Cinema – Film- Il ritorno di Matt Damon con The Great Wall

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Parola d’ordine FIDUCIA. Per chi come noi ha avuto la fortuna di vederlo in anteprima nazionale per i media è stato un gran piacere. Una storia interessante, immagini e fotografie spettacolari, attori sorprendenti e tanto suspance. In bilico fra coraggio e paura. Uno scontro fra terribili mostri ed eroici uomini. Un muro costruito per non cadere mai.
Il vincitore del Premio Oscar Matt Damon (Sopravvissuto – The Martian, la saga dei The Bourne) guida una delle più leggendarie battaglie per la sopravvivenza dell’umanità in The Great Wall. Quando il mercenario interpretato da Damon viene imprigionato all’interno della Grande Muraglia, si trova a scoprire un mistero protetto da una delle più celebri meraviglie del mondo.
Contro il devastante impatto delle bestie predatrici pronte a divorare il mondo, compresa l’imponente struttura della muraglia, la continua ricerca di affari ed espedienti del protagonista si trasforma in un viaggio eroico che lo spinge a unirsi a un folto esercito di guerrieri di ottimo rango e scontrarsi contro una violenza inimmaginabile e a tratti irrefrenabile.
Alla guida del progetto c’é uno dei registi contemporanei più apprezzati per il suo talento visivo: per Zhang Yimou (Lanterne Rosse – Raise the Red Lantern, Hero, La Foresta dei Pugnali Volanti – House of Flying Daggers), il film, diviso fra azione e fantasy, segna il debutto alla regia di una produzione interamente in inglese e con il budget più imponente per un film girato totalmente sul suolo cinese. Per mettere in scena The Great Wall, Yimou ha messo insieme un formidabile gruppo di attori e tecnici che rappresentano il meglio di quanto si possa trovare fra Oriente ed Occidente, in una produzione unica per l’impatto globale e per il livello di spettacolarità raggiunto.
In The Great Wall, Damon interpreta William Garin, un mercenario che dopo aver combattuto in numerose battaglie in cui si é distinto per le sue abilità di arciere, è fatto prigioniero da un misterioso esercito composto da eccellenti guerrieri, conosciuto come l’Ordine Senza Nome. Accampati in un’enorme fortezza, i guerrieri stanno combattendo per proteggere l’umanità da forze
soprannaturali su una delle più incredibili strutture difensive mai costruite: la Grande Muraglia. Nel viaggio, Garin é accompagnato da Pedro Pascal (apprezzato su Netflix per Narcos e su HBO per Trono di Spade – Game of Thrones) nel ruolo di Pero Tovar, un duro e ironico spagnolo divenuto fratello d’armi di William, e dal due volte nominato al Premio Oscar Willem Dafoe (Platoon, L’Ombra del Vampiro – Shadow of the Vampire, The Grand Budapest Hotel) nel ruolo di Ballard, un misterioso prigioniero chiuso nella fortezza che progetta la fuga dai propri carcerieri e spera di poter trafugare la loro arma più preziosa.
Ad aumentare il pregiato valore della produzione ci sono alcune delle star più celebri del panorama asiatico, fra attori di lunga data e nuovi astri nascenti. Il conosciuto attore di Hong Kong Andy Lau (La Foresta dei Pugnali Volanti – House of Flying Daggers, Running Out of Time, Infernal Affairs) si riunisce con il regista Zhang per vestire i panni dello Stratega Wang, il saggio alchimista le cui
The Great Wall.
Ad affiancarlo ci sono anche l’attrice Jing Tian (Special ID, Police Story 2013, From Vegas To Macau The Man from Macau) nei panni di Lin Mae, l’indomita guerriera e leader del reparto delle Gru, composto da sole donne capaci di sfidare la forza di gravità durante i loro combattimenti. Negli ultimi tempi il suo valore l’ha condotta a guidare l’intera falange dell’Ordine Senza Nome, contro gli attacchi delle violente creature.
Il film si arricchisce anche della partecipazione di attori di gran talento cinesi come Hanyu Zhang (Assembly, The Taking of Tiger Mountain) per il ruolo del Generale Shao, il patriarca che lascia il comando delle truppe della fortezza a Lin Mae; Lin Gengxin (Bubu jingxin, The Taking of Tiger Mountain) per interpretare il Comandante Chen, guida del reparto delle Aquile, armati di balestra e capaci di colpire con abilità micidiale; Eddie Peng Yu-Yen (Jump Ashin!, Rise of the Legend) nei panni del Comandante Wu, che guida il reparto delle Tigri, responsabile dell’artiglieria e dell’ingegneria della fortezza nella lotta contro il nemico soprannaturale; Xuan Huang (Breaking the Waves, The Golden Era) per interpretare il Comandante Deng, a capo della cavalleria
dell’esercito, il reparto dei Cervi; Zheng Kai (conosciuto per il successo sulla TV cinese Running Man) nei panni di Shen, assistente dello Stratega Wang, cheporta avanti obiettivi politici in conflitto con la missione dell’Ordine Senza Nome e Chen Xuedong (la trilogia Tiny Times) nel ruolo di una delle Guardie Imperiali della fortezza pronto a sacrificarsi per salvare l’impero.
The Great Wall é ambientato in una regione del nord della Cina durante un passato in cui mercenari come William Garin, alla guida di cinque soldati abituati alla guerra e in fuga da recenti combattimenti, sono alla caccia di ricchezza, potere e gloria. Uno dei componenti del gruppo, un francese di nome Bouchard, è venuto a conoscenza di una nuova arma, una polvere esplosiva che
potrebbe garantirgli tutte le ricchezze che cercano. La polvere da sparo é un esplosivo talmente raro e prezioso da divenire il “Sacro Graal” della guerra, un tesoro ambito per cui molti morirebbero.
Dopo essere sopravvissuti a un brutto guaio con un clan di nomadi nel deserto, il gruppo è attaccato durate la notte nell’accampamento allestito in unavalle solitaria da un esercito nascosto. Prima di perdere i propri compagni durante l’imboscata, Garin e Tovar trovano una strana pietra magnetica al fianco dell’artiglio reciso di ciò che li ha ferocemente aggrediti. Qualcosa che non hanno mai visto.
Seriamente danneggiati, i due sopravvissuti raggiungono la Grande Muraglia e si consegnano a un esercito sconosciuto di guerrieri chiamato l’Ordine Senza Nome, che si raccoglie in un ambiente protetto chiamato la Città Fortezza – un vivace avamposto militare con incredibili tecnologie che
contribuiscono a proteggere i suoi abitanti da un malvagio nemico che si sta materializzando fuori dalla Muraglia. Immediatamente imprigionati, sono incatenati e interrogati da un tribunale
guidato da un trio composto dal Generale Shao, riverito comandante dell’Ordine Senza Nome (un vasto esercito di soldati, oltre i 100.000, diviso in cinque reggimenti riconoscibili dalle loro colorate uniformi, dagli animali presi a simbolo e dalle regole che li uniscono), lo Stratega Wang, scienziato e storico della fortezza e la guerriera Lin Mae, che comanda il battaglione di sole impavide
donne trapeziste.
Garin e Tovar sono ben consapevoli che senza risposte immediate per i loro carcerieri non potranno mai uscire dalla fortezza vivi. Durante la prigionia conoscono un misterioso compagno di cella di nome Ballard, da molto tempo rinchiuso nella Muraglia, che si rivela come l’unica possibilità di sopravvivenza. Ballard illustra loro il proprio piano di fuga dalla fortezza raccontando anche di
una nuova potente arma sviluppata da chi li tiene imprigionati, un bottino alla cui ricerca per cui la coppia ha viaggiato in lungo e largo. Il piano di Ballard? Rubare la “Polvere Nera” dell’Ordine e scappare dalla fortezza, compromettendo il proprio onore in cambio della salvezza.
Se Ballard riesce a coinvolgere Tovar a dare forma al piano, Garin inizia a interrogarsi se non sia corretto piuttosto dimostrare sacrificio, coraggio e onore al fianco dei guerrieri della fortezza aiutando l’Esercito nel difendersi dall’attacco dei Tao Tei durante la brutale battaglia che potrebbe renderlo un eroico combattente. Quando si profila il combattimento finale con le spaventose
creature, Garin si trova a dover decidere: assecondare la sua identità mercenaria e fuggire con Ballard e Tover, o raggiungere l’immortalità unendosi all’Ordine dei Senza Nome nel resistere ai furiosi assalti sulla Grande Muraglia…sapendo che la sua scelta potrebbe dover significare anche trovarsi fra la vita e la morte.
Damon descrive la storia come “un perfetto mix fra storia e fantasy. È molto simile al modo in cui Il Trono di Spade – Game of Thrones ripropone un periodo storico neanche troppo lontano. Come siamo consapevoli che non esistevano ombre bianche o dragoni, sappiamo che non si tratta della stessa Grande Muraglia che ammiriamo oggi.”
“La nostra storia comincia con un gruppo di mercenari inseguiti da una comitiva di nomadi nel nord della Cina attorno al 1100 d.C.,” spiega lo stesso Damon. “Il film è sviluppato sull’idea che la Grande Muraglia era stata eretta a difesa dalla minaccia di alcuni leggendari mostri chiamati Tao Tei, che si palesavano ogni 60 anni ed erano capaci di attacchi di assoluta ferocia. Si tratta di figure terribili mai viste nell’Occidente, una qualcosa di incredibile fra dragone, grifone e orso. Il mostro più spaventoso che possiate mai aver visto. Quando attaccano in gruppo sono capaci di distruggere qualsiasi cosa si frapponga al loro cammino.”
“Nella prospettiva di combattere e difendersi, i Cinesi hanno messo in piedi un esercito di guerrieri che dalla nascita non è stato educato a fare altro che difendere il proprio paese sulla Grande Muraglia dall’attacco di queste bestie.” prosegue. “Così la nostra storia ha inizio con questi due mercenari che vanno praticamente a sbattere contro la Grande Muraglia. Inseguiti dai briganti
caschiamo nelle mani dell’Ordine Senza Nome, alla vigilia del trentunesimo anniversario dell’attacco dei Tao Tei.” “Ci imbattiamo in una società così avanzata da aver inventato la polvere
da sparo,” prosegue Damon senza però rilevare i passaggi salienti della storia.
“Abbiamo sentito parlare della polvere da sparo e non ci dispiacerebbe provare a rubarne un po’. Al nostro arrivo, però, rimaniamo colpiti da questo incredibile esercito organizzato per combattere in un modo che non avevamo mai visto. E così rimaniamo incastrati nella difesa della muraglia.”
“Un aspetto molto raffinato di questo film che ondeggia fra fantasy e avventura, è di essere in grado di lavorare sulle differenze culturali e sulle opposte motivazioni della gente, per spiegare come nascono certe scelte.” spiega Dafoe. “Emerge chiaramente la distanza fra Ballard, il mio personaggio, e l’esercito di questa gente che sta cercando di difendere il proprio regno dalla
minaccia dei Tao Tei, un mostro mitologico che appare ogni 60 anni.” “Sono un attore che si lascia molto guidare dal regista,” aggiunge Dafoe. “Quando fai l’attore devi comportarti come un soldato e muoverti per obiettivi più grandi delle tue ambizioni personali. Per riuscirci devi avere una guida per cui valga la pena sacrificarsi, perché ti offre le giuste motivazioni per riuscire a fare qualcosa di straordinario.”
Damon sottoscrive le osservazioni di Dafoe, “C’era un punto interrogativo pendente sulle difficoltà che avrebbero potuto esserci per la lingua, ma non è stato assolutamente così. Abbiamo tutti lavorato su una miriade di set cinematografici e conosciamo bene il mestiere, così ogni sua osservazione è stata ben chiara. Gli appunti sono arrivati sempre da un traduttore, ma erano molto chiari e puntuali. Dare delle osservazioni è grossa parte della regia, e i grandi registi sono sempre molto essenziali nel loro stile, al punto che non ci sono problemi anche se si parlano lingue diverse.”
Il budget del film è stato di circa 135 milioni di dollari, facendone di fatto il film più costoso girato interamente in Cina.




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