KFOR- Elettrocardiografi digitali, defibrillatori, ossigenatori e numerosi altri apparati elettromedicali sono stati donati dai militari italiani del Regional Command West di KFOR – la missione nato in Kosovo – ai centri di medicina familiare dei comuni di Kacanik ed Helez Han, nel sud-est del Kosovo. Si è inteso così accrescere l’efficienza delle strutture che forniscono assistenza sanitaria agli oltre 45.000 abitanti di due tra le municipalità più colpite dalla seconda ondata del Covid-19.
Il progetto, finanziato dal Ministero della Difesa, è stato portato a termine dai militari italiani del Comando Regionale Ovest della missione NATO KFOR su base 5° reggimento artiglieria terrestre “Superga” dell’Esercito di stanza a Portogruaro, al comando del Colonnello Gianluca Figus, insieme al team di cooperazione civile-militare.
Numerose sono le attività condotte in tutto il Kosovo dalla missione NATO a sostegno della risposta locale al Covid-19.
La scorsa settimana il contingente italiano di KFOR aveva ripristinato l’impianto per la produzione di ossigeno medicale dell’ospedale regionale di Prizren.
La missione della NATO KFOR è comandata dal Generale di Divisione italiano Franco Federici e conta su 3.500 uomini e donne di 27 Nazioni, impegnati a contribuire alla sicurezza e alla libertà di movimento di tutte le comunità in Kosovo secondo il mandato della risoluzione ONU 1244 del 1999.
L’Italia è il secondo Paese contributore dopo gli Stati Uniti, ed è impegnata insieme agli altri alleati e partner anche ad assistere in modo imparziale le Istituzioni in Kosovo in determinati ambiti come quello della salute e dell’istruzione.
L’Operazione KFOR è iniziata all’alba del 12 giugno 1999. Il contingente italiano entrava in Kosovo alla mezzanotte dello stesso giorno e raggiungeva la città di Pec il mattino del 14 giugno.
In precedenza le truppe NATO erano schierate nella FYROM (dicembre 1998) per assicurare, nell’ambito dell’operazione “Joint (Determined) Guarantor” (sotto comando dell’Allied Rapid Reaction Corps):
- in un primo tempo, l’evacuazione in emergenza degli osservatori OSCE dal Kosovo;
- il supporto alle organizzazioni umanitarie per l’assistenza ai profughi usciti dal Kosovo.
Dal settembre 1999 e fino alla costituzione del NATO Headquarters Tirana (giugno 2002) alla KFOR risaliva anche la responsabilità dell’operazione NATO in Albania denominata Communication Zone West (COMMZ-W) a guida italiana.
Alla fine del 2004, in occasione del termine dell’operazione “Joint Forge” in Bosnia & Erzegovina, con il passaggio delle responsabilità delle operazioni militari dalle forze NATO (SFOR) a quelle della Unione Europea (EUFOR), le autorità NATO decisero di raggruppare tutte le operazioni condotte nell’area balcanica in un unico contesto operativo (definito dalla Joint Operation Area), dando origine il 5 aprile 2005 all’operazione “Joint Enterprise” che comprendeva le attività di KFOR, l’interazione NATO-UE, e i NATO HQ’s di Skopje, Tirana e Sarajevo.
Dal maggio 2006 è stata avviata la ristrutturazione delle forze che ha visto la trasformazione delle forze militari internazionali in Kosovo da 4 Multinational Brigades a 5 Multinational Task Forces.
Dal 10 gennaio 2010, pur rimanendo inalterati missione e compiti, il livello ordinativo delle Multinational Task Forces è stato ridotto a Multinational Battle Groups (MNBGs) su base Reggimento.
In relazione agli sviluppi di situazione connessi con la dichiarazione di indipendenza del Kosovo, proclamata unilateralmente il 17 febbraio 2008, e la successiva entrata in vigore della relativa Costituzione il 15 giugno 2008, la presenza delle forze NATO è stata incrementata.
Dal 1 marzo 2011 ad agosto 2019 KFOR schierava in Kosovo due Multinational Battle Group (di cui uno a comando italiano), un Reggimento Carabinieri MSU (composto esclusivamente da militari dell’Arma dei Carabinieri), un Reggimento con funzioni di Riserva Tattica (multinazionale), tre unità multinazionali Joint Regional Detachment (JRDs) di cui uno a leadership italiana.
Il 15 agosto 2019, con la ristrutturazione della catena di Comando e Controllo, i Multinational Battle Group si sono trasformati in Regional Command (RC). Inoltre i comandi multinazionali JRDs sono stati soppressi e le unità da loro dipendenti (Liaison and Monitor Team – LMT) sono transitati sotto il comando dei Regional Command.
All’operazione “Joint Enterprise” in Kosovo partecipano attualmente 27 Paesi, con un impegno complessivo di forze che oggi ammonta a circa 3500 unità.
Dal 6 settembre 2013 il nostro Paese ha assunto il comando dell’intera missione KFOR e l’attuale Comandante è il Generale di Divisione dell’Esercito Michele Risi, alle cui dipendenze operano 27 nazioni delle quali 19 appartenenti alla NATO ed 8 partner.