PANETTONE MAXIMO, IL FESTIVAL DEL PANETTONE DI ROMA EVENTO DAL GRANDE SUCCESSO
Il primo festival della Capitale dedicato al grande lievitato figlio della tradizione meneghina ha visto trionfare la pasticceria Gruè, che si è aggiudicata il premio di miglior panettone di Roma, seguita da importanti nomi dell’arte bianca cittadina.
Dunque il vincitore è stato Gruè sia per la categoria tradizionale che nel tema libero al cioccolato. Per il panettone tradizionale, i migliori cinque di Roma sono stati D’Antoni, Cantiani, Le Levain e Bompiani mentre per il panettone al cioccolato Cantiani, Nero Vaniglia, Pompi e Barberini. Tutti, secondo la giuria, hanno espresso un prodotto di rara perfezione.
Per la prima volta nella Capitale i migliori pasticceri romani si sono confrontati nella preparazione del panettone artigianale, tradizionale, al cioccolato a tema libero.
Un Christmas Market di assoluta eccellenza tra degustazioni e vendita di panettoni, bontà enogastronomiche del territorio laziale, talk di approfondimento sul lievitato, show cooking di maestri pasticceri e la competizione che ha eletto “il miglior panettone di Roma”.
Importantissimo da ricodare: vi è stata la raccolta di dolci per l’ospedale Bambin Gesù. Ospite d’onore Babbo Natale!
Il Natale è alle porte e tra le strade della Capitale, già addobbate a festa, si sente il profumo inebriante dei dolci lievitati tipici delle Feste. Tra torroni, pasticcini e pandori però, il re indiscusso del focolare domestico, in questo periodo dell’anno, è il panettone.
Ed è proprio per celebrare questo meraviglioso prodotto artigianale che racchiude in sé tutto il calore della famiglia riunita intorno alla tavola per il Natale, che al Boscolo Circo Massimo si è “banchettato” con Panettone Maximo, il 1° Festival del Panettone di Roma, organizzato dal magazine online MangiaBevi e RistorAgency.
“Panettone Maximo nasce dall’esigenza di dare un palcoscenico ai pasticceri della Capitale che producono artigianalmente il panettone. – h spiegato l’organizzatore Fabio Carnevali – Il panettone infatti, pur essendo nato a Milano nel ‘500, è il dolce tipico delle feste in tutta Italia e in ogni regione si produce con maestria, secondo un disciplinare che non ammette deroghe. Con questo evento vogliamo appunto dare la possibilità di far conoscere al grande pubblico il panettone prodotto dalle migliori pasticcerie romane, assaggiandolo, acquistandolo o regalandolo ai propri cari”.
Tante saranno le attività in programma per questa prima edizione della kermesse – presentata da Sara De Bellis, direttrice di MangiaeBevi – che hanno coinvolto adulti e bambini alla scoperta delle migliori produzioni artigianali di Roma in materia di grandi lievitati delle Feste.
Banchi di degustazione, incontri a tu per tu con i grandi pasticceri, talk di approfondimento e un contest mozzafiato che vedrà in gara le migliori pasticcerie della Capitale.
Un incantevole Christmas Market di alto rango con i prodotti tipici per le feste, alcune eccellenze enogastronomiche laziali e l’immancabile presenza di Babbo Natale, che sarà a disposizione dei più piccoli per le foto di rito.
Come vi anticipavo importante lo spazio anche alla beneficenza. Panettone Maximo infatti ha offerto l’opportunità di regalare un sorriso ai pazienti dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù grazie alla raccolta dei panettoni da consegnare alla casa famiglia Istituto delle Suore Francescane della Croce del Libano con riscontri buoni e tanti panettoni venduti.
All’evento hanno partecipato le più rinomate pasticcerie della Capitale con gli artisti dei dolci lievitati che hanno mostrato, agli ospiti e alla giuria di esperti, le loro creazioni per aggiudicarsi il titolo di “Miglior Panettone di Roma”.
Presenti e da segnalare Achilli Caffè, Antonini, Barberini, Bompiani, Cantiani, Casa Manfredi, D’Antoni, Giuffré, Gruè, Le Levain, Marazza (Priverno), Nero Vaniglia, Panificio Nazareno, Panzini (Subiaco), Patrizi (Fiumicino), Pompi e Santi Sebastiano e Valentino.
Inoltre vini dolci e bollicine con Casale del Giglio e Poggio Le Volpi, liquori con Amaro Piccolo e Amaro Neri, il Chinottissimo e il buonissimo caffè Circi. Tutte rigorosamente aziende laziali.
Non sono mancati ospiti d’eccezione ed entusiasmanti show cooking ad opera di alcuni tra i più noti pastry chef della Capitale che si sono cimentati, davanti agli occhi degli spettatori, con ricette straordinarie di dolci basate sul gusto e l’aroma inconfondibile del panettone artigianale.
I pastry chef protagonisti degli show cooking?
Giuseppe Amato (La Pergola***), Marion Lichtle (già Il Pagliaccio**), Marco Nuzzo (Imàgo*) e Antonella Mascolo (Verve all’Hotel DOM).
Le pasticcerie presenti all’evento hanno partcipato alla competizione in due differenti categorie: panettone tradizionale (secondo disciplinare*) e panettone al cioccolato (tema libero).
Alla giuria, composta dai più autorevoli esperti del settore, sono stati sottoposti dei panettoni rigorosamente senza etichetta o segni di riconoscimento, per ciascun concorrente.
Il Panettone secondo il suo Disciplinare
Il Ministero dell’Economia e delle Finanze il 22 luglio 2005 ha emanato un decreto intitolato “Disciplina della produzione e della vendita di taluni prodotti dolciari da forno” in cui specifica gli ingredienti obbligatori, quelli facoltativi ed il processo produttivo di alcuni dolci tipici tra cui panettoni, pandori, colombe e savoiardi. Lo stesso decreto definisce il panettone quale “prodotto dolciario da forno a pasta morbida, ottenuto per fermentazione naturale da pasta acida, di forma a base rotonda, con crosta superiore screpolata e tagliata in modo caratteristico, di struttura soffice ad alveolatura allungata e aroma tipico di lievitazione a pasta acida”. Gli ingredienti principali devono essere : farina di frumento; zucchero; uova di gallina di categoria “A” o tuorlo d’uovo o entrambe, in quantità tali da garantire non meno del 4% in peso in tuorlo; percentuale di materia grassa butirrica non inferiore a 16; uvette e scorza di agrumi canditi (arance e cedri), non devono scendere al di sotto della soglia del 20%; lievito naturale costituito da pasta acida.
Il processo produttivo comincia con la preparazione del lievito madre di pasta acida a partire da un composto costituito da acqua e farina di frumento, acidificato dall’attività fermentativa di lieviti e batteri lattici provenienti da un impasto utilizzato nel ciclo produttivo precedente.
Non appena il lievito madre ha triplicato il suo volume vengono aggiunte le uova, il burro, lo zucchero e la farina e il tutto viene lasciato lievitare per circa 12 ore a T intorno ai 30°C fino a quando non si sia quadruplicato.
Una volta raggiunte le dimensioni definitive il composto subisce una seconda lavorazione, con l’aggiunta ulteriore di uova, farina, burro, zucchero, uvetta e canditi e dopo essere posto negli stampi viene lasciato lievitare nuovamente. Durante la seconda fase di lievitazione viene praticata la scarpatura, operazione tramite cui viene effettuata un’incisione a forma di croce sulla superficie dell’impasto in modo da favorire il rigonfiamento del panettone. Dopo la cottura, per circa 1h a 180°C, il dolce viene fatto raffreddare capovolto per almeno 10 ore.
Classico, con uvetta e canditi e senza alcuna licenza alla ricetta tradizionale. Non basta questo per definire un panettone. A Sud piace più dolce, soffice, umido, ma molti oggi in tutta Italia tendono a cuocerlo meno e a temperature più basse e a preferire la forma bassa. I tradizionalisti invece lo continuano a fare alto, ben cotto sulla superficie, con quella nota biscottata e quasi amara delle uvette bruciacchiate dei panettoni della Vecchia Milano. Non c’è giusto o sbagliato, è solo questione di gusti.
La Location
Boscolo Circo Massimo è un Boutique Hotel con spazio eventi unico in quanto si sviluppa all’interno del Palatino e delle Mura Romane, proprio di fronte al Circo Massimo. Un vero e proprio museo a cielo aperto nel cuore del Centro Archeologico Monumentale, tra le mete preferite dai romani e dai turisti di tutto il mondo. I corridoi e le pareti della struttura, comprese quelle della Sala degli Eventi, sono patrimonio artistico e culturale del Palatino. Nella Corte principale dove si sviluppa lo spazio esterno, si trova l’abside di Santa Anastasia. La facciata, eretta nel tardo ‘600, funziona come maschera della struttura stessa, quasi un fondale scenografico: su di essa, a coronamento del motivo a oculi che caratterizza il cornicione, si trova la “mano di Cicerone” come ancora viene denominato questo calco in gesso. Il prospetto, in un gioco architettonico di pieni e vuoti, si sviluppa tra le finestre di varia geometria e le due porte laterali, tutte incorniciate a stucco con i gigli farnesiani. L’edificio fu infatti eretto come Monastero annesso alla limitrofa Chiesa di S. Anastasia.
Una location suggestiva, colma di storia, che ha offerto l’opportunità a tutti i partecipanti di visitare eccezionalmente la mostra sulla storia della cucina e della gastronomia italiana ideata dal noto chef Rossano Boscolo, proprietario dell’edificio.
Fonte: Irina Ras