Cinema – Ecco ALLIED il capolavoro di Zemeckis con Marion Cotillard e Brad Pitt

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Cinema – Ecco ALLIED il capolavoro di Zemeckis con Marion Cotillard e Brad Pitt

Per gli agenti segreti della Seconda Guerra Mondiale Max Vatan (Brad Pitt) e Marianne Beauséjour (Marion Cotillard), la chiave per sopravvivere è non farsi mai veramente conoscere da nessuno. Sono degli esperti a ingannare, recitare un ruolo, anticipare le mosse e uccidere. Quando, nel bel mezzo di una missione straordinariamente rischiosa, senza volere si innamorano l’uno dell’altra, la loro unica speranza è lasciarsi alle spalle tutti i doppi-giochi. Quello che invece accade è che il sospetto e il pericolo diventano il fulcro del loro matrimonio in tempo di guerra, visto che marito e moglie vengono messi uno contro l’altra in un test di lealtà, identità e amore sempre più difficile e potenzialmente letale… con conseguenze globali.
Dal premio Oscar Robert Zemeckis, l’innovativo regista dietro a Forrest Gump, Cast Away , L’Ultimo Samurai e Flight, ecco giungere quello che appare un grande successo cinematografico che aprirà la stagione cinematografica italiana (in uscita dal 12 gennaio prossimo).
Allied, che è allo stesso tempo un ipnotizzante thriller di spionaggio, un intenso film di guerra e un’appassionata storia d’amore tra due assassini che potrebbero essere anime gemelle o nemici fatali – o entrambe le cose insieme. In una magnifica pellicola, visivamente poetica, che si muove da Casablanca ai giorni del Blitz di Londra alla Francia occupata dai tedeschi, Zemeckis crea il tipo di grande racconto che prosperava nel periodo d’oro di Hollywood – pieno di mistero, brivido e passione romantica – ma raccontato con la forza estremamente coinvolgente del cinema del 21mo secolo.
Il film unisce il candidato all’Oscar Brad Pitt (L’arte di vincere, Il curioso caso di Benjamin Button, L’esercito delle 12 scimmie, Sette anni in Tibet) e la vincitrice dell’Oscar Marion Cotillard (La Vie En Rose; Due giorni, una notte; Il cavaliere oscuro – Il ritorno) che interpretano le due abili spie colte nel mezzo dei loro febbrili sentimenti uno per l’altra e di un atto di duplicità che può far saltare tutto quello che hanno a cuore.
E’ il 1942 e 26 nazioni si sono appena unite nelle Forze Alleate per combattere la minaccia nazista che sta invadendo l’Europa. In una missione speciale per lo Special Operations Executive (SOE) britannico, il pilota canadese Max Vatan si paracaduta nella Casablanca occupata per fare fuori l’ambasciatore tedesco. Qui incontra l’affascinante combattente della resistenza francese, Marianne, scelta per fingere di essere la sua sposa. La divampante fiamma tra loro diventa presto molto più che una recita, anche nel bel mezzo di enormi difficoltà.
Quando si ritrovano a Londra, il loro amore diventa solo più profondo e Max e Marianne diventano una famiglia. Poi, però, arriva il giorno in cui Max viene informato che la sua idilliaca nuova vita familiare potrebbe essere un inganno colossale e questo da il via a un disperato inseguimento della verità attraverso un labirinto potenzialmente letale di confini e alleanze sia internazionali che personali.
Quando l’amore si scontra con la guerra e l’inganno: ecco la vera storia di Allied. Alcune storie vere si sentono una volta sola e non si dimenticano mai più. Proprio questo è successo quando lo sceneggiatore Steven Knight ha sentito la storia di due spie della Seconda Guerra Mondiale sotto copertura che si sono innamorate follemente solo per essere messe mortalmente una contro l’altra quando si sono scoperte le loro vere identità.
Si dice che in amore e in guerra tutto sia lecito, ma quando le due cose si combinano nella maniera più esplosiva e pericolosa, le certezze morali possono vorticare velocemente fuori controllo.
La storia che si è immediatamente fissata nella mente di Knight ruotava intorno a una spia canadese e ad un’insegnante diventata combattente della resistenza che si incontrano in missione e poi, sfidando tutto e tutti, decidono di sposarsi, pratica molto osteggiata dalle agenzie di intelligence. Sembrava andare tutto bene fino a quando, all’improvviso, uno dei due si è rivelato essere un doppio giochista che forniva informazioni di fondamentale importanza al nemico, mettendo il loro amore e le loro vite in un imminente pericolo. E’ noto che tra alcune spie della Seconda Guerra Mondiale, che lavoravano in situazioni di vita-o-di-morte le une vicine alle altre, scoppiassero delle improvvise e inaspettate storie d’amore, specialmente visto che uomini e donne sotto copertura dovevano spesso fingere di essere una coppia. C’era però una regola scoraggiante che
pendeva sui loro capi – la cosiddetta “Intimate Betrayal Rule”: se due agenti segreti si sposavano e uno di loro scopriva che il partner divulgava segreti alla parte nemica, ci si aspettava che quell’agente, con uno straziante sacrificio, giustiziasse il suo amato/la sua amata con le sue stesse mani e senza indugiare… o che affrontasse l’immediata impiccagione per alto tradimento.
L’idea che degli amanti affrontassero il fatale dilemma tra le infrangibili promesse del matrimonio e la profonda lealtà verso la loro nazione in una guerra che doveva essere vinta per il futuro del mondo ha affascinato Knight ed è diventata il trampolino per un soggetto che ha immediatamente riscosso grande attenzione.
Knight ha re-immaginato la storia e l’ha centrata su un assassino particolarmente tosto ed esperto, Max Vatan, che non è il tipo che lascia che un flirt annebbi i suoi pensieri. Lo ha reso membro del leggendario e addestratissimo Special Operations Executive (SOE) inglese – l’agenzia di spionaggio top-secret che aveva ricevuto l’ordine da parte di Winston Churchill di “incendiare l’Europa” e che l’ha preso alla lettera, collaborando con la Resistenza francese in una serie di coraggiose missioni di sabotaggio e di tentativi di assassini dietro le linee naziste.
Poi Knight ha creato la donna affascinante ed enigmatica alla quale nemmeno Max avrebbe potuto resistere, la combattente della Resistenza francese Marianne, che è intelligente, abile e tosta quanto lui – ma che potrebbe anche non essere quello che sembra. L’errore che le persone fanno in certe situazioni è provare sentimenti, dice Marianne, ma nessuno dei due riesce a spegnere il desiderio che ha per l’altro. Dall’inizio, Max e Marianne si prendono in giro e si esaminano costantemente l’un l’altra in modi giocosi – ma questo gioco diventa mortalmente serio quando Max è costretto a pedinare la sua amata moglie per rispondere alla domanda più impensabile: potrebbe davvero essere una traditrice? L’intensità crescente, la fiducia che oscilla continuamente e il pericolo assoluto che vivono i due protagonisti che si muovono attraverso molti Paesi devastati dalla guerra, rendevano la lettura della storia tanto sensuale quanto implacabilmente piena di suspense.
“Era da tanto tempo che non vedevamo un thriller epico di guerra e una meravigliosa, tragica storia d’amore così,” dice il produttore Graham King, che ha capito che voleva fare questo film appena ha incontrato Knight per parlare del soggetto. “E’ il tipo di storia ricca su scala ambiziosa che ormai ci capita raramente di vedere ed è anche molto significativa per il mondo di oggi. Parla di quello che la guerra e le divisioni possono fare alla bellezza dell’amore.”
Il produttore Steve Starkey sostiene che, Zemeckis porta a quest’epica piena di pathos e suspense
l’immediatezza moderna anche tornando ai più vasti affreschi drammatici del cinema dell’età dell’oro di Hollywood. “Quelli che non sono cresciuti con lo stile cinematografico degli anni ’40, probabilmente non hanno mai visto questo tipo di film, che offre un grande ed elettrizzante spettacolo visivo ma anche profonde emozioni umane,” dice Starkey. “Il film è stato realizzato nella maniera più moderna e tecnologica possibile e questo contribuisce a rendere intensa l’azione, ma Brad e Marion impersonificano anche il tipo di storia d’amore grandiosa e ‘da film’ che non vediamo da tanto tempo.”
Il produttore esecutivo Patrick McCormick fa notare che come prima incursione nel territorio della Seconda Guerra Mondiale da parte di Zemeckis, il film va verso una direzione differente, più elettrizzante psicologicamente, dalle battaglie che sono da tempo l’elemento base di questo tipo di cinema. Dopotutto, il pericolo per Max e Marianne va oltre i colpi d’arma da fuoco delle loro missioni e le bombe che sommergono Londra. Loro devono affrontare un pericolo più insidioso: la verità nascosta. “Anche se il film si svolge sullo sfondo sorprendente dei diversi fronti di guerra della Seconda Guerra Mondiale, Allied è una storia di doppie vite incredibilmente avvincente a livello umano,” osserva McCormick. “La parte eccitante è che in ogni scena di questa storia, i due protagonisti Max e Marianne operano su due livelli differenti – quello che si vede e quello che non si vede – e ogni loro singola azione risuona di segreti taciuti. Questo è un sottotesto potente e unico sia per gli elementi giallistici che per la storia d’amore, perché c’è un calderone bollente di sospetto che sta per scoppiare sotto di loro proprio mentre la guerra sta per raggiungere il suo apice.”
Bob Zemeckis è un regista che seguiamo con interesse: i suoi film sono sempre un successo: in questo caso il produttore Graham King sapeva di aver bisogno di un regista capace di infondere una sensibilità dinamica e contemporanea a una narrazione di ampio respiro da Hollywood ai tempi d’oro che esplora tanti temi diversi: lo spionaggio e l’assassinio, la seduzione, il tradimento, la paura, il coraggio e un amore indistruttibile. Ironia della sorte, alla fine è stato il regista ad andare da lui. “Bob Zemeckis è entrato un giorno nel mio ufficio e mi ha detto, ‘Mi piace molto questa sceneggiatura di Steve Knight e voglio dirigerla.’ Non lo avevo mai conosciuto prima, ma ero un grande ammiratore del suo lavoro,” ricorda King. “Ho saputo più tardi che era da tanto tempo che
Bob desiderava fare un film sulla Seconda Guerra Mondiale.”
King continua: “Avere Bob a bordo era assolutamente essenziale per fare il film nel modo in cui è stato fatto. E’ la ragione per cui visivamente il film è come è, e anche una buona parte del motivo per cui siamo riusciti ad avere Brad e Marion come protagonisti. Bob è noto per essere un genio della tecnica ma è anche molto concentrato sui personaggi. E’ davvero raro trovare queste due qualità nella stessa persona e questo era esattamente quello di cui questa storia aveva bisogno.”
Zemeckis l’ha vista come una storia che pone le domande che tutti ci poniamo rispetto ai nostri amori: Ti conosco davvero? Posso fidarmi completamente di te? Mi tradirai? Cosa sei disposto a fare per salvare quello che abbiamo? Nel mondo teso e incerto delle spie della Seconda Guerra Mondiale, però, queste stesse domande assumono una ferocia crescente e mortale.
“Allied è assolutamente una storia di tradimento e il tema universale di questo film è questo: come reagiamo quando cominciamo a pensare che la persona che amiamo non è quella che dice di essere,” commenta Zemeckis. “E’ una cosa che succede nella vita, ma nel mondo di Max e Marianne ci sono due persone che fanno già finta di essere qualcun altro dall’inizio, e la verità per loro è sfuggente. Come si costruisce allora la fiducia? E come si può anche solo parlare con la propria amata se si crede che, attraverso di lei, il nemico ci stia ascoltando?”
Tutti sono stati soddisfatti dall’attrazione chimica esplosiva che Pitt e Cotillard mostravano di avere nell’istante in cui sono stati messi insieme sullo schermo, e questa è diventata il sostegno di ogni svolta nel mistero tra Max e Marianne. “Se stai girando una storia d’amore, preghi solo che i tuoi protagonisti abbiano quella chimica incredibile che esce fuori dallo schermo,” dice Zemeckis. “E questo è quello che accade in questo film: Brad e Marion hanno quella scintilla da star del cinema. Ognuno dei due mette tutto se stesso emotivamente e questo è reso ancora più intenso dalla forte attrazione ogni volta che stanno insieme in un’inquadratura.”
La suspense crescente e assoluta di Allied si regge e ruota tutta intorno all’identità nascosta di Marianne, la bellissima e bravissima assassina francese che conosce suo marito mentre sta fingendo di essere una persona inventata per una missione.
Per affrontare un’interpretazione così complicata e in continuo cambiamento i realizzatori del film hanno scelto una delle attrici francesi più celebrate del nostro tempo: Marion Cotillard. Cotillard ha catturato i cinefili nel ruolo della leggendaria cantante Edith Piaf in La Vie En Rose, vincendo l’Oscar come Miglior Attrice.
Steve Starkey. “Lei è forse la più brava attrice francese della sua generazione e sullo schermo è tanto interessante e travolgente quanto Brad e così, mentre si mettono alla prova, l’occhio è attratto da entrambi nello stesso modo.”
Per Robert Zemeckis, Cotillard ha portato un’autenticità infallibile sia per quanto riguarda la nazionalità che le sfaccettate emozioni. “Marion è un’attrice assolutamente magnifica e in questo rolo ha molte dimensioni diverse a livello emotivo, psicologico e fisico con le quali giocare,” dice. “E’ francese e quindi porta con sé quel tocco di realtà ma è anche il tipo di attrice che sa mantenere il pubblico senza alcuna certezza.”
Il copione ha catturato la Cotillard alla prima lettura. “Mi piace molto il fatto che sembrava un thriller molto ben riuscito e, allo stesso tempo, una storia d’amore bellissima e profonda,” dice l’attrice. “Poi, quando ho saputo che Bob Zemeckis era il regista e Brad Pitt avrebbe interpretato Max, per me è diventato tutto più elettrizzante.
Bob è un regista davvero visionario. Ha fatto tanti film speciali che solo lui avrebbe potuto realizzare, per questo ho pensato che fare parte di un film che per lui è un nuovo genere sarebbe stato davvero fantastico.”
C’era un altro aspetto attraente: in un certo senso Marianne comincia il film come una sorta di attrice lei stessa, una donna ingaggiata per interpretare un ruolo, anche se mortale. Questo ruolo, però, si intreccia troppo alla vita vera quando lei si innamora di Max. Marianne poneva una sfida affascinante: come interpretare una donna così presa da una recita a vari livelli da aver perso di vista la sua propria realtà. Cotillard crede che nel mezzo della confusione di quale sia la nazione a cui è leale, l’unica cosa di cui Marianne è certa è che il suo inoppugnabile amore per Max è reale – anche se questo fatto espone entrambi a un pericolo mortale.
“Max e Marianne hanno davvero pochissimo tempo per conoscersi quando si incontrano per la prima volta e subito stanno entrambi fingendo di essere delle altre persone mentre affrontano la possibilità di poter non sopravvivere. Questo crea immediatamente tra i due un certo tipo di rapporto,” osserva la Cotillard. “Quello che era interessante esplorare era come questo sentimento di una realtà in continuo cambiamento tra loro si rifletta sulla loro vita da sposati.”
Vedere gli strati ben nascosti dei personaggi staccarsi mentre l’azione epica cresce è quello che rende questo film unico, dice la Cotillard. “Credo che Allied sia allo stesso tempo una storia di suspense e di un amore tragico,”riassume. “Bob comincia con una classica ricetta per creare un film d’intrattenimento, poi lo porta nella sua direzione profonda, acuta e contemporanea.”

Raffaele Dicembrino




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