Calcio – L’Italia ne segna 9 all’Armenia ed attende il sorteggio degli Europei 2020

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L’Italia ha concluso con una vittoria brillante sull’Armenia la sua tappa finale di avvicinamento all’europeo di Giugno 2020. Grazie all’ottimo piazzamento ottenuto gli azzurri saranno testa di serie al momento dei sorteggi.

In una Palermo festante, la nazionale azzurra, scesa in campo per ottenere la decima vittoria consecutiva contro i coriacei armeni.

Dieci vittorie e trenta punti nel girone, un filotto perfetto che consegna l’Italia alla storia. Il traguardo è suggestivo e intrigante e a meno di sette mesi dall’esordio europeo, il 12 giugno a Roma, è più di una speranza perché questa squadra, giovane e intraprendente, può arrivare lontano. L’ultima vittima, in ordine cronologico, è l’Armenia, numero 99 del ranking, che viene spazzata via nella notte lieve di Palermo. Il 9-1 finale è una goleada che riconcilia la città sprofondata in serie D con il grande calcio, un risultato d’altri tempi. Bisogna risalire all’Olimpiade di Londra nel ’48 per un 9-0 contro gli Stati Uniti.

Una vittoria semplice perché gli azzurri affrontano la serata con il piglio giusto, senza abbassare la concentrazione dopo il 3-0 pieno di complimenti alla Bosnia. Quattro gol e due pali solo nel primo tempo, la pratica chiusa in meno di mezz’ora e tante indicazioni positive per il futuro. Immobile risponde a Belotti con una doppietta, un assist e un palo esterno. Jorginho guida il gioco con leggerezza e maestria segnando nella ripresa su rigore, Tonali cresce sul piano della personalità come se facesse parte da sempre di questo gruppo, lo stesso Chiesa a lungo andare rassicura Mancini.

La partita, di fatto, si è chiusa già dopo 9 minuti: l’Armenia ha avuto la palla per sorprendere in contropiede gli azzurri dopo 5 minuti ma l’ha sciupata con Babayan che ha calciato addosso a Sirigu. L’Italia ha ringraziato ed è passata con un colpo di testa di Immobile su cross di Chiesa. Palla al centro ed è subito arrivato il 2-0, firmato da Zaniolo con un preciso rasoterra su lancio di Immobile. L’Armenia non ha sfruttato con Karapetyan un regalo di Bonucci (pallonetto sulla traversa a Sirigu battuto) e ha subito il 3-0 con Barella  prima di andare sotto la doccia. E lo stadio, durante la ripresa in cui gli azzurri annientano i malcapitati armeni, invoca il nome di Mancini, l’artefice principale di questa piccola, grande, impresa.

I nostri avversari, che sullo 0-0 impegnano due volte Sirigu nello spazio di un minuto e sul 2-0 colpiscono una traversa con il pallonetto di Karapetyan, restano quasi tramortiti dalla forza della valanga azzurra. Difesa alta, pressing asfissiante, giro palla veloce. Zaniolo, che parte sulla destra, è lento a stringere sul centro per far passare Di Lorenzo, mentre Biraghi innesta meno il turno sull’altra corsia. Il centrocampo, lo stesso che in Bosnia, comanda le operazioni in scioltezza e dialogando alla grande. Nella ripresa l’Italia dilaga. Segnano prima Zaniolo e Romagnoli. Poi si scatena il debuttante Orsolini, che guadagna il rigore trasformato da Jorginho, segna su assist di Chiesa e nel giro di quattro minuti restituisce il favore al viola. Il Barbera è in piedi. L’Italia è uno spettacolo.

Il ct si aspettava una risposta soprattutto da cinque giocatori, che ancora non sono sicuri di un posto tra i 23 che andranno alla fase finale: Di Lorenzo, Romagnoli, Biraghi, Tonali e Zaniolo. E risposte confortanti le ha avute soprattutto da Di Lorenzo, Tonali e Zaniolo, che hanno confermato di essere interessantissime alternative. Il terzino del Napoli, come già contro il Liechtenstein, si è proposto con assiduità sulla fascia destra in fase di spinta; il regista del Brescia, alla terza presenza, ha giocato con impressionante lucidità e semplicità, sembrando da sempre inserito nel centrocampo azzurro; infine, il romanista, autore di una doppietta e un assist, ha interpretato alla perfezione il ruolo di vice-Bernardeschi spaziando su tutto il fronte d’attacco e mostrando un’inattesa e piacevole intesa con Immobile.

Non è semplice spiegare come Mancini in due anni sia riuscito a ribaltare il fronte. Sulla carta siamo pronti. Il c.t. all’inizio delle qualificazioni lo aveva detto: vogliamo vincerle tutte. Ma non ci credeva neppure lui. Invece l’impossibile diventa realtà: dieci vittorie su dieci, undici di fila se consideriamo l’amichevole dello scorso novembre contro gli Stati Uniti a Genk. Un anno intero senza passi falsi. E rispetto alla Bosnia l’Italia non molla neppure nella ripresa, anzi se possibile accelera. Mancini fa debuttare Orsolini al posto di Barella, arretrando Zaniolo sulla linea dei centrocampisti. Il risultato non cambia. E la vittoria assume i contorni del trionfo. Ora servono test severi nelle due amichevoli di marzo per capire a che punto è il rinascimento azzurro. Mancio pretende due amichevoli contro le migliori d’Europa per vedere se a giugno possiamo giocarcela alla pari. Ma il 2019 resterà indimenticabile. Abbiamo il gioco, l’entusiasmo e la voglia di stupire per non fermarsi davanti a niente. Forse sta nascendo una bella storia.

Sono contento: per me, i compagni, il mister e il suo staff”,  dichiara un sorridente Ciro Immobile  nel post partita: “Abbiamo fatto un percorso netto e ci siamo divertiti. Ringraziamo il pubblico di Palermo che ci ha dato una spinta in più: speriamo sia così anche all’Europeo”.

Ora gli Azzurri si presentano alla griglia di partenza con grande entusiasmo: “La curiosità di conoscere i gironi ci sarà”, ammette Immobile. “Saremo tutti davanti alla tv. Sappiamo qual è la nostra forza: siamo un gruppo bellissimo e abbiamo maturato la mentalità giusta”.

Dove potrà arrivare questa Italia a Euro 2020?

“Ci sono tutte le componenti per fare bene, dobbiamo lavorare con i piedi per terra ma siamo contenti di quanto abbiamo fatto fin qui”. Poi Immobile non si nasconde: “Spero di vincere qualcosa, perchè questa squadra lo merita. Ringrazio il ct dell’opportunità: stare qui è magnifico e sono riuscito anche a sbloccarmi in nazionale: ci tenevo tanto”.

“Questi sono tutti ragazzi giovani che stanno migliorando partita dopo partita”, dichiara il commissario tecnico della nazionale italiana Roberto Mancini. “Se ho ricevuto una risposta da chi aveva giocato di meno? Le qualità ce le hanno, queste sfide europee ci danno forza, per loro è solo questione di tempo”.

“Questo il mio anno migliore? No, solo quando si vince qualcosa” 34 gol, 30 punti e un’autostima ritrovata nelle qualificazioni: ora questa Italia non ha più paura di nessuno? “Vediamo, adesso godiamoci questo traguardo storico”.

“10 partite vinte su 10 sono qualcosa di straordinario. Poi abbiamo sei mesi per preparare l’Europeo: sappiamo di dover migliorare alcune cose e la difficoltà purtroppo sarà lasciare a casa qualcuno dei 23 che meriterebbe di entrarci”.

Poi un commento sulla ‘profezia vincente’: prima di iniziare la fase a gironi, Mancini non si era nascosto dichiarando di ‘voler vincerle tutte’. “Se ora firmerei per entrare tra le prime quattro d’Europa? Già che ci siamo continuiamo a vincere così, se fosse possibile sarebbe meglio. L’annata migliore sarà quella in cui si vince veramente qualcosa”.

Non mi sono mai divertito così tanto in Nazionale, lo dimostrano i risultati. Abbiamo sempre dominato in tutte le partite, fai gol, ti diverti e fai tanto possesso palla”.

Queste le dichiarazioni di Leonardo Bonucci nel post partita di Italia-Armenia.

“È iniziata una nuova era del calcio italiano e sono felice ed onorato di farne parte – ha dichiarato il capitano degli azzurri ai microfoni della Rai – Abbiamo fatto tanti record ma quelli che contano dovremo farli a giugno nell’Europeo“.

E inevitabilmente il pensiero va al sorteggio dei gironi per Euro 2020: “Aspettiamo il 30 e quello che l’urna ci riserverà, qualsiasi Nazionale sarà difficile da affrontare in una competizione così corta. Dovremo arrivarci nella migliore condizione fisica e mentale“.

Infine sugli step per arrivare tra le migliori d’Europa: “Stiamo crescendo, abbiamo ancora uno step da fare per arrivare tra le prime quattro d’Europa, vogliamo migliorarci e lo abbiamo dimostrato in queste ultime partite. Abbiamo approcciato i match in maniera cattiva e giusta, tutti i giocatori hanno dato la propria disponibilità. Più giochi in Europa e più acquisisci esperienza, i ritmi sono diversi dal campionato italiano” ha concluso il difensore della Juventus e della nostra nazionale dei record.




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