EDITORIA – LIBRO – COSA CI SALVA DA UN TERREMOTO?

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COSA CI SALVA DA UN TERREMOTO? Dal 2009 al 2017 una serie di eventi sismici ha segnato il centro Italia modificandone la storia, il territorio, la vita degli abitanti. Alberto Abbà si cimenta nel racconto di quei luoghi colpiti dal terremoto con un nuovo libro, pubblicato dalle Edizioni Il Lupo (collana “Deviazioni”), che va oltre il concetto di una guida tradizionale, seguendo un itinerario personale compiuto a piedi, da Fabriano a L’Aquila lungo il tragitto delle “Terre Mutate”. Inciampando in cicatrici ma cogliendo anche una fioritura di rinascita, l’autore incontra persone, si interroga, si arresta per conoscere da vicino un’umanità ferita, ma di una profonda bellezza interiore che descrive l’impegno e la fatica compiute in questi anni per cercare di recuperare parte di una vita perduta.

Cosa ci salva da un terremoto?, titolo del libro in uscita il 27 aprile, è quanto Alberto si chiede indagando sulle ferite di chi lo ha subito ed è al contempo la domanda che rivolge anche a chi non ha mai sentito tremare la terra. Un libro di speranza, costruito sui sogni di chi è riuscito a risollevarsi dopo una simile tragedia

Alberto Abbà, piemontese, della zona delle Valli di Cuneo.

La carta d’identità certifica la nascita in un tiepido maggio del 1976.

Diplomato in una scuola tecnica, laureato in Economia con l’interesse per il marketing e la comunicazione.

Attualmente lavora nel settore non profit (nella raccolta fondi), dopo anni passati in azienda.

Appassionato di sport, il tennis tavolo (più musicalmente detto ping pong) dall’età di 9 anni, la corsa dove e quando capita, la montagna in tutte le stagioni, con il sole, con la neve e con tutto quello che arriva.

Il suo motto è “arrivare a piedi ogni volta che si può”, da lì la passione per lo zaino in spalla e per i cammini, più o meno tracciati.

Gli piace ascoltare storie e quando possibile provare a raccontarle.

Leggere libri di carta e condividere pensieri, meglio se accompagnati da un buon bicchiere di vino o da un digestivo fatto in casa.

Mangiare bene, dormire poco, sorridere il giusto.

La musica dei cantautori e un silenzio che non guasta.

La magia del bosco e la scelta delle parole.

Dal 2008 collabora con il “Corriere di Saluzzo” (settimanale locale) attraverso una rubrica di liberi pensieri dal nome che ne spiega il senso: “Fermo Immagine”.

Un quaderno sempre a portata di mano, da sporcare all’occorrenza con l’inchiostro di quegli oggetti retrò chiamati penne o biro.

Anche questo piccolo libro è nato così: sarà il primo di una serie o l’ultimo?

Lo scopriremo solo leggendo…