Cinema – i 70 anni di Sylvester Stallone

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La storia di Sylvester Gardenzio Stallone è fin dall’infanzia una storia di riscatto, nato il 6 luglio 1946 a Hell’s Kitchen, New York, Stallone è il figlio di un parrucchiere di origini pugliesi e di un’astrologa ed ex ballerina. Ma da bambino la vita è piuttosta in salita per Sly, con una parziale paralisi del viso dovuta al forcipe che lo ha fatto nascere, con problemi di balbuzie e affetto da rachitismo vive un’adolescenza turbolenza. Solo a Filadelfia (città emblematica per Stallone sia per la vita privata che per quella cinematografica) dove si è trasferito con la madre (i suoi hanno divorziato quando lui aveva nove anni) e il nuovo compagno di lei troverà pace superando i suoi problemi fisici grazie alla passione per lo sport e alla partecipazione nella squadra di football della scuola.
“Devo essere realistico: la gioventù è passata, sono finiti i tempi in cui uno bada all’aspetto esteriore. Oggi guardo le persone negli occhi, faccio attenzione a quello che passa nella mente della gente. Sono diventato più emotivo ma anche un tipo più semplice da frequentare”. Sylvester Stallone compie 70 anni. L’ex ragazzo difficile del quartiere ‘difficile’ di Manhattan, Hell’s Kitchen, pornoattore per necessità, interprete di saghe culto come Rocky e Rambo, sceneggiatore nominato agli Oscar a 29 anni, pittore (non solo) della domenica, Stallone entra nell’età d’argento forte del primo Golden Globe (vinto quest’anno per il suo ruolo in Creed) e con la delusione per l’Oscar mancato. Ma con la convinzione che oggi la famiglia sia la priorità. “Per quel che mi riguarda, sono un padre all’antica e quindi il consiglio che do alle mie figlie è: non fidatevi di nessun uomo, non importa cosa vi racconti. Devo ammetterlo, è dura avere tre figlie così belle…”.
Sylvester Stallone ha legato la sua fama all’interpretazione di personaggi che riescono “a prendersi la rivincita su una società spesso chiusa e corrotta, superando avversità e ingiustizie grazie alla propria forza di volontà e fisica”. Nel 2015 riprende il ruolo del pugile Rocky Balboa nel film Creed – Nato per combattere, per il quale vince il Golden Globe per il miglior attore non protagonista e viene candidato ai Premi Oscar 2016 nella categoria di miglior attore non protagonista (39 anni dopo le due nomination ai Premi Oscar 1977 nella categoria miglior attore e migliore sceneggiatura originale per il primo Rocky).
Stallone nasce presso un istituto di carità di Hell’s Kitchen, un quartiere di Manhattan (New York), il 6 luglio del 1946 da Frank Stallone (1919-2011) da un barbiere statunitense, figlio di immigrati italiani originari di Gioia del Colle (in provincia di Bari)[8][9], e da Jacqueline Labofish (1921), un’astrologa statunitense figlia di un ebreo ucraino originario di Odessa, John Paul Labofish (1891-1956) e di una francese originaria di Brest e di religione cattolica, Jeanne Victoria Anne “Adrienne” Clerec (1896-1974). Stallone venne chiamato come il nonno, Silvestro Stallone (1883-1963).
Durante il parto la rescissione del nervo facciale dovuta all’uso del forcipe, gli causò una lieve paresi del lato sinistro del volto; durante l’adolescenza Stallone soffrì anche di rachitismo, cosa che gli causò molti problemi fisici. Nel 1951 la famiglia Stallone si trasferisce nel Maryland e in seguito i genitori si separano: la madre, con problemi di alcolismo, se ne va di casa e i bambini rimangono a vivere col padre, un uomo molto severo negli insegnamenti.
All’età di 15 anni si trasferisce a Filadelfia con la madre, il secondo marito di lei, la sorellastra Toni Ann e il fratello Frank, con cui frequenta la Abraham Lincoln High School ma a differenza del fratello non vi si diploma. Oltre a praticare il football e la scherma, inizia ad allenarsi nella palestra Barbella’s gestita dalla madre. Frequenta poi la Devereaux Manor High School e dopo il diploma,ottiene una borsa di studio per meriti sportivi all’American College in Svizzera. Nel college svizzero inizia a recitare negli spettacoli teatrali, dove spicca nel ruolo di Biff nell’opera Morte di un commesso viaggiatore.
Lo sport lo aiuta a superare i problemi fisici avuti nell’infanzia e la borsa di studio gli dà la possibilità di iscriversi alla University of Miami in Florida dove sceglie la facoltà di arte drammatica e recita anche in alcuni spettacoli studenteschi. Per frequentare l’università si mantiene con numerosi piccoli lavori, tra cui il parrucchiere, l’inserviente al Central Park Zoo di New York ed il bigliettaio di un cinema. Nel 1969 decide di abbandonare il suo corso di studio e di tornare nella sua città natale, New York. Nel 1999 gli viene conferita la laurea in recitazione dall’Università di Miami (Bachelor of Fine Arts) per la sua notevole carriera.

Il 16 febbraio 2007 Stallone, in Australia per promuovere Rocky Balboa, viene fermato dai funzionari doganali all’aeroporto di Sydney. L’attore viene trovato in possesso di grandi quantità di anabolizzanti: 4 fiale di testosterone e 48 di Somatotropina, noto anche col nome GH (Growth Hormone), cioè Ormone della Crescita. I rappresentanti della legge australiana non esitano ad indagare sull’attore statunitense. Incriminato con l’accusa di importazione illegale di sostanze proibite, finisce sotto processo dove Stallone riconosce la sua colpevolezza per uso di sostanze dopanti, sostenendo che sono composti da lui utilizzati durante la sua oltre trentennale carriera di attore anche per il loro potere curativo contro alcune malattie della vecchiaia
Dopo aver intrapreso la carriera di attore, il 28 dicembre 1974 sposa l’attrice Sasha Czack, sua collega ai tempi del Baronet, dove Stallone vendeva i biglietti del teatro e Sasha svolgeva altri ruoli: da questo matrimonio la coppia ha due figli, Sage Stallone (1976-2012), in futuro attore e regista, ed il secondogenito Seargeoh “Seth”, nato con una forma di autismo, che compare in Rocky II nella parte del figlio appena nato di Rocky. Stallone divorzia dalla Czack il 14 febbraio 1985. Durante il matrimonio con la Czack, nel 1980, Stallone ha una relazione con l’attrice e cantante Susan Anton.
Nel giugno del 1985 conosce la modella ed attrice danese Brigitte Nielsen, in quel periodo a New York per promuovere il film Yado con Arnold Schwarzenegger. Dopo un breve fidanzamento, il 15 dicembre del 1985 Stallone e la Nielsen si sposano nell’abitazione del produttore Irwin Winkler: ma dopo molti scandali, presunti flirt ed un’infinità di gossip, arriva il divorzio il 13 luglio del 1987.
In seguito, dopo alcuni flirt con le modelle Naomi Campbell, Janice Dickinson, Tamara Beckwith, Mary Hart e Andrea Wieser, le attrici Angie Everhart, Jami Gertz e Joyce Ingalls Stallone si risposa il 17 maggio 1997 con Jennifer Flavin, conosciuta anni prima sul set di Rocky V. Da questo matrimonio nascono tre figlie: Sophie Rose (1996), Sistine Rose (1998) e Scarlet Rose (2002).
Il 26 agosto 2012 muore la sua sorellastra Toni-Ann Filiti; aveva 48 anni e da tempo era affetta da un cancro ai polmoni, dimessa dall’ospedale alcuni giorni prima della morte, la donna era andata, per sua volontà ad abitare nella casa della madre Jacqueline Labofish.
Il 13 luglio 2012 è stato trovato morto suo figlio Sage Stallone; aveva 36 anni ed era noto per aver recitato con il padre in Rocky V ed in Daylight – Trappola nel tunnel Il 15 luglio Sylvester Stallone contatta il sito TMZ.com e lascia la prima dichiarazione diretta, senza portavoce.
« Sono addolorato, voglio che speculazioni e affermazioni discutibili terminino. Quando un genitore perde un figlio, non c’è dolore più grande. Perciò sto implorando le persone di rispettare la memoria del mio talentuoso figlio e provare compassione per la sua amorevole madre. Questa perdita straziante si farà sentire per il resto della nostra vita, Sage è stato il nostro primo figlio e il centro del nostro universo e sto chiedendo umilmente a tutti di lasciare in piena pace la memoria di mio figlio. » ebbe modo di dichiarare Stallone.
Il 30 agosto 2012 i risultati dell’autopsia svolta sul corpo di Sage, svelano che il giovane è morto per arresto cardiaco naturale, completamente assenti tracce di droga o farmaci come si era ipotizzato subito dopo la morte.
Nel novembre successivo, l’attore torna a parlare della tragedia che l’ha colpito in una rivista inglese
« I dipinti che sto facendo in questo periodo non sono molto allegri, ma c’è qualcosa di straordinario nel processo perché ciò che verrà fuori della tela è così profondo. È molto terapeutico dipingere, vi dico. Cado a pezzi di tanto in tanto, un po’ alla volta. Devi solo tenerti occupato. Si tratta di un ciclo con cui devi avere a che fare, come un virus che continua a tornare. Puoi sempre e solo pensare È davvero orribile, poi ti rendi conto che non c’è molto che si possa fare al riguardo e nulla da perdonare a te stesso… Poi però arriva un altro periodo in cui non riesci a perdonare te stesso… È solo una cosa in corso e non credo che se ne andrà mai via. »
Tornato a New York nel 1969, dopo l’esperienza universitaria a Miami, Stallone inizia a partecipare a piccole produzioni off-Broadway. Scrive varie sceneggiature e copioni sotto nomi fittizi, come Q Moonblood.
Ottiene la sua prima apparizione cinematografica con il film porno-soft Italian Stallion – Porno proibito, per il quale venne pagato con un compenso di 200 dollari. Interpretando un giovane leader studentesco che si unisce ad un gruppo di terroristi che organizza un attentato, nel 1970 ottiene il suo primo ruolo da protagonista in una pellicola cinematografica, recitando nel film Rebel – Fuga senza scampo.
Nel 1971 è nella pellicola Una squillo per l’ispettore Klute, di Alan Pakula e l’anno dopo partecipa ad un provino per recitare nel film di Francis Ford Coppola, Il padrino, ma non viene scritturato. Nello stesso anno venne prima diretto in una piccola parte da Woody Allen nel film Il dittatore dello stato libero di Bananas, in seguito ottiene un ruolo minore in un’opera teatrale erotica off-Broadway di nome Score. Dopo 5 anni di permanenza a New York, nel 1974 si trasferisce a Los Angeles. Nello stesso anno è uno dei protagonisti nel film Happy Days – La banda dei fiori di pesco, dove recita insieme a Henry Winkler, Perry King e Susan Blakely.
Nel 1975 partecipa ad altre produzioni: recita come comparsa in Prigioniero della seconda strada nel ruolo di un borseggiatore e in Marlowe, il poliziotto privato di Dick Richards. Ottiene un ruolo più di rilievo nella pellicola Quella sporca ultima notte, dove interpreta Frank Nitti, la guardia del corpo del gangster Al Capone. Richard Fleischer lo inserisce nel cast di Mandingo, ma poi la scena dove appare Stallone viene eliminata; interpreta anche il ruolo del detective Rick Daly in un episodio della serie Kojak. Dopo un provino per il film Guerre stellari di George Lucas, dove avrebbe dovuto interpretare il ruolo di Ian Solo, partecipa come co-protagonista alla pellicola Anno 2000 – La corsa della morte al fianco di David Carradine.
Il 1976 è l’anno di svolta della sua carriera: con l’uscita di Rocky diventa nel giro di pochi mesi uno degli attori più celebri al mondo, creando ed interpretando un’icona del cinema.
Nel 1978 rifiuta la parte del protagonista nel film Tornando a casa, interpretato poi da Jon Voight e premiato con l’Oscar. Accetta di interpretare il ruolo di un giovane attivista del sindacato dei camionisti, che si trova successivamente costretto ad allearsi con la mafia; F.I.S.T., in coppia con Rod Steiger, con il quale si ritroverà ne Lo specialista. Nello stesso anno l’attore decide di proporsi anche come regista: debutta dietro la macchina da presa con Taverna Paradiso, recitando anche una parte: la pellicola tratta la storia di tre fratelli che vivono tra la povertà di una New York degli anni quaranta. La trama è un adattamento cinematografico del romanzo omonimo scritto dallo stesso Stallone.
Sempre nel 1978 passa dietro la macchina da presa del primo seguito dedicato al pugile italo-americano Rocky Balboa: Rocky II. Girato sempre a Filadelfia con un basso budget, Stallone ripropone il cast del primo film: il film ottiene buone critiche tanto da eguagliare quasi la pellicola originale. Uscito nelle sale americane nel 1979, la pellicola ottenne un incasso globale di poco più di 200 milioni di dollari e ricevette un premio come miglior film agli American Movie Awards, nel 1980 ottiene il premio per il miglior film ai People’s Choice Awards.
Nel 1980 veste i panni del detective Deke DaSilva nel poliziesco metropolitano I falchi della notte, diretto da Bruce Malmuth. Successivamente viene diretto da John Huston nel film Fuga per la vittoria (liberamente ispirata alla partita della morte tenutasi a Kiev il 9 agosto del 1942) in un altro ruolo sportivo e di azione: nel film Stallone è il portiere della squadra di calcio dei prigionieri Alleati. Sylvester Stallone viene allenato dal portiere Gordon Banks per la preparazione di questo ruolo Durante le riprese del film, l’attore si ruppe un dito per parare un potente tiro di Pelé e si slogò una spalla per girare le scene delle parate senza controfigura. Dopo le riprese di questo film, Stallone diviene fan del calcio e tifoso dell’Everton, squadra inglese.
Nel 1982 torna sul ring con Rocky III (firmando anche regia e sceneggiatura) e quindi interpreta John Rambo nel film Rambo (First Blood), che dà all’attore statunitense la possibilità di staccarsi momentaneamente dalla figura del pugile italoamericano.
Nel 1983, reduce dal successo dei due film precedenti, dirige Staying Alive, sequel de La febbre del sabato sera, con John Travolta nei panni di Tony Manero. Stallone è regista, sceneggiatore e produttore. Nel 1984 debutta nella commedia interpretando un eccentrico tassista nel film Nick lo scatenato, accanto alla cantante e attrice Dolly Parton, per la regia di Bob Clark.
Il 1985 è l’anno di Rocky IV: ambientato durante gli anni della guerra fredda, ha come soggetto la rivalità tra Rocky, il pugile italo-americano che rappresenta gli USA, e Ivan Drago (Dolph Lundgren), il pugile russo che rappresenta l’Unione Sovietica. Il film viene girato durante gli anni dell’escalation statunitense di pressioni militari e finanziarie contro l’Unione Sovietica, nazione che l’allora presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan definì con l’espressione Impero del Male. Il film detiene il record per quanto riguarda il maggior incasso nella storia del cinema per un film sportivo: questo quarto capitolo della saga pugilistica ha incassato più di 300 milioni di dollari in tutto il mondo. Nella stessa stagione uscì il primo sequel dedicato al reduce John Rambo: Rambo 2 – La vendetta di George Pan Cosmatos. Girato in pieno periodo reaganiano, il film si colloca in una fase in cui l’industria del cinema statunitense si imbatte in dibattiti socio-psicopolitici, accuse di fascismo e interpretazioni storiche, secondo cui, come scrive Jean-Michel Valantin nel suo libro Hollywood, il pentagono e Washington, «il personaggio di Stallone può servire per rilanciare la sinergia tra l’apparato di sicurezza nazionale e Hollywood, riconciliati nell’offensiva contro la minaccia comune dell’impero del male sovietico.»
Nel 1986, dopo aver rifiutato di lavorare in due produzioni come Beverly Hills Cope Die Hardrecita in Cobra, dove è il cupo agente di polizia Marion Cobretti. Nel 1987 è il camionista Lincoln Hawks in Over the Top, diretto dal regista israeliano Menahem Golan, mentre nell’anno successivo esce Rambo III: a differenza del secondo Rambo, il terzo viene accolto con minor entusiasmo e il film stesso fu duramente criticato. Nel 1989 Stallone ci riprova con il genere poliziesco, recitando nella pellicola Tango & Cash in coppia con Kurt Russell. Ormai standardizzato in ruoli d’azione, Stallone è di nuovo un italoamericano, Frank Leone, nel film carcerario Sorvegliato speciale.
Il 1990 è l’anno di Rocky V, con il ritorno alla regia di John G. Avildsen, dopo le tre precedenti pellicole dirette da Stallone. Per la prima volta dall’inizio della serie, il protagonista non sale sul ring, ma decide di allenare un giovane di belle speranze. Stufo dei ruoli eccessivamente d’azione, legati troppo ai suoi storici personaggi, decide di darsi alla commedia. Nel 1991 John Landis lo dirige in Oscar – Un fidanzato per due figlie, assieme a Ornella Muti. Poi è la volta, l’anno seguente, della pellicola Fermati, o mamma spara, di Roger Spottiswoo.
Nel 1992, nonostante la sua carriera subisca ormai più bassi che alti, l’Académie des arts et techniques du cinéma gli rende omaggio assegnandogli il Premio César onorario.
Accortosi di non avere lo stesso successo del Sylvester Stallone “action man”, decide di tornare al suo genere. Nel 1993 esce il film avventuroso Cliffhanger – L’ultima sfida, dove è un operatore di soccorso, costretto suo malgrado a fare da guida ad alcuni criminali di fama internazionale. Il film, diretto da Renny Harlin e co-sceneggiato da Stallone, riceve tre nomination agli Oscar come miglior sonoro, miglior montaggio sonoro e migliori effetti speciali, con un buon successo commerciale, incassando 255 milioni di dollari, considerando i 65 spesi per produrlo.
Nella stessa stagione recita nel futuristico Demolition Man di Marco Brambilla e quindi è ne Lo specialista di Luis Llosa: oltre al suo genere ormai consolidato, per la prima volta nella sua carriera (escludendo il film Porno proibito – Italian Stallion) Stallone partecipa a scene “hot” (con l’attrice Sharon Stone). In una scena di questo film, mostra le sue conoscenze di Tai Chi, una tra le più famose arti marziali cinesi.
Nel 1995 viene diretto da Richard Donner nel thriller Assassins, con Antonio Banderas e Julianne Moore: nel film il suo personaggio è un killer professionista, Robert Rath, ormai maturo e forse pentito o comunque stanco del suo mestiere. In seguito interpreta il Giudice Dredd nel fumettistico Dredd – La legge sono io, di Danny Cannon mentre l’anno successivo nel claustrofobico e catastrofico Daylight – Trappola nel tunnel, diretto da Rob Cohen (girato negli studi di Cinecittà a Roma).
Sentendosi ancora una volta troppo legato ai suoi personaggi stereotipati, che negli ultimi tempi non riescono più a dargli quelle soddisfazioni artistiche che l’attore cerca, decide di tornare alle origini. Nel 1997 è protagonista nel poliziesco Cop Land, pellicola diretta dal regista James Mangold. Stallone, per esigenze di copione, ingrassa di circa 18 kg grazie alla dieta di ciambelle giganti fatte nella creperie locale. Stallone interpreta la parte di Freddy Heflin, sceriffo di un distretto di New York. Il suo è un personaggio debole e bistrattato da tutti. L’interpretazione trattenuta e volutamente sotto le righe di Stallone è apprezzata dalla criticae rimane come una tra le più intense della sua ormai lunga carriera.
Dopo l’esperienza avuta con Cop Land, accettato positivamente dalla critica, il nuovo millennio segna il ritorno di Stallone ai cosiddetti blockbuster.
Nel 2000 recita al fianco di Michael Caine e Mickey Rourke in La vendetta di Carter, remake del film Carter realizzato nel 1971, dove l’attore inglese, Caine, interpreta la parte del protagonista, Jack Carter: pellicola dedicata alla vendetta, con uno Stallone cupo e deciso.
L’anno seguente, nel 2001, ricollabora col regista finlandese Renny Harlin in Driven: pellicola co-prodotta e sceneggiata da lui stesso, ambientata nel mondo della Formula Cart (attuale Champ Car), senza però ottenere lo stesso successo commerciale del precedente Cliffhanger, considerando che ebbe dei costi molto elevati, 94 milioni di dollari a fronte dei poco più di 54 milioni di dollari incassati.
Nello stesso anno recita in un genere completamente nuovo per lui, il thriller, nel film D-Tox, di Jim Gillespie. L’attore interpreta un agente dell’FBI, Jack Malloy, sconvolto dalla morte della sua fidanzata e di un suo collega uccisi da un poliziotto maniaco. Mandato in uno sperduto centro di disintossicazione per agenti di polizia, visto che trova nel bere l’unico metodo di rifugio psicologico, si ritrova a dover fronteggiare un assassino che si nasconde tra i pazienti della clinica.
Nel 2002 è tra i protagonisti della commedia Avenging Angelo, film diretto da Martyn Burke, dove recitò accanto a Madeleine Stowe, Anthony Quinn e l’italiano Raoul Bova. Per l’attore di origini messicane Anthony Quinn fu l’ultima apparizione cinematografica: morì poco prima della distribuzione della pellicola per una crisi respiratoria causata da un cancro alla gola. Nel 2003 recita un ruolo minore nella pellicola Shade – Carta vincente. La trama di questo film gira attorno al gioco d’azzardo e sulle pesanti somme di denaro scommesse nel mondo del poker: tra imbrogli, truffe e abilità del mondo delle carte, nel cast assieme a Stallone troviamo Melanie Griffith, Gabriel Byrne e Thandie Newton.
Dopo qualche piccola partecipazione come un cameo in Taxxi 3 e la commedia d’azione Missione 3D – Game Over del regista Robert Rodriguez, Stallone decide di investire nella televisione acquistando i diritti del reality The Contender, in onda nel 2005 su NBC, per poi condurlo assieme all’ex pugile Sugar Ray Leonard.
Non senza difficoltà legate dal fatto che le case di produzione non credono più nelle sue capacità, e neanche che quei personaggi possano ancora interessare al pubblico ormai di un’altra generazione, decide di rimettersi in gioco, riutilizzando proprio quelle icone che tanto l’hanno reso famoso: Rocky e Rambo.
Nel 2006 scrive, dirige e naturalmente interpreta Rocky Balboa, la sesta e definitiva pellicola della celebre saga dedicata allo “Stallone italiano”. Nel 1990 dopo aver interpretato per la quinta volta la parte di Rocky, Stallone chiuse alla possibilità di fare negli anni a venire un ulteriore sequel. Quella pellicola è stata scritta e girata come episodio finale della saga, ma poi con il passare degli anni si rende conto che Rocky V non solo l’aveva estremamente deluso, ma il finale stesso (tra l’altro lo script originale prevedeva la morte del protagonista) non poteva essere quello definitivo. Nel cast, per la prima volta dopo le precedenti cinque pellicole, non compare Talia Shire, l’attrice che ha interpretato Adriana, la storica compagna del protagonista.
Il 22 febbraio 2008 è uscito nelle sale italiane il quarto capitolo della saga dell’ex Berretto verde, John Rambo, da lui co-scritto, diretto e interpretato. Nel quarto capitolo della fortunata serie, ambientato in Birmania, sono evidenziati i soprusi svolti dal regime militare Birmano nei confronti di un gruppo etnico locale, i Karen. Intervistato negli anni novanta più volte sulla possibilità di un nuovo capitolo sull’ex soldato, Stallone si disse scettico per una continuazione della saga di Rambo. Il motivo per cui il quarto Rambo è stato invece realizzato, secondo alcune fonti, riguarda proprio il fatto che Stallone in questi ultimi anni abbia subito un notevole calo di popolarità e che egli, per recuperarla, abbia deciso di fare di nuovo leva, oltre che a Rocky, anche sull’altro personaggio che gli diede in passato grande popolarità, a costo di dover essere lui stesso ad impegnarsi per la co-sceneggiatura e la regia.
Dopo il ritorno dei due personaggi che l’hanno reso famoso, nel secondo decennio del duemila, Stallone vive una seconda giovinezza, un nuovo apice di successo, partecipando a pellicole con ottimi riscontri di critica e pubblico ed ottimi incassi al botteghino.
Con un budget di 82 milioni di dollari, nel 2009 a Rio de Janeiro in Brasile Stallone inizia le riprese di I mercenari – The Expendables, in cui riveste il triplice ruolo di regista, co-sceneggiatore e attore. Al film partecipano attori noti al pubblico, come Jason Statham, Jet Li, Dolph Lundgren, Mickey Rourke e Eric Roberts. Inoltre ci sono alcuni cameo per gli amici Arnold Schwarzenegger e Bruce Willis. Per il film, Stallone si rivolge alla West Coast Customs per la realizzazione di tre veicoli pickup Ford F-100 identici tra loro.
Durante le riprese della pellicola, in una scena di combattimento con l’attore ed ex wrestler Steve Austin, Stallone ha avuto un incidente che gli è costato la rottura di una delle sette vertebre cervicali. Trasportato urgentemente in ospedale, gli è stata inserita una piastra metallica al collo, per poi tornare sul set dopo una piccola riabilitazione.
Nel febbraio 2011 Stallone firma per un nuovo progetto; fa parte del film d’azione Jimmy Bobo – Bullet to the Head, diretto da Walter Hill e sceneggiato da Alessandro Camon, le cui riprese sono iniziate a luglio e terminate a settembre dello stesso anno. Nel film Stallone porta sul grande schermo il personaggio dei fumetti Jimmy Bobo.
Il sequel de I mercenari – The Expendables, I mercenari 2, viene ufficializzato nell’estate 2011 ed esce il 17 agosto 2012.Per la regia è stato scelto Simon West. Sono per la prima volta tutti assieme in un film, attori action come Bruce Willis, Arnold Schwarzenegger, Chuck Norris, Jean-Claude Van Damme, Scott Adkins, Liam Hemsworth[60] ed il tennista Novak Djokovic, che vanno ad unirsi ai già presenti Stallone, Jason Statham, Dolph Lundgren, Jet Li, Terry Crews, e Randy Couture.
Nell’ottobre 2011 firma per un nuovo progetto: sarà il protagonista della pellicola Escape Plan – Fuga dall’inferno, thriller carcerario in cui farà coppia con Arnold Schwarzenegger e per cui sono stati presi in considerazione prima Bruce Willis poi lo stesso Schwarzenegger per il ruolo andato a Stallone, entrambi rinunciatari per il sovrapporsi delle riprese di altri film. Nel film ci saranno anche Sam Neill, 50 Cent, Jim Caviezel, Vinnie Jones, Amy Ryan e Vincent D’Onofrio; sarà diretto da Mikael Håfström.
Il 1º agosto 2012 viene ufficializzato il progetto del film action-thriller Homefront, con Jason Statham protagonista e James Franco nelle vesti dell’antagonista, con Stallone solo sceneggiatore. Il film sarà diretto da Gary Fleder; riprese al via a fine settembre dello stesso anno. Nell’ottobre 2012 la Warner Bros. dà via ad un nuovo progetto: Stallone farà coppia con Robert De Niro nella pellicola Il grande match, commedia sulla boxe in cui i due sessantenni, rivali storici, saliranno sul ring per un ultimo incontro. Nel cast anche Kevin Hart, Kim Basinger, Alan Arkin e Jon Bernthal; viene diretto da Peter Segal. Nel novembre 2012 arriva la notizia che l’attore ha completato le riprese per il film indipendente Reach Me – La strada per il successo, scritto e diretto da John Herzfeld[.
L’estate 2013 segna l’avvio alla pre-produzione del terzo capitolo della saga degli Expendables, I mercenari 3. Le riprese del film iniziano nel mese di agosto e la data di uscita americana viene fissata per il 15 agosto 2014. Dopo aver rivelato il nome del regista, il semi-sconosciuto Patrick Hughes, vengono confermati, oltre a Stallone, qui anche sceneggiatore, gli attori Arnold Schwarzenegger, Jason Statham, Randy Couture, Terry Crews, Dolph Lundgren e Jet Li, tutti già presenti nei primi due film. In più si aggiungono al cast Harrison Ford, Wesley Snipes, Mel Gibson, Antonio Banderas, Kellan Lutz, assieme ai lottatori Ronda Rousey e Victor Ortiz.
Il 24 luglio 2013, viene annunciato che la Metro-Goldwyn-Mayer ha firmato un contratto con il regista Ryan Coogler, per dirigere uno spin-off della saga di Rocky. Il film, Creed – Nato per combattere, narra la storia di un ragazzo che segue le orme del suo defunto padre Apollo Creed, e trova in Rocky Balboa un mentore. Michael B. Jordan viene scelto per il ruolo del figlio di Creed, Adonis Creed,mentre Sylvester Stallone riprende i panni del suo famoso personaggio Rocky Balboa. La pellicola viene distribuita nelle sale cinematografiche statunitensi il 25 novembre 2015, mentre in quelle italiane a partire dal 14 gennaio 2016 .
Ma Stallone non ha mai risparmiato “bordate” a chi ci governa, a chi non ama o rispetta pienamente i cittadini ed i loro diritti.
In Rambo 2 vi è un incontro con il suo colonnello Trautman (interpretato da un attore ed uomo da ricordare sempre Richard Crenna) ed il dialogo è tutto da rammentare:

Rambo: Non è finito niente, niente! Non è un interruttore che si spegne. Non era la mia guerra, lui me l’ha chiesta non gliel’ho chiesta io. E ho fatto quel che dovevo fare per vincerla, ma qualcuno ce l’ha impedito. E il giorno che torno a casa mia, trovo un branco di vermi all’aeroporto che mi insultano, mi sputano addosso, mi chiamano assassino e dicono che ho ammazzato vecchi e bambini. E chi sono per urlare contro di me, eh! ? Chi sono per chiamarmi assassino, se non sanno neanche che cavolo stanno strillando?!

Trautman: Sono brutti momenti per tutti Rambo, ma è finita ormai…

Rambo: Per lei! Per me la vita da civile non esiste. In guerra c’è un codice d’onore. Io copro te e intanto tu copri me…qui non c’è niente!

Trautman: Tu sei l’ultimo di un gruppo scelto, non finire in questo modo.

Rambo: Io la pilotavo gli elicotteri, guidavo un carro armato, rispondevo di attrezzature per milioni, qui non riesco a trovare lavoro nemmeno come parcheggiatore.

Raffaele Dicembrino




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