Il ritorno di Montalbano

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Montalbano – Luca Zingaretti nel corso della presentazione alla stampa in collegamento web alla presenza di tutto il cast della direttrice di Rai Fiction, Maria Pia Ammirati, e del direttore di Rai1 Stefano Coletta e del produttore Carlo Degli Esposti produttore della serie con la sua Palomar, rileva alcuni particolari sul nuovo episodio di Montalbano in onda l’8 marzo su Rai1 in prima serata dopo Sanremo.

IL METODO CATALANOTTI
“Un episodio particolare dove vengono scardinate tutte le certezze del nostro Commissario “Il metodo Catalanotti” perché, per la prima volta, il personaggio tradisce tutte le sue credenze, compresa la sua amata Livia”. Zingaretti va poi nello specifico: “Camilleri opera una sorta di tradimento nei confronti del suo personaggio. Per tanti anni, ci ha abituato a un uomo che teneva tantissimo alle sue nuotate mattutine, al suo lavoro, alla sua Sicilia e alla sua Livia (Sonia Bergamasco), che se è vero che abitava lontano da lui (Genova), era un punto di approdo sempre. Qui, sovverte tutto, come se Cappuccetto Rosso andasse a fare una rapina in banca. Abbiamo adottato dal punto di vista recitativo, una recitazione sopra le righe, come commedia dell’arte. Così, i duetti con i vari personaggi, sono uno stilema di recitazione che se adottati in un altro film, sarebbero assurdi. Questo episodio resterà nella memoria di tutti, forse perché Camilleri presagendo la sua fine ha fatto sì che questo sia una sorta di testamento. Ci sono tutta una serie di temi che abbiamo apprezzato nella scrittura ‘camilleriana’, che ora si trovano tutti insieme”.

IL TRADIMENTO DI MONTALBANO

Il tradimento di Montalbano “non è soltanto simbolico, ma è anche fisico. Per la prima volta, infatti, il cade in tentazione grazie a una bellezza particolare, verso una collega qui interpretata da Greta Scarano”. A Salvo “è capitato di essere indotto in tentazione verso altre fanciulle, ma qui succede qualcosa di straordinario. Montalbano entra in crisi. A un certo punto dirà solo: “Voglio stare vicino a te”. È pronto a lasciare tutto, il lavoro e anche Lidia. A me questo terremoto ha fatto saltare sulla sedia, quando ho letto le parole di Camilleri”. Sul futuro Zingaretti non si sbilancia: “Sironi e Ricceri erano miei complici, compagni di trincea. Una serie durata trent’anni, non è una cosa da poco. Quest’anno il tempo si è fermato: non c’è stato modo di elaborare il lutto. Io sono ancora in un limbo. Quando il tempo ricomincerà a scorrere, vedremo. È fondamentale che il pubblico sappia che c’è un nuovo episodio da vedere, mai andato in onda Il metodo Catalanotti”.

CARLO DEGLI ESPOSTI

Aggiunge il produttore Carlo degli Esposti, della Palomar: “Siamo a quota 37 film per questa collection. Questo film in onda quest’anno è tratto da un romanzo molto importante di Andrea: è un punto di snodo del racconto di Montalbano, che dà la circolarità della passione e del tradimento legato al mondo del teatro, tanto amato da Camilleri. Questo è uno degli ultimi tre film che abbiamo prodotto in una tempesta perfetta che ha visto sparire il nostro mentore e timoniere Camilleri e ci ha fatto sparire di botto, mentre stavamo girando, Sironi e lo scenografo Riccieri. Luca Zingaretti ha preso il timone di questi ultimi tre film e sono contento che la casualità ci porti ad andare in onda l’8 marzo, perché è una storia con tanti personaggi e sfumature femminili”. Quindi ha aggiunto: “Cosa ne sarà di Montalbano? E’ passato un anno dalla tempesta perfetta ora è presto. Il covid ci impedisce di tornare sul set con la tranquillità che ci ha contraddistinto in questi anni: ci sarà un momento, dopo il Covid, in cui prenderemo una decisione. Per me e per altri Montalbano è eterno, è prematuro davvero fare una previsione dipende da tante circostanze”.

MONTALBANO STORY

Salvo Montalbano è il commissario di polizia di Vigata, dal carattere burbero, ma responsabile e serio sul lavoro, molte volte anche aperto e gentile con persone di cui sa di potersi fidare. Montalbano si trova a dover indagare sui più vari fatti criminali della sua terra, dei quali — grazie al suo grande ingegno e all’aiuto di numerosi collaboratori, anche al di fuori del commissariato — riesce sempre a ricostruire gli esatti avvenimenti e a trovare la soluzione. Tra i colleghi di lavoro ci sono il vice commissario Domenico “Mimì” Augello, donnaiolo impenitente, l’ispettore capo Giuseppe Fazio, serio e ligio al dovere, lo spericolato agente scelto Galluzzo e il goffo agente tuttofare Agatino Catarella, oltre allo scontroso medico legale Pasquano. Fuori dal commissariato, tra i più fidati amici, confidenti e talvolta collaboratori ufficiosi ci sono Ingrid Sjöström, bella svedese da tempo trapiantata a Vigata, il giornalista d’inchiesta Nicolò Zito e lo scapestrati figlio di Adelina, la sua cuoca. Nella sua sfera privata, Salvo porta avanti una relazione a distanza con la genovese Livia Burlando, con la quale ha un rapporto talvolta burrascoso, ma nel quale prevale sempre l’amore.n




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