Calcio – Juric contro Balotelli: “Grandi fischi e sfottò, ma nessun coro razzista. Non c’è stato proprio niente. Io sono croato e piglio “zingaro di m

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Il caso Balotelli domina la domenica dell’undicesima giornata di serie A. L’attaccante del Brescia nel secondo tempo della partita contro il Verona al Bentegodi ha calciato stizzito la palla in tribuna, contro i tifosi dell’Hellas, e poi ha minacciato di lasciare il campo dopo i cori razzisti che ha sentito durante la partita. L’allenatore del Verona, Ivan Juric, nel dopo gara ha però negato tutto: “Non ho paura di dire che non è successo niente“.

Ai microfoni di Sky il mister degli scaligeri è un fiume in piena: “Grandi fischi e sfottò, ma nessun coro razzista. Non c’è stato proprio niente. Io sono croato e piglio “zingaro di m…”, perché la tendenza in Italia purtroppo è questa. Però oggi non c’è stato niente di niente”.

“Perché Balotelli ha reagito così? Chiedete a lui perché. Quando ci sono i cori, che prendo anche io e mi fanno schifo, non ho problemi a dirlo. Anche se vengono dai miei tifosi mi fanno schifo”.

“Ma oggi ho sentito solo grandi fischi verso un grande giocatore. Non mettiamola così, non parliamo di razzismo, è una bugia. Non diciamo cazzate. Non creiamo un caso dove non c’è”, è la forte presa di posizione dell’allenatore croato.

Balotelli ha lasciato lo stadio senza parlare. Il tecnico del Brescia Eugenio Corini sull’argomento si è invece espresso così: “Non ho ancora parlato con Mario. Ha detto che ha sentito qualcosa in un momento molto concitato, da quel momento la sfida è continuata. Lui è stato bravo, è stato colpito emotivamente, ma ha continuato a giocare nonostante le difficoltà. Inutile continuare a rimarcare quanto accaduto. Dalla panchina è sempre complicato capire, c’era parecchia confusione. Se però l’arbitro ha deciso di sospendere la partita per qualche minuto avrà capito che qualcosa non andava. Poi tutto è tornato alla normalità e di conseguenza va bene così. Mi concentrerei sulla parte positiva del calcio”.

Il Verona a settembre aveva negato i ‘buu’ al milanista Kessie con una nota sui social: “I ‘buuu’ a Kessie? Gli insulti a Donnarumma? Forse qualcuno è rimasto frastornato dai decibel del tifo gialloblù. Cosa abbiamo sentito noi? Fischi, inevitabili, per decisioni arbitrali che lasciano ancora oggi molto perplessi, e poi tanti applausi, ai nostri ‘gladiatori’, a fine gara. Non scadiamo in luoghi comuni ed etichette ormai scucite. Rispetto per Verona e i veronesi”.

Riassumendo: al 54′ di Verona-Brescia, con l’Hellas in vantaggio per 1-0, Mario Balotelli all’improvviso ha smesso di giocare, ha raccolto la palla con le mani e con il destro l’ha spedita verso la curva: uno scatto di rabbia per gli insulti ricevuti durante la partita.

L’attaccante delle Rondinelle, ammonito per comportamento scorretto, ha poi preso la direzione degli spogliatoi facendo un gesto come per dire “non gioco più”: l’intervento di compagni, avversari e dell’arbitro lo ha fatto desistere.

La partita è stata sospesa per circa 4 minuti: lo speaker ha avvisato il pubblico di smetterla con gli insulti, quindi il gioco è ripreso con SuperMario ancora in campo. Molti tifosi al Bentegodi hanno cercato di disinnescare la situazione intonando alcuni cori in favore dell’ex punta di Milan e Inter.

In campo la partita, valida per l’undicesima giornata di campionato, è finita con la vittoria del Verona per 2-1: la decidono Salcedo e Pessina, non basta il gol dello stesso Balotelli all’85’, una splendida conclusione dal limite.

La verità è semplice quello che avviene negli stadi non è razzismo è maleducazione ma strumentalizzare a propri fini ideologici è ormai sport nazionale in Italia!




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