Villa San Valentino, sede dell’Ambasciata di Bulgaria a Roma, ha ospitato un evento dedicato esclusivamente agli operatori, ai giornalisti e ai professionisti del settore vino della capitale.
Questa l’occasione per più di 40 produttori premiati alla scorsa edizione del Concours Mondial de Bruxelles, tra cui 7 bulgari, di promuovere il loro prestigioso premio presso una struttura di una rara eleganza. Sua Eccellenza l’Ambasciatore Marin Raykov ha ricordato quanto l’Italia sia un punto di riferimento in materia di produzione vinicola, e sottolineato che quest’anno 42% dei vini bulgari in competizione al Concours Mondial de Bruxelles sono stati ricompensati da una medaglia.
Le temperature torride di questo 23 giugno non hanno impedito ai 150 operatori di essere presenti a questa occasione esclusiva di scoprire i vini e i produttori venuti da tutta Italia, dalla Sardegna al Friuli Venezia Giulia passando dalla Puglia, la Toscana e il Piemonte.
Presenti anche i degustatori italiani al Concours che sono intervenuti numerosi per raccontare la loro esperienza di giudici alla competizione vinicola per eccellenza.
L’evento è stato realizzato grazie alla disponibilità dell’Ambasciata di Bulgaria e di Banca Generali i quali hanno spontaneamente voluto associare la loro immagine a quella del Concours Mondial de Bruxelles e dei produttori ormai mondialmente riconosciuti.
Nato nel 1994, Il Concorso Mondiale di Bruxelles è sempre stato un appuntamento di straordinaria importanza nel mondo del vino di qualità. Il Concorso negli anni è cresciuto enormemente e ha amplificato il suo prestigio. Itinerante dal 2006, anno in cui ha deciso di abbandonare i confini del Belgio per rendere omaggio ad altri paesi europei, approda in Italia per la prima volta nel 2010, a Palermo. Nel 2014, poi, torna a Bruxelles per festeggiare il suo ventennale e qui, in occasione della celebrazione, arrivano 8060 campioni di vino da 58 paesi, valutati da 310 esperti provenienti da 51 paesi. La Francia resta il primo paese partecipante con 2.428 vini presentati, seguito dalla Spagna (1.615), dall’Italia (1.153), dal Portogallo e dal Cile, che resta il paese più rappresentato dell’emisfero sud.
Il cuore pulsante del Concours Mondial de Bruxelles è senza dubbio la giuria: oltre 300 professionisti del vino che per tre giorni valutano i campioni in gara e dai quali dipendono i risultati finali, responsabili di fungere da guida al consumatore nell’acquisto aiutandolo a discernere la qualità nelle sue sfumature, all’interno di un’offerta molto variegata.
I migliori palati provenienti da tutto il mondo si incontrano ogni anno in occasione di questo appuntamento che per loro non rappresenta solo il concorso internazionale più importante al mondo, ma anche un utile strumento di confronto, di studio e di crescita professionale, grazie alle conferenze e ai laboratori che vengono organizzati nei momenti liberi dalle degustazioni ufficiali.
Da un lato ci sono i veterani della manifestazione, quelli che ormai partecipano da anni e che non potrebbero rinunciarvi. Dall’altro lato, ci sono alcune new entry fra i giurati, e quest’anno si tratta soprattutto di buyers.
Si tratta di una squadra composta, per la maggior parte, da degustatori indipendenti, come i giornalisti tecnici, che costituiscono quasi il 70% dei partecipanti, e i sommelier, che pesano più del 10% sul totale. A questi si aggiungono i buyer e gli importatori, cui per ovvie ragioni l’organizzazione del Concours sta puntando moltissimo. Una percentuale minore è poi rappresentata anche da rappresentanti delle regioni di produzione.
Fonte: Irina Ras