Hassan l’artista che dipinge con i pugni

467

Hassan – Omar Hassan, pittore con una vena performativa, ha 30 anni e già una carriera artistica avviata a livello internazionale. Dipinge con pennelli, bombolette spray e persino con i guantoni da boxe, e non solo su tela, ma anche su riproduzioni della Nike di Samotracia o sui tappi delle bombolette spray. Giovanissimo scopre di avere il diabete, ma questo non lo trattiene dall’intraprendere la boxe che diventa la sua seconda grande passione grazie all’incontro con uno dei più importanti allenatori italiani, Ottavio Tazzi. E’ lui che gli insegna i segreti della “nobile arte” e, come per molti atleti di questa disciplina, la boxe diventa per Omar una metafora della vita stessa: siamo soli nella vita come nelle battaglie sul ring.
Così dal 2015 Omar Hassan riesce a far incontrare le sue due passioni realizzando la serie di tele Breaking through: intinge i guantoni nei barattoli di pittura e usa la tela come elemento cui rapportarsi con il proprio corpo, spesso in una performance davanti a un pubblico.
Ora la vita lo vuole un pittore di livello internazionale e lui ha voluto raccontare la sua storia in ‘Per le strade’, un’autobiografia in 11 racconti pubblicata da Baldini +Castoldi. “Undici racconti che sono tappe fondamentali di esperienze che ho avuto e che hanno segnato il mio percorso artistico. Storie che sono incastrate tra disegni, bozzetti, appunti, idee. Sono fogli che ogni artista ha nel proprio studio, sui quali scrivi i primi pensieri, le prime emozioni, sensazioni” ha dichiarato ai media Omar Hassan che è stato tra i protagonisti del Festival Libro Possibile 2021 a Polignano a Mare, in provincia di Bari, con il suo debutto narrativo.
“Mi racconto nudo e crudo. Ogni artista quando crea quadri e sculture crea la propria anima e a volte è molto difficile far arrivare attraverso un’opera, magari astratta, il tuo vero pensiero. Questo libro ha voluto essere proprio una sorta di opera in sé, un quadro che potesse arrivare meglio a tutti” racconta Hassan e ci tiene a dire che all’arte non è arrivato per caso. “La pittura è sempre andata in parallelo con quello che facevo. Ho disegnato ovunque, quando ero bambino prendevo le botte dalla mamma perché si trovava i corridoi di casa dipinti con i pastelli a cera. E’ sempre stata una pulsione che avevo dentro, finché un giorno c’è stata la presa di coscienza che non avrei potuto fare altro che occuparmi d’arte. Sono arrivato a dipingere con i pugni perché avevo già un percorso artistico alle spalle. Se ho potuto realizzare questi quadri e fare un grande rumore lo devo a questo. Non ho inventato niente, ho solo portato me stesso. Forse funziona per questo”. Jackson Pollock per lui “è un maestro assoluto, ma credo che l’action painting – dice – fosse un po’ ferma da tempo. Non si muoveva nulla, si era passati a installazioni neon, cose incomprensibili. Unendo questi miei due mondi si è creato un nuovo modo di approcciarsi alla pittura che ha già dato tutto e oggi chi fa un quadro si assume una vera e propria responsabilità. E poi unire i mondi fa parte di me: io sono un doppio, nasco in due culture e per me unire arte e musica, arte e sport, arte e letteratura è naturale” afferma. Di ogni quadro Hassan realizza un video che vale come autentica dell’opera.
Durante il lockdown ne ha realizzato uno con Sfera Ebbasta: “Lui voleva un mio quadro, io la sua musica. Così ho fatto un quadro per lui e poi abbiamo lasciato un messaggio la cui morale è ‘sfidiamo chiunque a fare un lockdown senza nulla da ascoltare e nessun quadro da guardare’. Perché l’arte, il cinema sono stati chiusi, ma a casa se non guardavi un film o non leggevi un libro morivi, ma non contiamo nulla”.
Quando fa i suoi quadri lascia tutto muto. “Mentre dipingo voglio che si senta il colpo. Picchio forte e l’unico suono che ci deve essere è quello del gesto pittorico. La musica è compagna di viaggio per tutto il resto. La cultura hip hop che racchiude writing, scritte, graffiti, rap fa parte di quello che ho vissuto e incide nella mia arte. Non a caso il titolo del mio primo libro è ‘Per le strade’. Quello che un cantante riesce a fare davanti a 100 mila persone è quello che io vorrei che il mio quadro riuscisse a trasmettere.
Quell’emozione, quel brivido che senti quando accendi l’accendino a un concerto insieme a tutti gli altri” spiega Hassan. Con la sua prima performance, a Londra nel 2015, Hassan ha fatto il botto totale. “Ne hanno parlato in tutto il mondo. Robert De Niro, Sharon Stone, Spike Lee hanno i miei quadri.
Amo follemente l’arte ma mi annoio alle mostre, così ho scelto solo ed esclusivamente il contesto delle gallerie d’arte dove posso creare una performance live che emoziona durante l’opening. Realizzo un quadro che viene battuto all’asta per associazioni, beneficenza. Ho fatto molto per la ricerca sul diabete. Nella vita bisogna guardare il bicchiere mezzo pieno. Lo dico sempre, siamo tutti pugili, ognuno ha le sue croci, vai giù, ti rialzi. A combattere sei tu” sottolinea Omar Hassan che ha dedicato ‘Per le strade’ a Ottavio Tassi, “maestro dei maestri di pugilato”. “La sua parola nel mondo del pugilato era legge.
Finché c’era lui qualcosa sono riuscito a fare, dopo non si è potuto più proseguire. Ho sempre sposato la sua filosofia che diceva che per fare la boxe ci vuole intelligenza ma chi è intelligente non la fa. Allora ho optato per vincere da solo e farmi i quadri” saluta sorridendo. E il futuro? “Avrei paura a fare un figlio in questo momento. Il mondo è molto ipocrita, c’è tanta cattiveria, tanto odio, non c’è una condivisione onesta. C’è solo competizione” dice Hassan che vive tra Milano e Miami.
Negli ultimi anni si è conquistato uno spazio nel mondo dell’arte italiana ed estera, esponendo le sue opere alla Biennale di Venezia ma anche a Tokyo, Londra e a Berlino con una personale nel 2021.
Hassan si è diplomato presso l’Accademia di Belle Arti di Brera e la sua prima mostra personale è arrivata a 23 anni, alla Fabbrica Eos di Milano! Ha partecipato alla 54^ Biennale di Venezia la città di Milano gli ha commissionato un’opera! • È citato nella pubblicazione Street Art London 2013 di Frank Malt/Steam 156. Inoltre, una delle sue opere è stata inserita nella collezione permanente del Museo d’Arte di Ravenna! Infine va segnalato che è stato nella rosa dei finalisti del prestigioso Cairo Art Prize.




Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *