La Rivincita il nuovo film di Leo Muscato

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La rivincita -L’esproprio di un terreno in cambio di un risarcimento irrisorio. Il sogno di poter avere un figlio. Iniziano così le rocambolesche disavventure economiche e familiari di due fratelli, Vincenzo e Sabino, e delle
loro mogli, Maja e Angela. Non avendo altra scelta a disposizione, i due fratelli finiscono in mano al
malaffare. Per poter sanare i debiti i e assecondare il desiderio di maternità della moglie Maja, Vincenzo
si infila in un strada a cui nessuno, in un paese normale, dovrebbe avere accesso. Anche Sabino e sua
moglie sono in grande difficoltà con un figlio da crescere. Ma la forza del loro legame familiare li spinge
a non arrendersi e ad andare avanti in una lotta per la sopravvivenza, sapendo che esiste sempre la
rivincita contro la “porca miseria”…. Ecco la trama del nuovo film di Leo Muscato “La rivincita”.

Il regista narra così della sua pellicola: una campagna bruciata dal freddo; una cittadina che sembra deserta; un chiosco di fiori nel piazzale davanti al cimitero. I nostri protagonisti abitano in una vecchia casa divisa in due micro appartamenti. In uno ci vivono Vincenzo e sua moglie Maja. La loro casa sembra una bomboniera per come è pulita e perfettamente in ordine.
Nell’altro, invece, ci abitano Sabino (fratello di Vincenzo) sua moglie Angela e il loro bambino Marco. La loro
casa invece è tanto disordinata, tanto da sembrare un campo di battaglia. E forse lo è.
I componenti di questa famiglia sono eroi invisibili del mondo che ci circonda, involontari protagonisti di un
incubo tutto meridionale. Ad un certo punto si trovano sul punto di perdere tutto: lavoro, terra, casa, credibilità,
affetti, figli, stima, autostima… Ma queste situazioni apparentemente disperate, riescono ad affrontarle sempre
con leggerezza.
Abbiamo provato a fare un film dai toni prepotentemente realistici, senza scadere nella quotidianità. I nostri
personaggi sono sempre in bilico fra realismo e paradosso, perché l’intento era descrivere un certo mondo che
ci circonda, dandone un quadro fortemente evocativo e metaforico. “Non ti rassegnare, mai ti devi rassegnare”.
È questo l’adagio che scandisce le loro giornate. Nonostante le batoste, loro rimangono in piedi e non mollano
mai. Di fronte alle difficoltà, rilanciano sempre a testa bassa, con l’ottusa tenacia dei disperati stretta tra i denti.
Forse è per questo che alla fine, quando riescono a prendersi la loro rivincita su tutto, noi sentiamo di voler
assomigliare un po’ a loro.

Girato in Puglia, a Martina Franca, vede tra i protagonisti principali Michele Venitucci, Michele Cipriani, Deniz Ozdogan, Sara Putignano, con la partecipazione di Francesco De Vito, Franco Ferrante e con l’amichevole partecipazione di Domenico Fortunato. 

La Rivincita si arricchisce inoltre della collaborazione del compositore e musicista Paolo Fresu. Il finale del film è infatti accompagnato dalle note del brano No potho reposare, un canto d’amore della musica tradizionale sarda, nella sua versione arrangiata e interpretata dal maestro Fresu.


Sono molto contento che La Rivincita sia stato scelto tra i titoli italiani che si potranno vedere su RaiPlay.  Ringrazio Altre Storie e Rai Cinema per questa opportunità che permetterà a tante persone di vedere il film e mi auguro che  possano apprezzarlo – ha dichiarato il regista Leo Muscato. Il film attraverso la storia di una famiglia vuole dare voce a tutti gli invisibili del quotidiano che lottano con dignità e tenacia nonostante le infinite difficoltà.

La Rivincita è un film che racconta una realtà che riguarda tutti noi. Che utilizza l’ironia in risposta alla disperazioneUn film ‘umano’ ma anche un film di impegno civile che affronta temi importanti, l’incertezza lavorativa ed economica, la mancanza di opportunità, aprendo, oggi più che mai alla luce di quello che il mondo sta affrontando,  un dibattito sulla necessità di una rivincita morale e concreta per tutti.

Leo Muscato | Regista e drammaturgo, nato e cresciuto a Martina Franca (TA). Studia Lettere e Filosofia
all’Università La Sapienza di Roma. A 20 anni, durante gli anni universitari, entra a far parte della compagnia di
Luigi De Filippo e ci resta per due anni, recitando in tre suoi spettacoli. Successivamente studia
regia alla Scuola d’Arte Drammatica “Paolo Grassi”.
Attivo sia nel teatro di prosa, che nell’opera, dal 2001 ad oggi ha messo in scena una trentina di testi teatrali,
classici e contemporanei, prodotti, fra gli altri, dal Teatro Nazionale di Torino, Teatro Nazionale del Veneto,
Teatro Nazionale di Genova, Fondazione Teatro Due di Parma, Teatro Stabile delle Marche, Teatro Stabile di
Bolzano, Teatro Metastasio di Prato.
Ha inoltre messo in scena una ventina di opere liriche per il Teatro Petruzzelli di Bari, Opéra de Monte Carlo, il
Maggio Musicale Fiorentino, Malmö Opera, L’ABAO di Bilbao, il Bonn Opera House, La Fenice di Venezia, il San
Carlo di Napoli, l’Opera di Roma, il Regio di Torino, il Regio di Parma, il Lirico di Cagliari, Greek National Opera.
Nella stagione in corso ha messo in scena quattro testi teatrali: Tempo di Chet un testo scritto con Laura Perini
su Chet Baker, con in scena una quarantina di personaggi e le musiche originali scritte e interpretate da Paolo
Fresu; Romeo & Giulietta/Nati sotto contraria stella, una versione tutta al maschile con Ale e Franz, Morte di
un commesso viaggiatore di Arthur Miller, con Alessandro Haber, Non è vero ma ci credo di Peppino de Filippo,
con Enzo De Caro.
Nella stagione in corso ha anche inaugurato il Festival Verdi di Parma con I due Foscari, di Verdi.
Nel 2007 l’Associazione Nazionale dei Critici Teatrali gli assegna il Premio della Critica come ‘miglior regista di
prosa’.
Nel 2013 l’Associazione Nazionale dei Critici Musicali gli assegna il Premio Abbiati come ‘miglior regista d’opera
della stagione 2012’.
Nel 2016 la Fondazione Verona per l’Arena gli assegna l’International Opera Awards – Opera Star (Oscar
della Lirica) come ‘Miglior Regista’.
Parallelamente al lavoro di regista svolge attività di pedagogia teatrale. Conduce Master Class di recitazione e
drammaturgia per attori, registi, drammaturghi e cantanti lirici. Da qualche anno è impegnato in una ricerca
sulle diverse possibilità espressive dei quattro principali registri interpretativi: Tragico, Drammatico, Commedia
e Comicità. Alcuni suoi spettacoli e la ricerca sui registri interpretativi sono stati oggetto di tesi di laurea nelle
Università di Cremona, Urbino, Chieti, Macerata e Roma Tre.

 




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