Sharing economy, arte del riciclo ed idea imprenditoriale

338

Vi raccontiamo di una progetto che mette insieme sharing economy, arte del riciclo ed idea imprenditoriale.

Nasce a Bologna, nel quartiere San Vitale, la prima “oggettoteca” di Italia. L’idea, nata a Berlino nel 2011, è quella di dare in prestito gratuitamente degli oggetti di uso comune il cui utilizzo non è però poi così frequente da giustificarne l’acquisto. Avete comprato un trapano per fissare una mensola e, una volta venuta meno per la passione per il bricolage, il trapano è finito a fare le ragnatele in cantina? Pensavate che vostro figlio fosse una promessa dello sci mentre si è rivelato bravo solo alla console, con sci e scarponi nuovi di zecca finiti ad ammuffire in cantina? Ecco, l’intuizione è questa: invece di far invecchiare gli oggetti utili nei ripostigli ed altre anticamere varie dell’immondizia, proviamo a metterle a disposizione di altri cui possono risultare invece utili.

Così nasce Leila, l’oggettoteca, un progetto che unisce l’economia al sociale, con risvolti anche nel campo della salvaguardia dell’ambiente. L’idea è buona e con l’appoggio del Comune e l’aiuto di qualche volontario è diventata presto realtà: tra gli scaffali si trovano oggetti di tutti i tipi, attrezzature sportive, elettrodomestici, strumentazioni tecniche, culle, seggioloni e passeggini per i bambini e chi più ne ha più ne metta. Tanto più l’offerta è ampia, tanto più la possibilità di trovare l’oggetto che fa al nostro caso è a portata di mano, più l’iniziativa avrà successo e potrà diffondersi.
Molte persone, quelli che alcuni acquisti di tasca propria non se li possono permettere, potranno godere di una opportunità in più.
Altri, allettati dall’idea del risparmio economico, avranno poi l’onere di osservare delle regole basilari di rispetto delle cose altrui.

Vediamo come funziona l’oggettoteca: gli utenti che vogliono prendere in prestito gli oggetti devono, per iscriversi, portare in dote un oggetto e pagare una quota associativa compresa fra i 25 e i 50 euro all’anno. Dopo un anno, allo scadere della tessera, gli oggetti vengano restituiti ai proprietari. Se l’oggetto si rompe o si perde l’utente, al momento del prestito, si impegna ripararlo o a ricomprarlo. Se qualcuno proprio si comporta male e lo ruba, la quota associativa serve a costituire un fondo di garanzia con cui viene risarcito il proprietario.

Altro aspetto interessante: chiunque abbia voglia di intraprendere questa strada in altre città può farlo in maniera autonoma trovando tutti i passaggi fondamentali di apertura di Leila su Internet, infatti l’iniziativa si sta diffondendo in tutta Europa. Speriamo che apra presto una oggettoteca nella nostra bella città di Roma!

Federica Di Paolo




Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *