La Croce tra suicidi tutti da indagare, folli omicidi e moralismi ad orologeria

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La Croce tra suicidi tutti da indagare, folli omicidi e moralismi ad orologeria

Su La Croce oggi argomenti molto interessanti e come sempre snobbati dai più……Oggi, seppur non scritto da me (ma è un caso che sto seguendo da qualche giorno), vi suggerisco di leggere la storia di Guido Conti morto (suicida??) a Pacentro.

Era uno dei ‘capi’ della Guardia Forestale che l’ennesimo errore del Governo Renzi ha cancellato incorporandolo nei Carabinieri (il fatto che in Sicilia vi siano stati molti scandali che hanno coinvolto i forestali non vuol dire che non siano utili all’Italia intera).

Diciamo che ci sarà da fare luce su molti punti di questa storia…..

C’è poi il pezzo di Mario Adinolfi sui casi di molestie nel cinema e sulle verità nascosta in queste torbide situazioni……….

…” ci raccontano che ormai sembra davvero impossibile agire secondo ragione. Vogliamo solo una narrazione emotiva, da pessima fiction di Raiuno, in cui possibilmente lo sviluppo narrativa preveda un colpevole contro cui scagliarci per sentirci tutti migliori. Non interessa a nessuno che lo si faccia omettando quote significative della verità o addiritttura travisandola. Interessa a tutti, soprattutto agli addetti ai lavori del sistema mediatico, costruire un plot emotivo da intrattenimento totalmente disinteressato alla parola “morale”, che anzi viene guardata con sospetto e declinata subito nel suo peggiorativo: moralismo. A forza di non fare moralismo siamo diventati amorali, indifferenti, forse persino incapaci di distinguerlo il bene dal male. Alessandro Cecchi Paone intervenendo a Canale 5 per darmi contro ha detto che quel marcio così evidente nel mondo dello spettacolo c’è anche in fabbrica. Come se un posto da operaia a mille euro al mese fosse la stessa cosa del posto da protagonista in un film, dove la verità è che il sesso viene utilizzato anche da molte donne come merce di scambio, non è univoca questa storia, non ci sono solo i registi come Brizzi che ci provano, ci sono le tante attricette che ai registi come Brizzi la danno con l’unico obiettivo di fare carriera. E allora squaderniamola tutta l’immoralità di questo particolare ambiente, senza dire che è “come in fabbrica”, perché non lo è”…..

Spetta a me scrivere di Charles Manson….. serial killer di Cincinnati che oscilla tra il completo e più insensato nichilismo e un’aberrante deriva misticheggiante: alla fine degli anni ’60 il suo movimento era diventato una sorta di setta legata dalla droga e dall’omicidio.

“Leader di una setta conosciuta con il nome di ‘Family’, Manson è stato uno dei killer più sanguinari della storia degli Stati Uniti. Stava scontando ben nove ergastoli, tra cui quello per l’omicidio di Sharon Tate, giovane moglie di Roman Polanski, e altre sei persone in un villa di Los Angeles nell’agosto del 1969. Non è finito nel braccio della morte solo perché una sentenza del 1972 ha messo la pena capitale fuori legge in California.”……

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