Calcio – Più ombre che luci nella serata europea della Juve

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Calcio – La sconfitta contro il Porto ha messo in mostra una Juventus troppo riflessiva, che fatica ad adattarsi ai cambiamenti di una partita e con un Cristiano Ronaldo fuori dal gioco. Pirlo insiste con la “costruzione dal basso”, ma i giocatori più adatti, Arthur e Bonucci, non erano della partita.

Se non fosse per lo squillo di Chiesa, la Juventus sarebbe in grossi guai ma proprio grazie al gol dell’ex Fiorentina all’82esimo può guardare il bicchiere mezzo pieno e sperare. Intendiamoci il ricordo di Lione non dovrà mai abbandonare i pensieri dei bianconeri, ma in una prestazione ricca di ombre la luce in fondo al tunnel quel gol può dare coraggio a Pirlo ed ai suoi ragazzi in vista del ritorno a Torino.

La Juventus erra pesantemente l’approccio dei due tempi subendo due reti nel primo minuto dei due tempi e su errori grossolani.

Ascoltavo oggi uno degli opinionisti più preparati in circolazione, Fernando Orsi, sottolineare come quella che ormai è una fissazione di gran parte degli allenatori, far avviare le azioni con i piedi partendo dal portiere sia uno dei problemi che affliggono i giocatori meno tecnici delle compagini. Ebbene la Juve ha pagato tutto questo, ha pagato i piedi non proprio cristallini di alcuni dei suoi centrocampisti e difensori, senza dimenticare l’ennesima serata negativa di CR7.

FORMAZIONE

Costretto a rinunciare a Cuadrado e Bonucci, Pirlo ha deciso di rilanciare Danilo a destra e Alex Sandro a sinistra confermando de Ligt accanto a Chiellini. A centrocampo ha rispolverato McKennie mettendolo a sinistra con Chiesa a destra mentre davanti ha preferito Kulusevski a Morata quale partner di Ronaldo. Sul fronte opposto Conceicao ha cambiato una sola pedina nella squadra prevista alla vigilia scegliendo Zaidu come terzino sinistro invece di Sarr.
Come sottolineavo dopo appena 1’. Nel tentativo di uscire al basso, Szczesny ha dato un pallone in area a Bentancur che glielo ha restituito corto: il polacco in scivolata ha provato a porre rimedio anticipando l’accorrente Taremi ma ha perso il contrasto e non ha potuto far altro che guardare il pallone entrare in rete.
Il Porto ha ringraziato e si è subito chiuso a difesa del vantaggio. Raccolto in 20 mt, con Oliveira e Otavio bassi a protezione della difesa, non ha concesso il benché minimo varco ai bianconeri, incapaci di allargare il gioco sulle fasce per trovare spazi (sarà bene che Pirlo tenga a mente tutto questo per la sfida di ritorno a Torino). E così per vedere un tiro in porta della Juve, che nel frattempo (35’) ha perso per infortunio al polpaccio Chiellini, rimpiazzato da Demiral, si è dovuto attendere fino al 41’ quando, sugli sviluppi di una punizione-cross, Rabiot in rovesciata ha chiamato in causa Marchesin.
Nel secondo tempo in avvio cambia il ballo ma non la musica. Così dopo 18 secondi secco il patatrac: Manafà è entrato indisturbato in area sulla destra e ha servito Marega che ha avuto tutto il tempo di controllare e battere Szczesny sul primo palo con un sinistro rasoterra.
La Juventus stordita ha accusato il colpo e ha addirittura rischiato di incassare il 3-0 su un sinistro ravvicinato di Oliveira.
Pirlo ha cercato di cambiare uomini e posizione per destare i suoi dal torpore. Così ecco l’inserimento di Morata per McKennie, spostando Chiesa e abbassando Kulusevski, poi, visti gli scarsi risultati, contro un Porto sempre più chiuso, passato al 4-5-1 con Grujic al posto di Marega, ha indovinato la mossa giusta: dentro Ramsey, fuori Kulusevski con Chiesa rimesso a destra. E l’ex viola, che poco prima si era visto respingere da Marchesin un sinistro in girata, ha finalmente colpito con un bel destro in diagonale di prima intenzione su cross basso di Rabiot.
Ma non poteva mancare il giallo nel finale di partita.

NIENTE RIGORE

La Juventus al minuto 94 si è vista negare un rigore per un fallo di Zaidu che ha steso Ronaldo che lo aveva tagliato fuori con una sterzata. L’arbitro ha lasciato proseguire ma non è chiro se abbia ascoltato il parere del Var. Il 9 marzo, la Juventus dovrà avere tutt’altra mentalità per guadagnare la qualificazione.

PIRLO CRITICO

Molto critico Pirlo sulla prestazione della squadra: “Abbiamo sbagliato l’approccio abbiamo perso sicurezza. Purtroppo abbiamo preso un gol strano e ci siamo impauriti. Loro sono bravi a chiudersi e dopo l’1-0 hanno indirizzato il match come volevano. Fortunatamente siamo riusciti a rimettere in piedi il discorso qualificazione con il gol di Chiesa”.
Poi ha aggiunto: “C’è un po’ di stanchezza. Non è facile mantenere lo stesso ritmo e livello di attenzione. Poi purtroppo abbiamo faticare a capire che dovevamo allargare il gioco più velocemente sugli esterni per aprire la loro difesa. L’avevamo preparata per attaccante la profondità ma, se tocchi il pallone troppe volte, le cose si complicano. Siamo stati troppo lenti nel palleggio e poco intelligenti. Kulusevski titolare? Morata non stava bene, è entrato nel momento del bisogno. Ha avuto uno svenimento alla fine, era un po’ al limite”.

Sergio Conceicao recrimina

Sul fronte opposto, Sergio Conceicao recrimina: “Dispiace per il gol subito. Abbiamo bloccato la Juventus per 70′, la squadra bianconera non ha creato nulla e la prestazione difensiva è stata di buon livello. Siamo solo a metà, mancano 90′ e dovremo essere bravi in ogni momento al ritorno per passare il turno. Non ci si può distrarre contro la Juventus: dovremo essere rigorosi e pronti ad approfittare di qualsiasi occasione. Mi aspetto una partita diversa. Se mi vedo in futuro ad allenare in Italia? Non si sa mai…”




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