Calcio – Europa League, Midtjylland-Lazio 5-1. Sveglia Lazio!

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Calcio – Alla vigilia nessuno l’avrebbe neppur lontanamente immaginati ma l’imponderabile è accaduto. La Lazio torna dalla Scandinavia con 5 reti sul groppone ed una partita da dimenticare ed in fretta.

Molto male i capitolini, che sulla carta e dopo il convincente successo col Feyenoord all’esordio partivano favoriti ma sono incappati in una serata da dimenticare: il turnover in difesa non ha dato ragione ha Maurizio Sarri, con Mario Gila (su tutti) apparso più e più volte inadeguato. Ma è stata tutta la squadra ad apparire in seria difficoltà all’MCH Arena, e la fatica fisica, a questo punto della stagione, non può essere considerata un’attenuante da prendere in considerazione seriamente.

PRIMO TEMPO

Gli aquilotti non riescono ad arrivare in porta nei primi 25 minuti, mentre il Midtjylland ci riesce, soprattutto sul fronte sinistro del campo: prima Isaksen timbra la traversa con un destro potente, poi il terzino Paulinho chiude in rete un’azione prolungata in area. E’ il 27′, e appena tre minuti dopo la Lazio subisce il 2-0: protagonista in negativo è Gila, che scivola in area e permette a Kaba di sfruttare al meglio l’assist di Dreyer. L’unico che prova a scuotere dallo stordimento i compagni è Pedro, ma il suo mancino viene parato da Lossl. Prima di andare negli spogliatoi, i padroni di casa accumulano altre due occasioni da rete, con Dalsgaard di testa (reattivo Provedel in questo frangente) e con un destro a giro di Evander Ferreira.

SECONDO TEMPO

Un barlume di reazione biancoceleste si vede a inizio ripresa, con Luis Alberto sfortunato nel centrare il palo addirittura da calcio d’angolo. Tuttavia, dalla stessa azione viene fuori il rigore – concesso  (generosamente) dall’arbitro per un presunto fallo di Cataldi su Isaksen e trasformato da Ferreira – che costringe Sarri a sparigliare le carte: dentro due titolari, Milinkovic-Savic e Marusic, e anche Cancellieri per risollevare l’attacco. Milinkovic premia la scelta del tecnico di aver puntato su di lui con una conclusione dal limite, ma non basta: Isaksen, ancora lui, è inarrestabile e si conquista il rigore del 4-1. Evander va sul dischetto ma si fa bloccare il tiro da Provedel, che però non può nulla sul successivo tap-in di Isaksen. Cinque minuti dopo, una dormita collettiva della retroguardia laziale consegna a Sviatchenko il tap-in del 5-1.

Le proteste nel finale per un presunto fallo su Cancellieri in area lasciano il tempo che trovano: al fischio finale, il tabellino recita 5-1. Le parole profetiche del ds Tare nell’immediato pre-partita (“Sarebbe un errore sottovalutare il Midtjylland”) non sono state ascoltate. Mai prima di oggi i danesi avevano sconfitto una squadra italiana: un motivo in più per Sarri per strigliare i suoi in vista della trasferta contro la Cremonese di domenica.

SARRI

Maurizio Sarri ha analizzato la pesante sconfitta contro il Midtjylland, arrivata oggi in terra danese. Queste le sue parole.

CALI – «Siamo stati presuntuosi, in Europa non si va da nessuna parte. Da tre giorni stiamo battendo su questo tanto, ma non ci siamo riusciti. Questi crolli emotivi improvvisi sono simili a quelli degli anni scorsi. Difficile da capire le motivazioni: se sono io devo fare un passo indietro, se è di un giocatore deve andare via».

SPOGLIATOIO – «Questo è uno spogliatoio in cui non ci sono criticità, però questi cali, che si possono chiamare emotivi, ci sono. La mia paura è che ci sia qualche fattore scatenante che non siamo mai riusciti a individuare e a domare. Non ci sono questo tipo di rapporti che pensi possano riuscire a venire fuori queste cose. Ambiente bello da vivere, ma poi ci sono anche da giocare le partite Cosa intendo per germe nello spogliatoio? Non intendo che ci sia una testa malata. Il germe nel senso che qualcuno possa trasmettere questo indipendentemente dalla sua volontà. Non è che uno entra nello spogliatoio e dice ‘ora li faccio diventare superficiali tutti’. Penso che ci sia una trasmissione involontaria, questo è chiaro. Questa è una partita preparata da superficiali e giocata con presunzione. Non c’è ombra di dubbio su questo».

SOLUZIONI – «Non mi danno mai questa sensazione, non c’erano avvisaglie in allenamento. È estremamente difficile dirti come si possa risolvere, non è facilmente risolvibile. È difficilmente inquadrabile una situazione di questo tipo».