Calcio – Il Napoli abbandona i sogni di scudetto nel finale incredibile di Empoli

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Calcio –  Clamoroso harakiri dei partenopei, che tra l’80 e l’88’ subiscono la rimonta dei toscani dopo essere stati in vantaggio con i gol di Mertens e Insigne.

LA PARTITA

I sogni di scudetto partenopei svaniscono in modo incredibile negli ultimi 10 minuti della partita di Empoli. Il Napoli si toglie definitivamente dalla corsa al termine di un pomeriggio da incubo, in cui riesce a buttare via una partita che sembrava in cassaforte a causa di una serie di errori marchiani, insostenibili per una squadra che ambisce al top. Otto minuti di blackout totale costano agli azzurri la seconda sconfitta nelle ultime tre gare e spianano la strada alla rimonta di un Empoli che sembrava destinato all’ennesimo passo falso. La squadra toscana approfitta invece dei regali degli avversari e ritrova i tre punti a oltre quattro mesi dall’ultima volta: guarda caso lo 0-1 targato Cutrone del “Maradona”. La lotta per il titolo è ora (quasi) ufficialmente un derby Milan-Inter.

Andreazzoli sceglie di giocarsela con la coppia d’attacco Cutrone-Pinamonti sostenuta da Verre, mentre Spalletti non rinuncia al 4-2-3-1 e schiera Mertens dal 1′ in appoggio a Osimhen. La prima, clamorosa, chance è per i padroni di casa e arriva sugli sviluppi di corner: Pinamonti è completamente libero di colpire di testa, ma non inquadra lo specchio da ottima posizione. Il Napoli appare un po’ contratto in avvio, affidandosi molto al gioco in verticale, ma faticando a trovare spazi centrali. Col passare dei minuti, in ogni caso, i partenopei prendono in mano le redini del gioco e al 19′ vanno anche loro vicini al gol, con una zuccata di Osimhen da corner deviata sopra la traversa dalla difesa empolese. Il Napoli fa la partita, ma il match resta in grande equilibrio e l’Empoli non rinuncia ad attaccare quando si aprono spazi in contropiede, creando anzi di più dal punto di vista delle occasioni. Il primo tempo sembra avviarsi vero uno 0-0 tutto sommato giusto, ma al 44′ arriva la zampata azzurra: sul cross di Lozano è perfetto il velo di Osimhen, che permette a Mertens di colpire col destro a incrociare e battere Vicario.

Gli ospiti iniziano la ripresa con l’intenzione di chiudere i conti il prima possibile e al 53′ arriva puntuale il raddoppio: brutta palla persa da Parisi in avvio d’azione, assist di Anguissa per Insigne che col piattone sinistro trova l’angolino e mette a referto lo 0-2. Il Napoli sembra poter condurre in porto la gara con una certa serenità, ma a 10′ dalla fine riesce a farsi male da solo: l’azione nasce da una palla persa malamente da Malcuit in uscita e viene conclusa da Henderson, completamente libero di colpire e battere Meret. Il portiere è poi protagonista in negativo tre minuti più tardi, quando si avventura in un dribbling su Pinamonti, gli calcia addosso nel tentativo di rinviare facendo rotolare la palla in rete e regalando agli avversari il rocambolesco pareggio. La squadra di Spalletti è completamente nel pallone, prova a buttarsi in avanti ma 5′ dopo arriva la mazzata definitiva in contropiede: ancora Pinamonti è bravo ad avventarsi sul cross di Bajrami, anticipando un rivedibile Malcuit e facendo esplodere il Castellani per il definitivo 3-2.

SPALLETTI

Luciano Spalletti si prende tutte le colpe del crollo: “Ci è mancata attenzione e continuità e quando questo succede come avvenuto oggi la responsabilità è dell’allenatore. Evidentemente non sono stato capace di trasferire alcuni concetti alla squadra” ha dichiarato nel post partita il tecnico degli azzurri. “Questa fragilità è evidentemente da imputare a me. Dispiace dire addio al sogno scudetto che abbiamo coltivato con grande sacrificio e lavoro“.

Immaginarsi un finale così era difficile” ha proseguito Spalletti intervistato da Dazn. “Ma sono partite in cui gli avversari lottano con l’attenzione giusta, come hanno fatto tutto l’anno, mentre noi sul finale abbiamo perso attenzione, fatto qualche errore che non dovevamo fare. Se la squadra è questa, lo ripeto, la responsabilità è dell’allenatore e deve pagarne le conseguenze. Una squadra di rango come la nostra deve avere un atteggiamento diverso, una continuità nell’essere attenti e invece abbiamo abbassato qualcosa e non va fatto. Poi quando si commettono leggerezze, subentra un po’ di timore e il resto lo fanno gli avversari che hanno forza e qualità. L’avevo detto che dovevamo aspettarci una squadra che aveva fame, è successo e il calcio è così”. In un momento così viene difficile pensare al futuro: “Sono valutazioni che si vedranno dopo, prima pensiamo alle prossime partite perché ora dobbiamo qualificarci per la Champions. La società a fine anno farà le sue valutazioni, poi si vede”.




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