
Alle 10:34 il pilota tenta di rientrare in cabina, facendo richiesta attraverso apposito interfono, ma non ricevendo risposta tenta di sbloccare la porta utilizzando il tastierino. I suoi tentativi si sono rivelati inutili, il copilota dall’interno della cabina aveva negato l’accesso come mostrato in un video.
Anche dal controllo radar si accorgono che qualcosa non va. L’ATC di Marsiglia prova a contattare il volo 4U9525 ma Lubitz non risponde. Alle 10:41 l’Airbus A320 si schianta tra le Alpi francesi.

CAUSE SCHIANTO
Le cause dello schianto sono da ricercare nella depressione da cui era affetto Lubitz ormai da tempo, dal 2009. Il suo è stato un gesto pianificato e deliberato, aveva deciso di suicidarsi e stava aspettando l’occasione giusta per portare al termine il suo piano.
I medici avevano prescritto al copilota della Germanwings un ricovero in una clinica psichiatrica due settimane prima del tragico incidente in cui rimasero uccise 150 persone. Forse anche questo episodio avrebbe spinto Lubitz a compiere il gesto estremo, cosciente del fatto che avrebbe perso la licenza di volo e si sarebbe ritrovato ben presto senza lavoro, e quindi anche in difficoltà economica.
Secondo gli inquirenti diversi medici che avevano in cura Andreas Lubitz nelle due settimane precedenti all’incidente non avvertirono le autorità sulle loro preoccupazioni relative alla sua salute mentale.
Lo stesso Lubitz non informò la Germanwings delle sue condizioni di salute, di conseguenza “nessuna azione poteva essere presa dalle autorità o dal suo datore di lavoro per impedirgli di volare”, hanno stabilito gli inquirenti.
In seguito la Task Force dell’EASA (European Aviation Safety Agency) ha emesso il Safety Information Bulletin n°2015-04, che racchiude una serie di raccomandazioni :
Deve essere garantita la presenza costante di 2 persone all’interno della cabina di pilotaggio
I piloti devono essere sottoposti a regolari controlli psicologici e sondaggi sulla soddisfazione
I piloti devono essere sottoposti a test a sorpresa per verificare l’assunzione di droghe e alcool
Deve essere rafforzata la formazione degli esaminatori aeromedici.
Le normative nazionali devono garantire il corretto livello di privacy del paziente, ma anche la tutela della sicurezza pubblica. Le informazioni aeromediche devono essere condivise tra gli enti preposti. Per questo si ritiene opportuna la creazione di un repository dove condividere queste informazioni.
Valutare l’implementazione di un sistema di supporto per i piloti ed un sistema per informare i vari enti sul loro stato di salute.
In base a queste indicazioni emesse dalla Task Force dell’EASA, la BEA ha emesso una serie di raccomandazioni, dove invita principalmente ad una maggiore trasparenza sullo stato psico-fisico dei piloti soprattutto se rappresentano un pericolo per la sicurezza




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