Alexandra Oancea in mostra all’Accademia di Romania di Roma

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Oancea – Dal 3-15 settembre 2020,l’Accademia di Romania in Roma, con il sostegno dell’Istituto Culturale Romeno, organizza la mostra d’arte contemporanea “Io sono!” progetto realizzato dall’artista Alexandra Oancea, borsista “Vasile Pârvan” per l’anno in corso.

Durante la mostra, che si svolgerà presso la Galleria d’Arte dell’Accademia di Romania, vengono presentati brani di storie dei migranti e rifugiati che vivono in Italia, attraverso una serie di 13 dipinti e documentari video realizzati dall’artista.

Alexandra Oancea si è laureata in Scenografia nel 2006 presso la Facoltà di Teatro l’Università Nazionale di Arte Teatrale e Cinema di Bucarest e ha esordito nel 2005 al Teatro Nottara di Bucarest, con lo spettacolo “Travesti”. Il suo percorso artistico segue altri progetti teatrali, musicali e di cortometraggio, di pari passo con la partecipazione a mostre di pittura e fotografia in Romania e all’estero (Italia, Germania, Spagna, Danimarca, Stati Uniti, Singapore). Tra le più importanti vanno menzionati: l’Ateneo Romeno (Y @ A), Casa George Enescu (Y @ A), Il Ballo Sfera di Cristallo, organizzato dalla Casa Regale di Romania (Y @ A), il festival l’Intl. del Teatro di Sibiu, Quadriennale di Praga, Kunstart – Bolzano, ArtVille – Copenhagen, Berliner Liste – Berlino, Urban Nation Museum, Berlino. Nel 2018 ha partecipato digitalmente ad Art Stage Singapore, Galleria Bbuzzart e nel 2019 a “See me” New York, Galleria ChaShaMa. Nel 2019 ha beneficiato di una residenza artistica presso l’Urban Nation Museum, Berlino, Germania.

Nella mia pittura mi rivolgo in cerca dell’ispirazione a quegli elementi che definiscono il nostro mondo: la varietà culturale, l’identità popolare, la diversità di sentimenti e il modo in cui vengono manifestati, utilizzando talvolta oggetti che sono di per sè o possono magari diventare dei simboli universali. I ritratti diventano un mezzo per comunicare sentimenti e non intendono rappresentare il volto umano in modo figurativo e descrittivo. Non si tratta di rappresentazioni realistiche del volto umano o di riproduzioni della realtà, bensì di simboli, di metamorfosi. Questi rappresentano sentimenti, preoccupazioni sociali e quotidiane, incarnano sentimenti universali che li trasformano in Personaggi. Io li chiamo “ritratti di sentimenti”. (Alexandra Oancea)




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