Cinema – Film – Il Mio Capolavoro ed il connubio amicizia ed affari

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“Il mio Capolavoro” è un film di Gastón Duprat con Guillermo Francella, Luis Brandoni, Raúl Arévalo, Andrea Frigerio, María Sold. 100 minuti di pellicola tutta da seguire per una storia densa di colpi di scena.
Arturo (Guillermo Francella) è un gallerista d’arte dai modi ammaliatori, sofisticato e talvolta senza scrupoli. È il proprietario di una galleria nel centro di Buenos Aires, città che lo affascina. Renzo (Luis Brandoni) è un pittore scontroso, quasi selvaggio, ormai in forte declino. Detesta il contatto umano ed è al limite dell’indigenza. Il gallerista e il pittore sono legati da un’antica amicizia, ma non hanno praticamente nulla in comune. Il fatto di avere mondi e idee diametralmente opposti genera tra i due forti tensioni e discussioni. Ma nonostante le differenze sono grandi amici. Il film racconta la storia di questa amicizia.

Gastón Duprat sul suo film si esprime così: “Il film racconta la storia di un’enorme truffa nel mondo dell’arte, e parallelamente, quella dell’amicizia tra i personaggi interpretati da Guillermo Francella e Luis Brandoni. Questi due grandi attori hanno saputo incarnare alla perfezione lo stile della pellicola, regalandoci un’interpretazione memorabile. È un film fatto di tensioni, pathos, emozioni ma anche di molta ironia. Sia per Francella sia per Brandoni rappresenta un ritorno alla commedia. Fra gli attori troviamo anche Andrea Frigerio, che ho voluto di nuovo nel cast, dopo la sua incredibile performance ne Il cittadino illustre e Raúl Arévalo, grande attore e regista spagnolo. Oltre alla storia intensa e potente legata alle frodi nel mondo dell’arte, il lungometraggio riflette sulle contraddizioni della creazione artistica e sui limiti dell’amicizia. Il film è stato girato in 8 settimane tra Buenos Aires, Rio de Janeiro e i meravigliosi paesaggi naturali della provincia argentina di Jujuy. Mariano Cohn, co-regista de Il cittadino illustre e El hombre de al lado, questa volta ha rivestito il ruolo del produttore, avviando una coproduzione con il gruppo spagnolo Mediapro che ha garantito al progetto notevole visibilità. Quanto alla sceneggiatura di Andrés Duprat (sceneggiatore de Il cittadino illustre e El hombre de al lado): è straordinaria, un meccanismo perfetto”.
Per chi non lo conoscesse Gastón Duprat è un regista e produttore cinematografico. Muove i primi passi della sua carriera nel campo della video art e del cinema sperimentale. Insieme a Mariano Cohn ha diretto 8 lungometraggi: Enciclopedia (1998), Yo presidente (2003), L’artista (2006), El hombre de al lado (2008), Querida voy a comprar cigarrillos y vuelvo (2011), Living Stars (2014), Todo sobre el asado (2016) e Il cittadino illustre (2016). Ha da poco ultimato il film Il mio capolavoro (2018), diretto dal solo Duprat e di cui Cohn è produttore, e al momento è impegnato con la pre-produzione del film 4X4 (2018), diretto da Cohn e prodotto da Duprat stesso. I suoi film sono stati distribuiti in numerosi Paesi e sono stati presentati a diversi festival in tutto il mondo. Fra gli altri: Venezia, San Sebastián, Sundance, Istanbul, Messico, Montreal, Malaga, Valladolid, Varsavia, Tessalonica, Roma, Bursa, Rio de Janeiro, Tolosa, Biarritz, Haifa, Dubai, L’Avana, Tokyo, BAFICI e New York. Solo per il suo ultimo film, il lungometraggio di successo Il cittadino illustre, ha ricevuto trenta premi internazionali, come il premio Goya per il Miglior film straniero in lingua spagnola, i premi Platino per il Miglior attore, Miglior sceneggiatura e Miglior film straniero in lingua spagnola, il premio Fénix per il Miglior attore, il premio Ariel per il miglior film iberoamericano, la Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, e molti altri riconoscimenti.
Girato in 8 settimane tra Buenos Aires, Rio de Janeiro e i meravigliosi paesaggi naturali della provincia argentina di Juju, “Il Mio Capolavoro” deve la sua grinta anche ai due attori protagonisti, Guillermo Francella e Luis Brandoni che hanno dato fisicità agli’ironici screzi di due grandi amici.
Il film lascia un interrogativo: ma amicizia e lavoro possono sposarsi?




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