Calcio: il campionato del covid premia l’Inter

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Calcio – Una delle giornate più emozionanti del campionato “covid” 2021 è sicuramente la giornata numero 34. Vissuta da cronista e quindi con la ferma intenzione di essere obiettivo, l’unica nota stonata è stato l’arbitraggio di Udine dove da una punizione “inventata” è nato il fallo di mano di De Paul (incommentabile ed incomprensibile) che ha dato il “la” alla rimonta della Juventus ad Udine, compiuta grazia ad un papera del malcapitato Scuffet nel finale che ha reso la giornata (sino ad allora) impalpabile di Ronaldo, importantissima ai fini qualificazione Champions League della Juventus.
Inguardabile è stato anche il finale della Lazio all’Olimpico contro il Genoa: la squadra di Inzaghi è stata capace di passare dal quasi 5-1 ad un 4-3 all’ultimo respiro con due gol concessi al Genova nel giro di 90 secondi.
Incomprensibile anche l’errore del Napoli che bravo a realizzare il gol del vantaggio in apertura, si fa raggiungere da un caparbio Cagliari che ha comunque confermato di non meritare le zone basse della classifica.
Insufficiente anche la prestazione dell’Atalanta che sembrava essere l’unica squadra in grado di protrarre di un paio di giornate la matematica vittoria dell’ scudetto dell’Inter ma che con il Sassuolo ha rischiato di soccombere sotto i colpi della squadra di De Zerbi anche grazie ad un rigore fallito ed un’espulsione evitabile in avvio di gara.
E il Milan? Tre punti d’oro ma quanta fatica. Dispiace vedere arrancare i ragazzi di Pioli che sembrano non averne più ma che con il cuore stanno sopperendo a tante difficoltà. Riusciranno a portare a casa il traguardo qualificazione Champions?
A tal proposito dopo l’Inter, Atalanta e Napoli appaiono le più probabili accreditate all’Europa che conta ma per il quarto posto è bagarre. Fuori dai giochi la Roma che vede il Sassuolo negli specchietti retrovisori anche nell’ultimo posto che vale l’Europa, Juventus, Lazio e Milan (l’ordine non è casuale) si contenderanno l’ultimo posto ma probabilmente non fino all’ultima giornata. Partite in arrivo come Juventus-Milan, e Fiorentina-Lazio potranno indirizzare il responso già nella prossima giornata.
Abbiamo dedicato uh articolo a parte alla vittoria dell’Inter ma ci sono alcune cose da aggiungere, in primis la strada che ha portato l’Inter a vincere meritatamente il secondo campionato “Covid”. L’inizio non è dei migliori per la squadra allenata da Conte: 6 gol subiti nelle prime due partite contro Benevento, Fiorentina e Lazio, anomalo per quella che l’anno precedente era la miglior difesa del campionato, con una media inferiore a un gol subito a partita. Un’alternanza di risultati e una sempre più evidente incertezza difensiva che culmina nella sconfitta nel derby contro il Milan per 1 a 2 (doppietta di Ibrahimovic e gol di Lukaku, 17 ottobre 2020) e dove si concretizza il rovescio della medaglia dell’asse Perisic-Kolarov, arma in più in avanti e tallone d’Achille in fase difensiva. Il cammino europeo dell’Inter non è certamente più soddisfacente: le prime tre partite del girone contro Borussia M’Gladbach, Shakhtar Donetsk e Real Madrid portano solo 2 punti con 4 gol fatti e 5 subiti. L’esito è chiaro e alla squadra di Conte non basterà la vittoria in casa dei tedeschi e il pareggio casalingo contro lo Shakhtar per evitare l’eliminazione dalla Champions senza neanche prendere parte alla fase finale (9 dicembre 2020). Serve una svolta, come in tutte le storie, la partita che cambia la stagione: la data è il 17 gennaio 2020, la partita è Inter-Juve, il “derby d’Italia”. L’Inter si impone 2 a 0 con gol dell’ex di turno Arturo Vidal e il sigillo di Nicolò Barella: una Juventus mai vista così impotente in una partita che ridefinisce le prospettive per entrambe le formazioni. Lo 0 a 0 di Udine della settimana successiva e l’eliminazione in Coppa Italia per mano della Juve non fermano l’Inter che da quel momento in poi non conosce la parola sconfitta: 12 vittorie consecutive (rivincita nel derby di ritorno per 2 a 1) prima del doppio pareggio contro Napoli e Spezia e del successo contro il Verona, ritrovando solidità in difesa e trascinata dal bomber Romelu Lukaku (21 gol con 5 rigori tirati). Il contemporaneo crollo del Milan, il risveglio tardivo del Napoli (per onestà falcidiato dagli infortuni)e la discontinuità delle altre inseguitrici (Juve, Napoli, Atalanta, Lazio e Roma) hanno fatto il resto, consegnando la vittoria ai nerazzurri.
L’Inter è la squadra che ha recuperato più punti da una situazione di svantaggio (sono 16 alla pari del Sassuolo) soprattutto grazie ai 49 gol segnati nei secondi tempi (6 in più di qualsiasi altra squadra della Serie A). Inoltre è la squadra che subisce meno (29 reti in questo campionato), ma che allo stesso tempo, ha la più alta percentuale realizzativa di questa Serie A (15%). Ottima difesa e grande attacco quindi, ma anche spirito di sacrificio: i nerazzurri hanno ottenuto più vittorie di tutti anche quando hanno registrato un possesso palla inferiore al 50%, spesso sfruttando le palle inattive, in cui sono maestri (14 gol di testa in questa Serie A, almeno due in più di ogni squadra).

UDINESE-JUVENTUS
Ma torniamo ai protagonisti della giornata numero 34: dicevamo delle polemiche di Udinese-Juventus.
Polemiche sulla punizione che ha originato il penalty del pareggio: “L’arbitro era nella posizione ideale per valutare… Abbiamo fatto la partita che dovevamo, meriteremmo più punti”. Rabbia del ds: “Non ci si può comportare in quel modo a fine 1° tempo per condizionare il direttore di gara, che poi ha sbagliato invertendo il fallo”. C’è tanta amarezza nelle parole del tecnico dei friulani, soprattutto per l’episodio svolta del match, la punizione che ha portato al rigore del pareggio juventino (il quinto consecutivo subito dall’Udinese). “So perfettamente che arbitrare non è facile, ma l’arbitro era nella posizione ideale per valutare e penso lo abbia fatto in maniera troppo superficiale – il commento dell’allenatore dei padroni di casa -. L’Udinese ha fatto la partita che doveva fare, l’ha cominciata bene, abbiamo trovato il gol presto, e bello. Poi la partita è diventata più difensiva, ma gestita con ordine, in cui non c’era la sensazione che la Juve potesse far male. Poi arriva l’episodio singolo ed ecco un nuovo rigore contro. Battiamo il record, mi sa. Abbiamo perso troppe partite in maniera troppo superficiale, ma stasera la squadra non aveva paura, ma voleva vincere. Questa è la grande crescita della squadra. Per quanto fatto in campo in queste partite, dovremmo avere qualche punto in più”.

PIERPAOLO MARINO
Ancora più severo è il giudizio del direttore sportivo Pierpaolo Marino, che lascia trasparire tutta la propria delusione verso l’arbitraggio: “Sono arrabbiato perché l’Udinese ha fatto una grande gara e sono qui proprio per tutelarla. Sfugge a tutti che la punizione di Ronaldo che ha determinato il rigore era una punizione a favore nostro e che, invece, è stata concessa alla Juventus. Sono un veterano purtroppo, o per fortuna, del campionato di Serie A, ma accadono ancora certe cose, che appartengono a un calcio di altre epoche, ma così non va bene – sottolinea il dirigente dei friulani ai microfoni di Sky Sport riferendosi al fatto che il ds della Juventus, Fabio Paratici, ha polemizzato a fine primo tempo con il direttore di gara per non aver concesso il recupero – Ci si aggrappa al mancato recupero del primo tempo per fare un baccano incredibile con Chiffi sperando di condizionarlo, e poi succede che a 7’ dalla fine prendi un rigore su una punizione fornita su un piatto d’argento a Cristiano Ronaldo, e vorrei farvi rivedere le immagini. È Cuadrado che fa fallo su Stryger, non l’inverso, mandatelo in onda. Sono molto nervoso per questo, abbiamo fatto una grande partita. Mi dite dell’ingenuità di De Paul nel fallo di mani? Io dico un’ingenuità di Chiffi, quello è un errore grossolano. E regalarlo alla Juve e a Cristiano Ronaldo non è una cosa che può passare inosservata”.
Tante polemiche e ieri sera in campo Torino-Parma per una giornata infinita che finiremo di analizzare nelle prossime ore e sulla quale è obbligo tornare senza dimenticare che è già tempo di semifinali di ritorno per la Champions League.




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