Giornata europea delle lingue

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Giornata europea delle lingue – Sensibilizzare l’ampia varietà di lingue presenti in Europa. Promuovere la diversità culturale e linguistica. Incoraggiare tutti gli europei ad imparare lingue, alimentando anche il lavoro in altri Stati membri e così accrescere l’economia delle imprese. È questa l’idea alla base della Giornata Europea delle Lingue, European Day of Languages (EDL), in programma come ogni anno il 26 settembre. Tale giornata è nata su iniziativa del Consiglio d’Europa, che nel 2001, assieme alla Commissione europea, ha organizzato l’Anno Europeo delle Lingue.
Le attività realizzate in quell’anno celebrarono le diversità linguistiche in Europa e promossero l’apprendimento delle lingue. E visto il successo ottenuto, il Consiglio d’Europa dichiarò il 26 settembre come “Giornata Europea delle Lingue”.
Diversi sono gli obiettivi generali della giornata: da promuovere l’importanza dell’apprendimento delle lingue e diversificare la gamma di lingue imparate, che devono essere preservate e favorite; da incoraggiare l’apprendimento delle lingue durante tutto l’arco della vita dentro e fuori la scuola, a incrementare il plurilinguismo e la comprensione interculturale.
Per avvicinare maggiormente i cittadini, le istituzioni, le associazioni, le scuole e tutti coloro che sono interessati all’apprendimento delle lingue durante tutto l’arco della vita, il Consiglio d’Europa, assieme al Centro Europeo di Lingue Moderne di Graz del Consiglio d’Europa, ha realizzato il sito ufficiale di tale giornata (http://edl.ecml.at/, tradotto in 37 lingue, ultima lingua aggiunta il gallese) all’interno del quale si possono trovare innumerevoli informazioni sulla giornata, giochi, svaghi linguistici (language trivia, gioco del linguaggio dei segni ecc ecc) e concorsi video e foto.
Parteciperanno alla giornata molti degli istituti culturali e linguisti europei, associazioni, università e, in particolare, le scuole.
Sono 22 gli eventi organizzati in Italia, ripartiti equamente tra nord, centro e sud, che coinvolgo per lo più scuole pubbliche e iniziative di sensibilizzazione di istituti linguistici. Gli eventi toccheranno la Sardegna, la Sicilia, la Puglia, le Marche, il Lazio, l’Umbria, Emilia-Romagna, Lombardia e Friuli Venezia Giulia.




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