Russia – Il Cremlino ha comunicato che il presidente russo Vladimir Putin ha ordinato di porre in allerta le forze di deterrenza a causa delle parole del ministro degli Esteri britannico Liz Truss. “Dichiarazioni sono state fatte da diversi rappresentanti a vari livelli su possibili alterchi, o anche collisioni o scontri fra la Nato e la Russia. Riteniamo queste dichiarazioni assolutamente inaccettabili. Non voglio chiamare per nome gli autori di queste dichiarazioni, ma è stato il ministro degli Esteri britannico”, ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, citato dall’agenzia Interfax.
In particolare Truss ha fatto dichiarato che la Russia è sull’orlo di un conflitto militare con la Nato. “Se non fermiamo Putin in Ucraina, vedremo altri in pericolo: i Paesi Baltici, la Polonia, la Moldavia. E potrebbe finire con un conflitto con la Nato. Non vogliamo che accada, ecco perché è così importante che facciamo i sacrifici ora”.
Intervistata dalla Bbc, Truss ha ricordato che la Gran Bretagna non intende inviare truppe in Ucraina. Ma ha detto di sostenere chi decide individualmente di andare a combattere perché “la gente può prendere le proprie decisioni”.
Il presidente Volodymyr Zelensky ha annunciato la formazione internazionale di una nuova “legione” internazionale per la difesa del suo paese. Alla domanda se sostenuto l’adesione degli inglesi, Truss ha detto: “Il popolo ucraino sta combattendo per la libertà e la democrazia, non solo per l’Ucraina ma per l’intera Europa “.
L’ALLERTA RUSSO
Il presidente russo Vladimir Putin ha ordinato alle Forze armate di mettere in stato di massima allerta le forze di difesa nucleare, dopo “le dichiarazioni aggressive” da parte della Nato in relazione alla guerra tra Russia e Ucraina. Lo scrive l’agenzia di stampa russa Sputnik. “Alti funzionari di grandi nazioni Nato si abbandonano a dichiarazioni aggressive sul nostro Paese – ha dettp Putin – Per questo ho ordinato al ministro della Difesa ed al capo di Stato maggiore di mettere le forze di deterrenza dell’Esercito russo in regime speciale di servizio da combattimento”.
Le sanzioni stanno spingendo Mosca verso la terza guerra mondiale, ha sottolineato contemporaneamente il presidente bielorusso Aleksander Lukashenko, citato dall’agenzia Belta. “In questa situazione, si deve capire una cosa: alcune sanzioni sono peggio di una guerra. Ora si parla molto di sanzioni contro il settore bancario. Gas, petrolio, swift. Questo sta spingendo la Russia verso una terza guerra mondiale. Quindi dobbiamo mostrare moderazione per non finire nei guai. Perché una guerra nucleare sarebbe un disastro“, ha detto Lukashenko.
REAZIONI
La decisione di Vladimir Putin di ordinare lo stato di massima di allerta delle forze di deterrenza, ha detto all’Abc la portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki, rientra nella strategia del Cremlino di un’escalation non provocata e di “minacce fabbricate”. Si tratta, aggiunge, di “uno schema che abbiamo visto da parte del presidente Putin durante questo conflitto, che è quello di fabbricare minacce che non esistono per giustificare un’ulteriore aggressione e la comunità globale e il popolo americano dovrebbero guardarvi attraverso questo prisma”. Dinanzi a questo schema, ha assicurato Psaki, “abbiamo la capacità di difenderci, ma dobbiamo anche rispondere a quello che vediamo dal presidente Putin”.