Calcio- Il Milan implode ma è campione d’inverno. Napoli brutta sconfitta a Verona

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Calcio – Gravissimo episodio avvenuto negli spogliatoi della Dacia Arena dove l’allenatore dell’Inter Maresca e l’arbitro Maresca avrebbero rischiato di venire alle mani. Per quel che concerne il calcio giocato bene Juventus, Lazio ed Atalanta, vince ma fatica la Roma, per le milanesi giornata da dimenticare.

Minuto 90, un giocatore dell’Udinese perde tempo e il quarto uomo indica quattro minuti di recupero provocando l’ira di Conte: “Maresca, solo quattro minuti di recupero?”, l’arbitro si dirige verso l’agitato allenatore dell’Inter ed estrae prima il giallo e qualche secondo dopo anche il rosso vedendo l’ex ct azzurro particolarmente accalorato.
Prima di lasciare il terreno di gioco, però, Conte si rivolge ancora a Maresca rivangando il recente passato: “Maresca, sei sempre tu, sei sempre tu, pure al Var”, riferendosi alle polemiche di Inter-Parma del 31 ottobre quando il fischietto campano era designato al Var e ritenen corretto di non richiamare il collega all’on field rewiev per valutare un fallo di rigore di Balogh su Perisic. A fine partita anche Oriali si reca a metà campo per chiedere spiegazioni ricevendo però un cartellino rosso con tanto di reprimenda: “Bisogna accettare quando non si vince”, le parole chiare pronunciate ad Oriali, Stellini e Handanovic dal fischietto campano.
Secondo quanto riporta la Gazzetta dello Sport, nel tunnel che porta agli spogliatoi Conte e Maresca hanno avuto un pesante faccia a faccia, con toni di voce molto alti ma soprattutto con gli animi caldi, caldissimi. I due, infatti, sarebbero quasi venuti al contatto fisico evitato solo dai tanti presenti, calciatori compresi che hanno evitato che si potesse degenerare. Ora resta da capire quante giornate di squalifica riceverà il tecnico salentino che rischia di saltare diverse partite di campionato ma tutto dipende da cosa scriverà Maresca nel referto. La maxi squalifica pende sulla testa dell’allenatore dell’Inter che potrebbe subire una squalifica sino a 4 giornate. E’ già partita l’operazione “aiutiamo Conte” di molti collegi giornalisti che tendono ad evidenziare gli errori di Maresca per diminuire le colpe del tecnico.
Giudicare, soprattutto non essendo nello spogliatoio va evitato per non essere di parte. Per esperienza diretta posso però dirvi che per un arbitro la cosa più difficile non è gestire una partita e gli atleti in campo ma gli allenatori che lavora no psicologicamente sul direttore di gara da prima ancor che la partita abbia inizio sul campo di gioco. Non è giusto entrare nel rapporto e nella personalità dei due ”contendenti” quel che deve contare sono rispetto umano e dei regolamenti. Proprio per questo sarà importante che il giudice sportivo non si faccia influenzare ma agisca con sobrietà tutelando il direttore di gara. Spetterà poi al designatore degli arbitri (a parte) stabilire possibili errori sul campo da gioco dell’arbitro e prendere le decisioni previste.
Tornando al calcio giocato l’Inter ha faticato e non poco contro l’Udinese di Gotti che evidenzia ancora una volta di essere una buona squadra in grado di mettere in difficoltà squadre di blasone (ed i risultati con Inter, Atalanta e Lazio lo evidenziano chiaramente). I friulani sono un valido collettivo che trova i suoi leader in Musso e De Paul. Il maggior rammarico dell’Inter è stato non vincere commettendo gravi errori sotto porta e fallendo l’occasione ghiotta di riprendere in classifica il Milan “schiaffeggiato dall’Atalanta.
Donnarumma e compagni nulla hanno potuto contro le giocate di Ilicic e Zapata subendo uno 0-3 pesante come passivo e devastante per il morale soprattutto in vista del derby di Coppa Italia con l’Inter di questa sera.


Ibra è stato chiaro: la seconda sconfitta di gennaio dopo quella con la Juventus non può essere attribuita alla sfortuna. I rilievi tattici di Ibra sono circostanziati: poco pressing, ritmo basso, reparti slegati. Per questo l’analisi degli errori, in vista del derby di Coppa Italia, a Milanello, sarà particolarmente accurata: il duello con l’Inter è subito occasione di riscatto. Uno tra i temi principali sarà come evitare che gli avversari disarmino Hernandez, il giocatore più imprevedibile: attaccando costantemente sulla sua fascia, è possibile emarginarlo dal gioco. Era successo con la Juventus, è successo di nuovo con l’Atalanta. Gli attacchi del Milan, quando Hernandez è fuori dal gioco, perdono almeno metà della loro efficacia.
Vince serenamente, escludendo qualche minuto di patema ad inizio ripresa la Juventus sul Bologna che, in attesa del recupero contro il Napoli può tornare a vedere da vicino la zona scudetto. A proposito di Napoli, brutta, bruttissima sconfitta contro un bel Verona dopo che il gol in apertura dei campani avrebbe potuto far presagire (ma soltanto a chi non segue con la dovuta attenzione il Verona di Juric) un facile successo per la squadra di Gattuso. Il Verona ha realizzato tre reti ed allontanato il Napoli dalla zona scudetto.
Rientra invece con merito e di prepotenza la Lazio che seppur settima in classifica riaggancia la zona Europa League e vede il quarto posto a soli tre punti. Complimenti ai ragazzi di Inzaghi che dopo un inizio difficile con tanto di svantaggio grazie alla rete di Caputo ha saputo lavorare ai fianchi del Sassuolo e dopo aver pareggiato con “Il sergente” ha ottenuto la rete della vittoria con “il solito” Ciro Immobile.
Per chiudere il quadro delle prime da segnalare l’importante vittoria della Roma ancora in difficoltà “di testa” e dilaniata da alcuni dissidi interni tra allenatore e giocatori (Dzeko in partenza?) comunque capaci di vincere una partita che lo Spezia era riuscita a riagguantare al 90esimo. Un 3-2 importante per la classifica e per il morale dei giallorossi.
Dati alla mano si è delineata la schiera di chi lotterà per le coppe europee e lo scudetto. 7 squadre che si daranno battaglia con una (la settima) che rimarrà fuori da tutte le competizioni europee dopo un girone di ritorno che continuerà a regalare risultati a sorpresa ed alti e bassi per i condizionamenti del covid e degli stadi vuoti.
Nelle zone pericolose della classifica complimenti al Genoa che sta evidenziando segnali importanti di ripresa e che con la vittoria di domenica ha inguaiato i sardi ormai in caduta libera da diverse settimane e terzultimi in classifica. Ma l’allenatore non è in discussione anzi…

Tommaso Giulini, presidente del club è molto chiaro: “Mi fanno arrabbiare, 14 punti nel girone d’andata non sono quello che ci aspettavamo. Fino alla sconfitta contro la Roma avevamo trovato un assetto, quando Rog è mancato per infortunio abbiamo fatto fatica. Duncan e Nainggolan stanno entrando nei meccanismi e in condizione. Non è stato semplice, poi è entrata la paura e il timore. C’è poca serenità sotto porta, la testa diventa pesante e tutto è più complicato”. Il nuovo obiettivo del Cagliari? “Abbiamo un girone intero di ritorno per salvarci e questo è chiaramente è l’unica priorità della squadra. Tanti giocatori non sono abituati alla Serie A, ma sono sicuro che abbiamo i valori per tirarci fuori. Con sacrificio e lucidità dobbiamo tirarci fuori”. E sull’allenatore il presidente del Cagliari è ancor più cristallino: “Gli abbiamo rinnovato il contratto in settimana per dargli più forza, per fargli capire quanto crediamo in lui. Purtroppo i punti non sono arrivati, ma l’allenatore ha la squadra in mano: dobbiamo dare tutti qualcosa in più a partire da Eusebio. Dobbiamo trasmetterci energia positiva, vedo troppe facce preoccupate e teste basse. La squadra dovrà uscire da questa sensazione”. Un anno complicato a causa dal Covid, pure nel calcio: “Non ci ha aiutato neanche la fortuna, ma serve più ottimismo da parte di tutti. È stato un anno devastante: dall’arrivo del Covid questa squadra ha iniziato a sfaldarsi, come se ci fosse una depressione collettiva da Covid. Tanti di questi campioni, anche nazionali, rischiano di ritrovarsi a giocare in un’altra categoria. Quello che è certo è che resteranno qui in ogni caso”.
Passo indietro anche del Parma che ha subito una pesante sconfitta interna contro la Sampdoria dopo la bella prestazione di Coppa Italia di giovedì scorso all’Olimpico ed attende rinforzi dal mercato.
Brutta ma importante partita quella tra Fiorentina e Crotone: l’hanno spuntata i padroni di casa per 2-1. Respira la Fiorentina mentre il Crotone resta fanalino di coda ma con la salvezza ancora a portata di mano (-2 dal Torino 17esimo in classifica)
Importante pareggio per il Torino che ottiene un punto importante sul campo del Benevento e mette un tassello nel suo cammino verso la salvezza.
Chiuso il girone d’andata con il Milan campione d’inverno sono numerose le partite di grande interesse che andranno a contraddistinguere la 20^ giornata di Serie A, (evidenziando che la settimana vedrà comunque le dirette RAI sui quarti di Coppa Italia), la prima del girone di ritorno. Si giocherà in tre giorni, da venerdì 29 a domenica 31 gennaio. Ad aprire il quadro l’anticipo tra il Torino di Nicola e la Fiorentina di Prandelli, sabato 30 spazio a Milan, Juventus e Inter: la capolista impegnata alle 15 Bologna, i bianconeri alle 18 sul campo della Sampdoria e la squadra di Conte ospita il Benevento in serata. Spezia-Udinese il lunch match domenicale, nel pomeriggio tre gare: su tutte spicca Atalanta-Lazio. Il Napoli attende il Parma alle 18, posticipo serale tra Roma e Verona.




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