Vaticano – Direzione sala stampa: lascia padre Lombardi ecco Burke

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Ne avevamo ascoltato la possibilità ma ora è tutto nero su bianco, padre Lombardi lascia il suo ruolo. Infatti, in queste ore, Papa Francesco ha accolto la rinuncia, presentata da padre Federico Lombardi, dall’ufficio di Direttore della Sala Stampa della Santa Sede. Il Pontefice ha nominato nuovo direttore, con decorrenza dal primo agosto 2016, Greg Burke, finora vice-direttore del medesimo ente. Il Papa ha inoltre nominato vice direttore della Sala Stampa della Santa Sede, con decorrenza dal primo agosto 2016, Paloma García Ovejero. I due giornalisti sono stati ricevuti stamani in udienza da Papa Francesco.
Padre Lombardi ci ha sempre colpito, oltre per la sua preparazione, per la sua eleganza ed educazione. Alle lettere lui rispondeva sempre con attenzione, cortesia e gentilezza, non era sdolito cestinare richieste o sfuggire situazioni scomode e di questo gli va dato onore.
Ora ha chiesto ed ottenuto una pausa ed è giusto che sia così: al suo posto uno statunitense, un collega di valore internazionale ed un altrettanto valida collega spagnola.
A succedere a padre Lombardi, dopo 10 anni di straordinario lavoro, Papa Francesco ha chiamato come direttore della Sala Stampa, Greg Burke. Nato 57 anni fa a Saint Louis negli Stati Uniti da una famiglia di tradizione cattolica praticante, Burke dopo aver frequentato uno dei licei dei gesuiti della città, si è laureato nel 1983 in Letterature Comparate presso la Columbia University di New York, specializzandosi poi in giornalismo. In quegli anni entra come membro numerario nell’Opus Dei.
Greg Burke ha lavorato presso la “United Press International” di Chicago, per la “Reuters” e per il settimanale “Metropolitan”, finché è stato inviato a Roma come corrispondente del settimanale “National Catholic Register”. Nel 1990 inizia a collaborare col settimanale Time ed è corrispondente fisso della rivista quando, nel 1994, proclamerà San Giovanni Paolo II uomo dell’anno. Nel 2001, il giornalista statunitense inizia a lavorare per la televisione come corrispondente da Roma per Fox News. Nel 2012 viene chiamato in Segreteria di Stato, Sezione per gli Affari Generali, come Consulente per la comunicazione. Dal 21 dicembre 2015 è vice direttore della Sala Stampa della Santa Sede.
Come vicedirettore della Sala Stampa Vaticana, Francesco ha invece nominato Paloma García Ovejero.
Nata a Madrid 41 anni fa, dopo essersi laureata in giornalismo nel 1998 presso l’Università Complutense di Madrid, si è specializzata in gestione delle strategie della comunicazione alla New York University. Dal 1998 è redattrice e conduttrice della “Cadena Cope, Radio Española”, con la qualifica di capo Redattore. Dal settembre 2012 è corrispondente per l’Italia e per la Città del Vaticano, collaborando, oltre che per la “Cadena Cope, Radio Española”, anche con altre emittenti televisive e diverse testate giornalistiche.
Queste le prime dichiarazioni di Burke: “Sono molto entusiasta, direi “excited” in inglese. Allo stesso tempo, però, devo dire che non nascondo anche un po’ di paura. Mi rendo conto che la Sala Stampa non sia un lavoro facile. Una cosa è fare il giornalista, e questo mi è piaciuto molto in questi anni, ma questo lavoro qui mi sembra una cosa ben più complicata!
La Chiesa cattolica, per sua natura, è universale. In questo universo oggi chiaramente lo spagnolo è molto importante per il mondo cattolico. Ma se vuoi parlare con tutto il mondo, bisogna anche parlare inglese, non c’è dubbio!
In questi anni ho visto in padre Lombardi una pazienza sconfinata: proprio così… Ma non solo questo: io ho usato la parola inglese “gracious“, perché è un po’ gentilezza, ma anche cortesia. Lui sempre riesce a essere molto gentile con le persone, molto disponibile; una dedizione totale al Santo Padre, al lavoro. Io spero – almeno in parte – di avere queste virtù!
Nel salutare padre Federico Lombardi, in Sala Stampa Vaticana, il prefetto della segreteria per la Comunicazione, mons. Dario Edoardo Viganò, ha sottolineato due aspetti della “lunga lezione” di padre Lombardi, che lascia come eredità ai nuovi responsabili della Sala Stampa. “Padre Federico ci ha lasciato, come stile della sua professione, la visione ecclesiale delle vicende: uno sguardo cioè che ha sempre tenuto insieme le differenti sensibilità, le differenti prospettive, segnate anche dalle differenti provenienze della cultura nella Chiesa. Per cui la Chiesa non è una esperienza monolitica, è una esperienza molto multiforme e quindi padre Federico ha sempre cercato di fare questo lavoro mettendo insieme una visione di Chiesa, che sia una visione ampia, una visione capace di tenere insieme – appunto – delle differenze, perché le differenze non sono luoghi dell’inimicizia, ma semplicemente l’arricchimento di una Chiesa, che proprio perché è Chiesa è così. La seconda grande ricchezza di padre Federico è quella di aver vissuto quella che più volte ci ha richiamato Papa Benedetto prima e Papa Francesco poi e cioè una ermeneutica spirituale della Chiesa. La Chiesa non è una parte che sceglie una posizione, piuttosto che un’altra: la Chiesa è cattolica e non riconosce a nessuno il ruolo dell’antagonista”.

Raffaele Dicembrino




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