USA – Ecco le mosse di Trump per i primi 100 giorni

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USA – Ecco le mosse di Trump per i primi 100 giorni

Donald Trump svela il piano per i suoi primi 100 giorni alla Casa Bianca.
Tra i primi interventi un piano che prevede l’uscita dal Partenariato transpacifico (Tpp) il primo giorno del suo mandato e che non parla del muro anti-immigrati in Messico.

L’annuncio di quelle che saranno le sue prime mosse è arrivato con un videomessaggio di due minuti del presidente eletto postato su Youtube, nel quale elenca una serie di azioni su commercio, immigrazione, energia, sicurezza nazionale, lobby e regole che intende adottare “il primo giorno per ripristinare la legge e riavere indietro posti di lavoro”.

Verrà dunque mantenuta la promessa dell’uscita dai negoziati sul Tpp, il Partenariato transpacifico, da sostituire con “accordi commerciali bilaterali equi”. E sul piano della sicurezza verrà richiesta l’adozione di misure a tutela delle infrastrutture per scongiurare possibili cyber attacchi.

Evidente anche il riavvicinamento con la Russia di Putin ed un maggiore distacco dai principi sauditi.

Da segnalare una curiosità contro i contestatori del neo eletto presidente USA.

“Donald Trump sarà il vostro presidente, se non vi piace potete andare in un altro Paese”. Così un giudice federale texano, presiedendo una cerimonia di naturalizzazione a San Antonio, si è rivolto a decine di immigrati che, dopo lunghi anni di attesa, sono diventati cittadini degli Stati Uniti. “Vi posso assicurare che se avete votato per Trump o non lo avete fatto, se siete cittadini americani, lui è il vostro presidente”, ha detto John Primomo, secondo i media, invitando ad “andare in un altro Paese, se questo non va bene”.

Il magistrato ha anche condannato i manifestanti anti-Trump che scendono in piazza da quando è stato eletto, l’8 novembre scorso, e i giocatori della Nfl, come Colin Kaepernick, che hanno scelto di eseguire l’inno nazionale in ginocchio invece che in piedi. “Detesto tutto questo, perché si può protestare per cose che accadono in questo Paese, si ha tutto il diritto di farlo, ma così si offendono i simboli nazionali come l’inno nazionale e la bandiera degli Stati Uniti”, ha detto Primomo.




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