Riapre il MAV di Ercolano con la mostra “Pompei 79 dC”

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Ercolano – Dopo una lunga chiusura, finalmente si riparte nel racconto di quella che fu la grande civiltà delle città romane adagiate alle pendici del Vesuvio prima della tragica e devastante eruzione del 79 d.C. che ne cancellò per sempre la bellezza, ricoprendo il territorio circostante di lava, cenere e fango.

Il Museo Archeologico Virtuale della città di Ercolano, ha riaperto al pubblico. E sabato 8 maggio, per festeggiare la ripresa, ha inaugurato la mostra personale di arte contemporanea “Pompei 79 d.C.” dell’artista Nicholas Tolosa.
Dopo questa lunga chiusura, finalmente si riparte nel racconto di quella che fu la grande civiltà delle città romane adagiate alle pendici del Vesuvio prima della tragica e devastante eruzione del 79 d.C. che ne cancellò per sempre la bellezza, ricoprendo tutto il territorio circostante di lava, cenere e fango.
Una narrazione nel segno dell’innovazione tecnologica multimediale applicata ai Beni culturali che il MAV di Ercolano continua a portare avanti per la valorizzazione delle eccellenze archeologiche del territorio vesuviano e campano, per mostrare al grande pubblico la fedele ricostruzione, più volte validata scientificamente, della magnificenza delle città e delle dimore romane della Campania.


A poche centinaia di metri dagli scavi archeologici dell’antica Herculaneum, infatti il Museo Archeologico Virtuale di Ercolano è un centro di cultura e di tecnologia applicata ai Beni Culturali e alla comunicazione tra i più all’avanguardia in Italia, grazie alla magia tecnologica dell’ultima versione MAV5.0 – Virtual multiReality, la più avanzata di sempre, che, da ottobre 2019, ha rivoluzionato radicalmente il modo di vivere l’esperienza conoscitiva del viaggio virtuale nella vita e nello splendore delle principali aree archeologiche di Pompei, Ercolano, Baia, Stabia e Capri, per meglio comprenderne il passato con gli occhi di un viaggiatore d’altri tempi.
Il MAV è un luogo didattico e conoscitivo, dove il reale e l’immaginario si incontrano per dare vita a nuove modalità di apprendimento e di intrattenimento.
Attraverso ricostruzioni scenografiche, interfacce visuali e ologrammi, il visitatore è condotto in una dimensione virtuale, dove sperimentare in modo ludico ed interattivo le nuove opportunità che la tecnologia multimediale offre alla fruizione del patrimonio archeologico.
Sino all’8 giugno, dunque, all’interno del salone centrale del MAV è allestita la personale “Pompei 79 d.C.” dell’artista Nicholas Tolosa, a cura di Roberto Sottile con testi critici di Luca Ricci, Davide Silvioli e Roberto Sottile, un percorso narrativo fatto di suggerimenti pittorici che comunicano con l’intelletto e l’emotività di ognuno. Attraverso la tecnica dei calchi è stato possibile riempire i vuoti lasciati dai corpi durante la seconda colata piro plastica del Vesuvio.
Questo luogo è il teatro di una catastrofe. “Nicholas Tolosa ritrae l’impronta del dolore e della disperazione sulla tela. Riproduce le sagome di donne, uomini e bambini sorpresi nell’istante in cui cercavano di mettersi in fuga. La cenere li ha imprigionati per secoli nel loro ultimo respiro. I volti e le braccia pietrificati. L’artista li illumina mettendo in risalto la violenza con cui la natura li ha uccisi e sepolti.
Sembrano sospesi tra passato e presente. Riesce a immergersi nella tecnica di rilevamento degli archeologi. Osserva queste figure che ancora una volta prendono forma dopo gli scavi. Il contrasto del bianco e del nero che utilizza, allude all’antagonismo della vita e la morte che sovraintendono i destini dell’uomo. È una poesia mortuaria ambientata a Pompei nel 79 D.C.
Queste opere sono la testimonianza di vite interrotte. Sono ombre che vengono dal passato”, scrive Luca Ricci.
“All’interno del MAV di Ercolano, realtà museale contrassegnata da contenuti archeologici strutturati e fruibili digitalmente, il richiamo alla tridimensionalità dei calchi di Pompei, ascrivibili alla categoria della scultura, si permea della bidimensionalità della pratica pittorica e si interseca con l’immaterialità della tecnologia virtuale, originando un’interessante sovrapposizione di peculiarità solitamente mantenute separate”, le parole di Davide Silvioli.
“La pittura dell’artista è silenziosa ma di consistenza formosa”, chiosa Roberto Sottile. “Il segno concreto diventa agli occhi dello spettatore linguaggio non più da interpretare e tradurre, ma semplicemente da leggere in maniera immediata.
Quei calchi in gesso, che oggi rappresentano una testimonianza storica importante, ritornano nei lavori in mostra carichi di nuovi stimoli espressivi. Diventano “documento” ma anche il racconto di tante storie, l’una diversa dalle altre, la pittura di Nicholas Tolosa restituisce questa dignità umana, che viene raccontata come sospesa, avvolta in una superficie tumultuosa dove i corpi “pietrificati” diventano leggeri, quasi eterei, segnati da tocchi di colore che diventano delle “impronte” di vita”.
Da sottolineare che iIl museo sorge in una un’area di 5.000 metri quadrati su 3 livelli, ubicato nel cuore di Ercolano in prossimità delle principali attrattive turistiche della città: gli scavi archeologici, il famoso mercato vintage di Resina, il Parco Nazionale del Vesuvio e il Miglio d’Oro, il tratto di costa ai piedi del vulcano, lungo il quale sorgono le splendide ville settecentesche, pregevoli esempi del barocco napoletano.




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