Ucraina – Putin contro Biden una storia che giunge da lontano

859

Ucraina – Durante la presidenza americana di Barack Obama (dal 2009 al 2017) il braccio destro con una “delega” sulla politica internazionale era proprio Joe Biden. “Il presidente Obama mi manda nei luoghi dove lui non vuole andare”, ha detto a febbraio 2014 quando arrivò a Kiev poco dopo la drammatica insurrezione popolare di piazza Maidan sedata nel sangue. Arrivò a sostegno del fragile governo ucraino subito dopo la fuga del presidente filorusso Yanukovich. Mosca decise di annettersi la Crimea con un blitz militare ma si vocifera non proseguì per il “muro” alzato da Biden.

Sono varie le tappe di questa storia, alcune probabili altre appaiono più delle leggende. Partiamo dai pessimi rapporti tra i due contendenti.

Biden e l’odio verso Putin – E’ stato Joe Biden in quegli anni a portare avanti la politica di avvicinamento dell’Ucraina alla Nato. Voleva togliere potere politico ed economico alla Russia. I rapporti con Putin non sono mai stati sereni. I biografi americani parlano di un odio tra i due e lo stesso Biden ama ricordare un loro incontro. Cremlino, 9 marzo 2011, cena di gala. Joe Biden si avvicina a Putin per sussurrargli: “Signor Presidente, io la sto guardando negli occhi e penso che lei non abbia un’anima”. Putin sorridendogli gli rispose: “Io e lei ci capiamo”. Biden volò a Kiev e di fatto bloccò l’avanzata di Putin dalla Crimea. Otto anni dopo il presidente russo nell’annunciare l’operazione militare in Ucraina ha detto: “Non rifaremo lo stesso errore una seconda volta”. In parte riferendosi proprio a quell’episodio.

La famiglia Biden e i rapporti economici con l’Ucraina – Negli ultimi anni il nome di Joe Biden è stato associato anche a uno scandalo sull’Ucraina che aveva fatto vacillare anche la sua candidatura.  Lo scandalo riguarda l’assunzione di Hunter Biden, figlio di Joe. In famiglia Hunter è sempre stato considerato la “pecora nera”. Era nei riservisti della Marina dove però nel 2014 fu congedato perché trovato positivo alla cocaina. Di tutt’altra pasta rispetto al fratello Beau, promettente politico e probabilmente vero “erede” di Joe, stroncato nel 2015 da un tumore al cervello. Hunter Biden non aveva grandi prospettive in casa ma grazie alla sua laurea in legge trovò “fortuna” nella consulenza.

Il caso Burisma Holdings – Siamo ad aprile 2014 quando la Burisma Holdings, la maggiore compagnia energetica dell’Ucraina (attiva sia su gas che petrolio), assume per una consulenza proprio Hunter Biden. Avere nel proprio board un nome di “peso” avrebbe sicuramente portato giovamento al prestigio dell’azienda. Va detto che l’Ucraina, e le sue aziende, sono spesso ricordate per la scarsa trasparenza ma soprattutto l’alta corruttibilità. Hunter Biden viene assunto con uno stipendio di 50mila dollari al mese. Tutto trasparente, se non fosse che durante quei mesi Joe Biden ha proseguito la politica americana volta a far riprendere il possesso da parte dell’Ucraina di quelle zone del Donbass ora divenute Repubbliche riconosciute dalla Russia. La zona di Donespt è ritenuta ricca di giacimenti di gas non ancora esplorati finite nel mirino della Burisma Holdings. Una politica internazionale intrecciata a quella economica che ha fatto storcere il naso anche ai media americani in quegli anni.

L’Ucrainagate su Joe Biden – Durante la campagna elettorale del 2020 scoppiò l’Ucrainagate. Donald Trump  fece pressioni sul presidente Volodymyr Zelensky affinché aprisse un’inchiesta nei confronti del figlio di Biden e dei rapporti con la Burisma Holdings. Una inchiesta che avrebbe potuto mettere in cattiva luce Biden. Trump in una telefonata con Zelensky fece capire che gli aiuti all’Ucraina erano legati all’apertura di questa inchiesta. Ed effettivamente gli aiuti economici e militari all’Ucraina furono bloccato pochi minuti dopo quella telefonata.

Biden e Zelensky, l’ultimo atto – Arriviamo a dicembre 2020, Joe Biden è il nuovo presidente degli Stati Uniti. La situazione in Ucraina si comincia scaldare nuovamente visto che ritorna in campo il “nemico” di Putin. In una intervista al New York Times Zelensky accoglie con favore l’esito delle presidenziali Usa: “Joe Biden conosce l’Ucraina meglio del precedente presidente e aiuterà davvero a risolvere la guerra nel Donbass e a porre fine all’occupazione del nostro territorio”, diceva molto fiducioso il presidente ucraino.

Ma spesso gli amici non sono tali e scompaiono nei momenti del bisogno.  Biden ha già tanti problemi negli Stati Uniti e la sua popolarità è in forte discesa. Una guerra in Ucraina, dopo la figuraccia in Afghanistan (risultata tale nonostante il tentativo di dare le colpe a Trump) avrebbero fatto colare a picco la popolarità di Biden e le elezioni non sono poche così lontane.

 

 

 




Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *