POLITICA – BERSANI E SPERANZA PRONTI AL RITORNO NEL PD

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POLITICA – Il Partito democratico torna in mano alla “Ditta” ex Pci. Dopo l’ex presidente della regione Lazio, Nicola Zingaretti e l’ex guardasigilli, Andrea Orlando, vengono confermati i due nomi grossi del dream team firmato Elly Schlein. Da un lato Pier Luigi Bersani e dall’altro Roberto Speranza. Entrambi lasceranno Articolo 1 e si iscriveranno di nuovo al Pd, che lasciarono nel 2017 in polemica con l’ex premier Matteo Renzi. Resta aperta la questione Stefano Bonaccini, governatore dell’Emilia Romagna e grande sconfitto delle primarie. Ci sarà un posto per lui nella svolta radicale a sinistra imboccata da Elly Schlein?

Di sicuro c’è spazio per i “compagni” fuoriusciti dal Pd. L’ex ministro della Salute, Roberto Speranza, non vede l’ora di rientrare. A giorni, i compagni di Articolo 1 terranno un’assemblea per sciogliere il partito e si iscriveranno in massa online al nuovo corso Pd. Le parole di Speranza, riprese da LaStampa, suonano come un ultimatum: “Il processo è compiuto”. Da qui arriva anche la convinzione degli uomini dell’ex ministro:“Elly ci offrirà un posto in segreteria”. Probabilmente il ruolo sarà affidato ad Alfredo D’Attore, già nel coordinamento della campagna per le primarie di Schlein. Pier Luigi Bersani, dal canto suo, è pronto a riprendere la tessera. E la nuova segretaria dem, Elly Schlein, li accoglie entrambi a braccia non aperte, splancate. E anche gli articolini 1, sono sistemati.

Gli altri nomi forti vicini alla segretaria sono Marco Furfaro, deputato dem e in predicato come vicesegretario, Marco Sarracino, altro giovane deputato, che dovrebbe finire all’Organizzazione, Stefania Bonaldi, ex sindaca di Crema e forse prossima responsabile Enti Locali. Ai Diritti, non poteva mancare Alessandro Zan, mentre all’Economia Schlein pensa ad Antonio Misiani, attuale responsabile Economie e Finanze del Partito democratico. Rimangono da sistemare Peppe Provenzano, vicesegretario del Pd ed ex ministro per il Sud e il capo sardina Mattia Santori.

Rimane in sospeso la posizione di Stefano Bonaccini, forse troppo moderato per finire nella rosa di nomi del nuovo Pd made in Schlein