Reggia di Versailles- Chi l’ha visitata una volta non può che desiderare di tornarci. Uno spettacolo nella sua maestosità ma anche per i suoi meravigliosi giardini dai quali non ci si vorrebbe mai allontanare.
La Reggia di Versailles, ristrettezze covid permettendo è meta di turisti di ogni parte del mondo ma non a tutti è conosciuta la sua storia.
Il 7 Maggio 1764 fu il “Re Sole” ad inaugurarla dopo lunghi e specifici lavori.
La Reggia di Versailles, lo Château de Versailles, è una delle opere architettoniche più affascinanti e maestose visitabili nei dintorni di Parigi. La reggia è situata a 20 Km dalla città di Parigi, nella città Versailles della regione dell’Île-de-France, città ubicata precisamente a 19 km a sud-ovest di Parigi, nel dipartimento francese degli Yvelines, di cui costituisce il capoluogo.
La Reggia di Versailles è stata dichiarata, assieme al suo parco, patrimonio dell’Umanità dall’Unesco nel 1979, e questo già dovrebbe fare intuire che la fama di splendida attrazione da visitare assolutamente quando ci si reca in vacanza a Parigi, è ben meritata, trattandosi di uno dei palazzi più belli e maestosi del mondo. Come già sottolineato, lo splendido parco che circonda la reggia contribuisce moltissimo a rendere l’attrazione così imperdibile ed insuperabile per grazia, sfarzo, lusso e regalità.
La maestosità della Reggia di Versailles può anche essere dedotta dall’entità del personale che ci lavora, con varie mansioni; si contano ben 900 dipendenti dell’Ente pubblico incaricato della gestione del complesso architettonico, con 400 guardie addette a sorvegliare il suo patrimonio artistico senza pari. I visitatori che ogni anno si affollano proveniendo da tutto il mondo per visitare il complesso della Reggia di Versailles, per il 70% stranieri, sono stimati in numero di circa 10 milioni, ripartiti tra la reggia vera e propria, in numero di circa 3 milioni, e il parco della reggia, in numero di circa 7 milioni.
REGGIA DI VERSAILLES E LUIGI XIV
La storia della Reggia di Versailles vede per protagonista principale il sovrano francese Luigi XIV, il Re Sole, che si interessò agli ingenti lavori di ampliamento ed ammodernamento che la riguardarono durante il suo regno, a partire dal 1661, e dopo essere rimasto molto colpito, all’età di 13 anni, dal castello presente a Versailles nel 1651, edificato su commissione di suo padre Luigi XIII per dimorare durante le occasioni di caccia fuori Parigi; la struttura moderna che Luigi XIV si trovò davanti agli occhi da bambino, infatti, era ben diversa da quelle delle vecchie residenze reali nelle quali il sovrano aveva dimorato, ossia le residenze del Louvre, del Palais-Royal e delle Tuileries, che apparivano ai suoi occhi come fatiscenti, in confronto, ed anche scomode perché ubicate a Parigi, dove il re non si sentiva molto a suo agio, così vicino al suo popolo non molto amato e rumoroso, in una città da lui ritenuta sporca e scomoda, e dove egli temeva si annidassero traditori e possibili congiure.
Per costruire il nuovo castello di Versailles, il vecchio castello di Luigi XIII non fu comunque demolito, e il nuovo castello, ad un certo punto della sua storia, coesisteva con il vecchio, grazie all’opera dell’architetto François d’Orbay, che succedette al precedente architetto Le Vau, morto nel 1670, il quale fece in modo che la vecchia costruzione non fosse visibile dal lato del giardino di Versailles, in quanto occultata dalle nuove costruzioni, ma che fosse normalmente visibile dalla città, intatta ed anzi abbellita, in particolare grazie all’aggiunta di colonne di marmo sulle facciate ed alla integrazione nel castello di balconi in ferro dorato.
La costruzione del palazzo fu inizialmente affidata all’architetto Louis Le Vau, mentre per la realizzazione degli addobbi interni e la decorazione delle pareti fu incaricato il pittore Charles Le Brun, allievo di Poussin e capo dell’Accademia Reale di Pittura e Scultura, che Luigi prepose anche alla direzione della prestigiosa fabbrica dei “Gobelins”, capace di sfornare a getto continuo arazzi, tappezzerie, mosaici, specchi ed arredi di grande prestigio e squisita fattura.
Quella stessa squadra di artisti aveva già dato prova della sua straordinaria valenza qualche anno prima, quando su commessa dell’allora Ministro delle Finanze Nicolas Fouquet aveva realizzato, ancora una volta a tempo di record, il bellissimo Castello di Vaux-le-Vicomte, integralmente pagato con i proventi delle “tangenti” intascate proprio dal Fouquet nel corso della sua lunga carriera ministeriale.
Se tutto fosse stato fatto con discrezione, forse la cosa sarebbe anche passata inosservata, anche perché a rubare certamente non era stato soltanto lui, ma il Fouquet, desideroso di mostrare al mondo intero il suo prestigioso status sociale, volle davvero strafare costruendo una meraviglia che imprudentemente sovrastava in bellezza le residenze reali fino ad allora disponibili per il suo giovane re, che ovviamente non digerì il fatto di essere stato “surclassato” da un sottoposto.
Così, invitato nell’estate del 1661 alla festa inaugurale, pur dissimulando stupore e compiacimento, dopo essersi reso conto di quanto poteva essere costato quello splendore decretò l’immediato arresto del suo ministro, ordinando che contro di lui fosse istruito un processo per corruzione che, se soltanto per un soffio non si concluse con la sua condanna a morte, gli costò però l’imprigionamento a vita nella sperduta fortezza di Pinerolo, allora in mano francese. Da qui dunque l’idea di Luigi di realizzare con gli stessi artisti il meraviglioso palazzo che sarebbe stato la “sua” reggia, degna residenza di “Sole” ormai giunto all’apice della sua potenza ed inno di gloria al suo sconfinato ego, ben rappresentato dal famoso assioma “l’état ç’est Moi!”
REGGIA DI VERSAILLES DIMORA
La Reggia di Versailles fu dimora dei sovrani francesi Luigi XIV, Luigi XV e Luigi XVI, ma non solo: fu anche luogo di incontro per la firma di importanti trattati quali quello che sancì l’indipendenza degli Stati Uniti nel 1783, quello che sancì l’unificazione del Secondo Reich nel 1871, e quello che sancì la fine della Prima Guerra Mondiale nel 1919, il noto Trattato di Versailles. La reggia fu anche sede militare strategica dell’esercito prussiano nel 1870, nel periodo della guerra franco-prussiana, e fu teatro di un attentato da parte dei nazionalisti bretoni, nel 1978.
Oggi la Reggia di Versailles è un palazzo nazionale che viene spesso utilizzato per incontri del premier della Francia con i capi di stato di tutto il mondo e per vertici internazionali, come il G7 del 1982. A Versailles, dopo la terza repubblica, dopo il 1875, si riunisce il Parlamento francese, con una disponibilità di circa 30 appartamenti nell’ala sud per le assemblee. L’Assemblea Nazionale (Camera Bassa) ed il Senato (Camera Alta), che fanno parte del Parlamento francese, si riuniscono a Versailles per le revisioni della Costituzione.
Tra le principali opere di modifica ed ampliamento che riguardarono la Reggia di Versailles, vi furono quelle che ebbero luogo tra 1685 e il 1689; in questo frangente ebbero vita una nuova Orangerie, con produzione di 150.000 piante floreali all’anno, e le ali nord e sud per i principi, i cortigiani, le stalle, le carrozze, gli alloggi dei domestici ecc., che rendevano il complesso architettonico di Versailles costituito da tre parti in armonia tra di loro.
Nonostante il disappunto di diversi personaggi francesi più o meno noti del periodo, quali l’abile economista Jean-Baptiste Colbert, Luigi XIV concentrò la sua attenzione su Versailles come punto di riferimento per una dimora secondaria, alternativa a quella ufficiale, rimasta inizialmente al Louvre, su un luogo a lui molto caro, da utilizzare in special modo per dare feste e divertirsi. Il sovrano spese moltissimi soldi per rendere la reggia di Versailles sempre più grande e bella, suscitando così lamentele anche per motivi economici oltre che per motivi di mancanza di opportunità nel preferire un luogo periferico come Versailles, ritenuto da molti triste ed isolato, a quello centrale e signorile del Louvre.
Luigi XIV manifestò l’intenzione di trasferirsi definitivamente a Versailles nel 1677. Visse in questa dimora con la sua corte, trasferitasi ufficialmente nel 1682, seguendo inizialmente una etichetta molto rigorosa ed articolata, che prevedeva svariati comportamenti formali del re e dei suoi cortigiani in maniera diversa; solo alcuni dei cortigiani, ad esempio, potevano assistere il sovrano e la sua consorte in vario modo, cosa questa considerata onorevole. Le occasioni nelle quali tanta solennità veniva ostentata erano non solo quelle di feste e ricevimenti di ambasciatori, di nobili, di dame ecc., ma anche quelle della normale routine quotidiana.
Nella Reggia di Versailles, da un certo momento in poi, superato il periodo di estrema formalità imposto dal sovrano, i membri della corte erano spesso in competizione tra loro per venire ammessi a serate festose con musica, balli, buffet e quant’altro scatenasse allegria ed intrattenimento, serate che si tenevano nei saloni reali con una presenza del re informale, in modo tale che non fosse necessario il saluto secondo i rigidi dettami di corte precedenti. Questi eventi, aventi luogo tre volte a settimana, costituirono i Jours d’Appartement, contrapposti ai Petits appartements, essendo questi ultimi spazi dedicati alla vita privata del sovrano e riservati, oltre che alla famiglia, solo a pochi altri invitati, spesso compagni di caccia.
SEZIONI DELLA REGGIA
Alcune sezioni dello Château de Versailles erano riservate alle collezioni d’arte di Luigi XIV, fra cui quelle di quadri, di vasi finemente decorati con preziosi, di porcellane orientali, di antiche statue, di figure varie e di specchi, parte dei quali furono spostati nello Studio delle medaglie della Biblioteca di Parigi per volere di Luigi XV, e parte andarono dispersi durante la Rivoluzione Francese; parte di questi oggetti si trova nella galleria d’Apollo del Louvre.
Che lo Château de Versailles, abbia messo a dura prova le finanze di Luigi XIV lo si capisce a colpo d’occhio, guardando alla minuzia dei dettagli decorativi che lo caratterizzano, e alla sua maestosità, cose queste che lo rendono davvero incantevole davanti agli occhi dei turisti che ogni anno si recano nella cittadina francese di Versailles per visitare uno dei simboli associati a Parigi, anche se ubicato fuori dai confini cittadini.
Il complesso della Reggia di Versailles comprende svariati palazzi e giardini, tra cui il palazzo centrale, il Grande Trianon e il Piccolo Trianon; La reggia è caratterizzata da 700 stanze, quasi 500 specchi, migliaia di finestre ecc., distribuiti su una superficie di 67.121 metri quadrati, dei quali 50.000 sono aperti al pubblico; il parco di Versailles copre una superficie di circa 800 ettari.
Tra le bellezze ammirabili a Versailles, molto interessante è la Cappella di San Luigi dove venivano celebrati non solo battesimi e matrimoni ma anche le vittorie della Francia. A partire dalla cappella si può procedere con la visita dei saloni reali.
Il corpo centrale dello Château de Versailles contiene i Grandi Appartamenti, gli appartamenti privati e gli appartamenti della famiglia reale. All’interno della Reggia di Versailles, nelle sue ale laterali, vi è il Museo di Storia della Francia, inaugurato nel 1837, con dipinti esposti su un’area di ben 18.000 metri quadrati, collezionati ed organizzati da Luigi Filippo.
Tra le più interessanti bellezze presenti all’interno della Reggia di Versailles vi sono gli appartamenti reali ed il Salone degli specchi. Le stanze reali hanno un significato simbolico, rappresentando una analogia tra la rotazione dei pianeti intorno al sole e la figura di Luigi XIV, il Re Sole; esse infatti sono sette, hanno i nomi di pianeti, e si trovano tutte intorno alla camera del trono del re, il Salone di Apollo, mentre il Re Sole si considerava il Celeste Corpo Reale. Ciascuna stanza era di fatto un salone con caratteristiche proprie: un salone era dedicato a Diana e conteneva anche un biliardo molto amato dal sovrano, un salone era dedicato a Marte, uno a Mercurio, e poi vi era il salone del trono.
Il Salone degli Specchi, o Galleria degli Specchi, la Galerie des Glaces in Francese, è molto interessante sia per motivi storici, essendovi stato firmato, tra l’altro, il trattato di Versailles grazie al quale si concluse la Prima Guerra Mondiale, sia perché mostrava già all’epoca, senza dubbio, la grandiosità e la ricchezza del palazzo e del suo sovrano anche con gli specchi, essendo questi, in tempi remoti, molto rari e costosi; questo salone occupa l’ala che dà sul giardino. Alzando lo sguardo verso il soffitto a cassettoni si può ammirare l’arte votata alla commemorazione delle vittorie belliche della Francia sulla Spagna e sull’Olanda.
Gli oggetti esposti nella Galleria degli Specchi sono di grande bellezza e valore, in stile Rococò, e l’effetto che questi creavano assieme alla luce di tremila candele, presenti all’epoca, riflessa dagli specchi per illuminare il salone, era mozzafiato, in grado di sbalordire qualunque visitatore. Il Salone degli specchi occupava l’intera facciata ovest del castello nuovo, per una lunghezza di 73 metri, e serviva da passaggio tra gli appartamenti del re e gli appartamenti della regina.
Il Salone della Pace, il Salone della Regina e il Salone delle Battaglie seguono il Salone degli Specchi durante la visita; mentre il Salone della Regina, con le sue quattro stanze, era abitato dalle regine di Francia, il Salone delle Battaglie commemorava le vittorie in guerra della Francia grazie ad affreschi, a busti e a medaglie.
I GIARDINI DI VERSAILLES
I giardini di Versailles furono ideati e realizzati da vari giardinieri e architetti, tra i cui nomi spicca quello di André Le Nôtre, i quali riuscirono a creare grazia e magnificenza a partire da un terreno paludoso e maleodorante; qui si trovano svariate zone, statue e sculture di grande interesse, quali quelle della fontana di Apollo, e si trova il Grand Canal, dove navigavano vere navi veneziane e francesi. Le fontane sono presenti in abbondanza nei giardini e la loro realizzazione impegnò molti artisti illustri non solo francesi tra i quali il Bernini.
Il Grand Trianon, o Trianon de marbre, ossia il Grande Trianon, o Trianon di marmo, è un palazzo con giardini costruito con marmo rosa e marmo verde dove vi era il Trianon de porcelaine, il Trianon di porcellana, così denominato in quanto le sue mura erano edificate con porcellana di Delft di colore blu e bianco, che era ubicato a nord ovest del parco di Versailles. Il Grande Trianon, inaugurato nel 1688, è un eccellente esempio di edificio avente uno stile classico francese misto ad uno stile italiano, con un cromatismo tendente al rosa; il palazzo venne utilizzato da Luigi XIV come dimora secondaria a Versailles e, dopo la Rivoluzione Francese, divenne dimora di Napoleone.
Nella stessa area dove sorgeva il Trianon, i cortigiani fecero costruire i loro hôtels, ossia le loro dimore, presenti in numero di 14. Dal Grande Trianon il sovrano poteva ammirare gli splendidi giardini in cui vi era anche un gioco d’acqua progettato da Mansart nel 1703. I giardini vantavano la presenza di quasi 100.000 fiori. Il Grande Trianon, a causa della sua bellezza e del suo immenso valore artistico, è stato inserito dall’Unesco nell’elenco dei patrimoni dell’Umanità, nel 1979.
Il Petit Trianon, il Piccolo Trianon, è un piccolo palazzo di forma cubica costruito con elementi caratteristici di un’arte di transizione tra uno stile rococò ed uno stile neoclassico. Il Piccolo Trianon, a differenza del Grande Trianon, fu voluto da Luigi XV, figlio di Luigi XIV, per incontrarsi con la sua amante Madame de Pompadour, e fu costruito tra il 1762 e il 1768; alla morte di Madame de Pompadour il Piccolo Trianon fu occupato da un’altra amante del sovrano, Madame du Barry. Il Padiglione Francese, una piccola costruzione situata nei giardini del Piccolo Trianon, risale al 1750.
Nella zona, di molto particolare ed affascinante vi è anche l’Hameau de la Reine, il Borgo della Regina, un borgo campestre molto caratteristico, con la casa della regina al centro, con vari orti e giardini, una fattoria, una stalla, un mulino, una torre ed un pittoresco lago artificiale, commissionato dalla regina Maria Antonietta d’Asburgo-Lorena nel 1782.
Tra le altre attrazioni caratteristiche della Reggia di Versailles, vi sono:
– il Grand Canal, il più grande canale del parco della Reggia di Versailles, lungo 1500 metri e largo 62 metri, al cui centro si forma la Croix, un’apertura alare a forma di croce, canale dove confluivano scialuppe e vascelli a partire dal 1669;
– il Bacino di Latona, risalente al 1670, al cui centro è visibile il gruppo marmoreo di Latona e dei suoi figli, che mostra una storia mitologica incentrata sulla vendetta di Latona, Leto nella mitologia greca, madre di Apollo e Diana, con Giove che trasforma i contadini ingiuriosi della Licia in rane e lucertole;
– la Fontana dell’Encelado, una statua di piombo dorato risalente al 1675, che illustra la caduta dei Titani, dove emerge la figura di un titano disobbediente a Giove, schiacciato dalle rocce del Monte Olimpo che il padre degli dei aveva vietato di scalare;
– il Viale d’Acqua, percorribile grazie ad un pendio con due file di fontane disposte lateralmente, la maggior parte della quali risalenti al 1670, per un totale di 22 gruppi di statue, decorate con putti di bronzo danzanti, reggenti vasche di metallo lavorato per formare disegni floreali;
– il Bacino del Drago, illustrante una scena del mito di Apollo, in cui il drago Pitone è circondato da putti, cavalcanti dei cigni, impugnanti frecce, e da delfini
La Reggia di Versailles, un luogo di infinita bellezza che se potesse parlare avrebbe tantissimo da raccontarci.n