Calcio -Serie A – 24esima giornata nel segno di Lazio e Juventus. Inter e Roma ko

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Calcio – Dopo il turno infrasettimanale dedicato alla Coppa Italia, le squadre della Serie A sono tornate  in campo per l’attesissima 24esima giornata, quinta del girone di ritorno, con importanti appuntamenti sia per la coda che per la testa della classifica. Mentre in fondo alla classifica si aggravano sempre più le posizioni di Spal e Brescia, in testa alla classifica è fuga a tre di Juventus, Lazio ed Inter, con l’Atalanta sempre più favorita alla quarta piazza e sempre pronta a sfruttare eventuali passi falsi di chi la precede per avvicinarsi. Continuano le difficoltà della Roma che, da quando ha perso Zaniolo, ha inanellato una serie di risultati negativi che l’anno portata a 18 punti dalla vetta della classifica. Segnali di ripresa per il Napoli mentre proseguono gli alti e bassi del Milan.

Ad aprire il turno è lo scontro diretto per la salvezza tra Lecce e Spal, che si chiude 2-1, con il Lecce alla terza vittoria di fila (seconda in casa dopo il clamoroso 4-0 col Torino). Gli emiliani sono sati sconfitti 2-1 con reti di Mancosu su rigore nel primo tempo e Majer nella ripresa dopo il momentaneo pareggio di Petagna.

 

Il tecnico dei salentini Fabio Liverani si sofferma sulla prestazione dei suoi uomini. “Credo che a volte si voglia tutto e subito. Il percorso è difficile per una squadra che 18 mesi fa era in Serie C. Ci vuole tempo e ci vogliono prestazioni. A volte serve questo per far scattare dei click nella testa. Credo che la vittoria contro il Torino abbia dato una marcia in più a tutto il gruppo. Siamo adeguati per giocare queste partite nonostante gli infortuni. Il mese di dicembre è stato inadeguato per allenarci e preparare le partite. Noi abbiamo centrocampisti di qualità con voglia di attaccare la porta. Per segnare bisogna attaccare con 4 o 5 giocatori. Credere nelle qualità del compagno è il nostro segreto. Non pensavamo di vincere facile perché la Spal è una signora squadra, non sta lì per caso. Ho sempre avuto fiducia nel gruppo anche perché la società mi ha sempre seguito. Abbiamo i conti a posto, è un gioiello. Non ha esborsi con le banche. Sapevo che avremmo fatto di tutto per migliorare. Quota salvezza? Non credo sia inferiore ai 30 punti. Delio Rossi? Siamo cresciuti insieme. Lo stimo molto. Mi ha insegnato l’importanza del lavoro in campo. Merito dei ragazzi che hanno eguagliato un record importante, specialmente per una neopromossa”.

Luigi Di Biagio, neo tecnico della Spal, ha commentato ai microfoni di Sky la sconfitta rimediata contro il Lecce: “Oggi meritavamo qualcosa in più. Abbiamo creato occasioni, infatti credo che quello che si è visto in campo sia ben diverso da ciò che dice il risultato. Dobbiamo insistere su ciò che abbiamo fatto in settimana. Non dobbiamo abbassare la guardia, la situazione è difficilissima e noi dobbiamo iniziare a fare punti in maniera veloce. Valdifiori ha giocato bene, non scendeva in campo da tanto e ha fatto 90′. Siamo arrivati tante volte negli ultimi 30 metri e ci è mancata la stoccata. Oltre all’azione del gol, non ricordo altri tiri del Lecce nella ripresa. Dovremo supportare Petagna con i centrocampisti offensivi, visto che oltre Floccari non abbiamo attaccanti. Cerri è ancora out e non so per quanto ne avrà. Tabella salvezza? Non dobbiamo fare calcoli e iniziare a vincere qualche partita. Se usiamo coraggio e atteggiamento di oggi possiamo cominciare a fare punti. Ne ho visto tante nella mia carriera, -conclude il tecnico estense  non bisogna mollare”.

Sergio Floccari, attaccante della SPAL: innanzitutto ci tenevo a ringraziare pubblicamente mister Semplici a nome di tutta la squadra per il percorso fatto insieme. Oggi meritavamo di più, abbiamo subito gol nei nostri momenti migliori e ci dispiace, perché mettiamo impegno e ci siamo messi subito a disposizione del nuovo mister, cercando di mettere in pratica i nuovi concetti. Abbiamo creato tanto ma è arrivata un’altra sconfitta. In questo momento bisogna pensare poco e parlare di meno. Conta il percorso da qui al 24 maggio, concentrarsi su ogni giorno e ogni allenamento per conquistare un centimetro in più. Ci teniamo e faremo il massimo, cercheremo di finire la stagione nel migliore dei modi, senza trascurare nulla”.

 

Nel secondo anticipo il Genoa travolge il Bologna il Dall’Ara. La squadra di Nicola si impone per 3-0 e ritrova il successo in trasferta. Una vittoria fondamentale per non perdere il treno salvezza e restare in scia al Lecce. Al 28° Soumaoro porta in vantaggio gli ospiti deviando in rete un tiro-cross di Masiello. Al 34° i padroni di casa restano in 10 per l’espulsione di Schouten e, al 44°, Sanabria raddoppia in contropiede. All’89° espulso Denswill e Bologna in 9, al 90° è Criscito a siglare, su rigore, la rete del definitivo 0-3.

Al Bologna piove sul bagnato: Otto assenti: sei infortunati, a cui si sono aggiunti i due squalificati. E il peggio è che in casa Bologna nessuno recupererà per la partita di sabato contro l’Udinese: oggi alla ripresa verranno fatte le ultime verifiche, ma già dopo il ko con il Genoa serpeggiava l’idea di un’infermeria trafficata.

In casa Genoa, Davide Nicola tiene i piedi per terra dopo il 3-0 sul Bologna: “Nessuno può scappare da nessuno, è questa la bellezza del campionato: siamo contenti per aver dato continuità, ma siamo ancora terzultimi. Dobbiamo uscire da questa situazione di classifica, è due mesi che sono qua, abbiamo agito su alcune priorità e abbiamo cercato consapevolezza sulle cose positive. Dobbiamo ancora migliorare, ma fare risultati è utile per dare quelle convinzioni per lavorare serenamente. C’è ancora tanta strada, tanti chilometri da fare. La strada giusta è quella di avere un equilibrio: alcune volte siamo riusciti a controllare il gioco, ora lo facciamo a sprazzi. Dobbiamo migliorare sulla fluidità dei movimenti, a volte siamo ancora un po’ impacciati. Il primo gol è arrivato da palla inattiva, sono contento anche per questo motivo. Il calo all’inizio del secondo tempo? Vero, ci siamo abbassati troppo per cinque minuti. Volevamo tenere alto il baricentro, ma vanno dati i meriti al Bologna che ha grande qualità. Non è facile concedere una sola occasione a una squadra come quella di Mihajlovic. Poi siamo tornati alti e abbiamo controllato il gioco: magari non ci sembra vero di essere in vantaggio di tre gol a Bologna, deve diventare una consapevolezza. La voglia che abbiamo deve essere la nostra strada”.

 

L’Atalanta si aggiudica la sfida Champions con la Roma imponendosi 2-1 in rimonta tra le mura amiche del Gewiss Stadium. Nell’anticipo serale i bergamaschi in svantaggio al termine del primo tempo per un gol di Dzeko al 45′ ribaltano il risultato nella ripresa grazie alle reti di Palomino al 5′ e Pasalic al 14′. La ‘Dea’ sale così a quota 45 rafforzando il quarto posto e allungando a + 6 sui giallorossi, che incassano la terza sconfitta di fila, la quinta nelle ultime sette partite.

Vittoria in rimonta per l’Atalanta sulla Roma che l’allenatore Gian Piero Gasperini commenta così: ”Noi abbiamo degli equilibri e possiamo cambiare spesso la partita, oggi avevamo qualche difficoltà nel primo tempo nel renderci pericolosi. Ci sono stati dei momenti della gara in cui il ruolo di Pasalic è stato molto importante e nello stesso tempo possiamo utilizzare Gomez un po’ più offensivo. Se fai gol dopo diciannove secondi c’è tutto dentro. L’importante era ritrovare l’equilibrio giusto in mezzo al campo”.

E’ già aria di Champions per la Dea: “Quello che stiamo vivendo è meraviglioso nel nostro stadio, sarà così anche mercoledì a San Siro. E’ una città che si sposta, nonostante fossimo in svantaggio il pubblico ha dato una grande spinta. E’ una vittoria importante ma ci sono ancora quattordici partite, c’è la convinzione che possiamo giocarcela per arrivare al quarto posto. Con la Roma questo vantaggio non è definitivo, è una squadra forte ma in noi c’è la convinzione che possiamo arrivare davanti”.

Dal punto di vista tecnico possiamo far meglio, abbiamo sbagliato tanti passaggi. Tecnicamente non eravamo nella miglior serata. Zapata era un riferimento per Smalling che stava facendo un’ottima gara, con Gomez potevamo renderci più pericolosi”.

Adesso si guarda già al Valencia: ”Ho visto la partita contro l’Atletico Madrid. E’ una bella gatta, sarà una partita sicuramente dura. Il Valencia è tra la squadre che ci auguravamo di incontrare ma hanno dei grandi valori ed è una gara esaltante”.

Polemiche e contestazione dei tifosi in casa Roma, con una situazione resa ancor più “intollerabile” dal buon momento dei cugini della Lazio. L’allenatore della Roma la commenta così: “In questo momento è importante lavorare sulla testa dei giocatori, non è facile giocare qui perché l’Atalanta è forte e ha sempre molte occasioni. Oggi abbiamo fatto una buona partita difensiva senza concederne, è vero che dopo il primo gol la squadra ha passato un momento difficile ma non posso dire niente di negativo sull’atteggiamento della squadra. La partita è stata decisa dai dettagli. Percorso Champions compromesso? Mancano 14 partite, è difficile ma possibile perché è un campionato equilibrato. La squadra sta bene, non è un problema fisico e in questo momento ogni tiro che prendiamo è gol. Sono fiducioso di un ritorno alla vittoria e cambiare questo momento. La posizione di Mancini? Oggi era una partita diversa dalle altre, è dura giocare con l’Atalanta anche se possiamo giocare con questo sistema: ci mancavano Cristante e Diawara, era l’unica soluzione ma il sistema di gioco si può usare anche in futuro”.

Nel big match serale, la sfida per lo scudetto, la spuntano i biancocelesti. Vittoria in rimonta della Lazio che all’Olimpico supera 2-1 l’Inter scavalcando i nerazzurri in classifica e rafforzando l’obiettivo di inizio stagione, un posto in Champions League per la prossima stagione. Ora i laziali sono al secondo posto, a -1 dalla Juventus capolista.

Un girone intero senza sconfitte: 19 risultati utili consecutivi con 15 vittorie e 4 pareggi. E’ questo l’incredibile percorso che ha portato la Lazio al secondo posto solitario della classifica a -1 dalla Juventus. Battuta anche l’Inter, l’ultima squadra ad aver sconfitto i biancocelesti un girone fa, per 2-1 grazie alla reti di Immobile e Milinkovic-Savic. Un percorso che parte da lontano e ricco di emozioni positive, come ha raccontato ai microfoni di Sky Sport l’allenatore della Lazio, Simone Inzaghi: “Da quattro anni sono insieme a questi ragazzi e sono emozioni continue. Lo scorso anno a chi ci criticava per l’ottavo posto finale, rispondevo che abbiamo vinto la Coppa Italia. Stasera abbiamo fatto una grande partita contro una grande squadra, meritando la vittoria. Le partite ora cominciano a diventare pesanti e nel riscaldamento ho visto i ragazzi un po’ contratti, gli ho detto di stare sereni e di mettere in campo quanto avevamo studiato. Scudetto? Guardando la classifica è normale parlarne, noi dobbiamo continuare il nostro percorso sapendo che ogni domenica il campionato presenta delle insidie, ma siamo lì e vogliamo continuare a rimanerci”.

La vittoria sull’Inter porta indiscutibilmente la firma di Sergej Milinkovic-Savic. Il numero 21 serbo ha segnato il gol con il quale i biancocelesti hanno completato la rimonta e ai microfoni di Sky Sport ha raccontato le sensazioni di questa ennesima impresa della sua Lazio: “Non c’è solo la mia firma, ma quella di tutti. Più che una squadra siamo una famiglia e questo si vede sul campo. Abbiamo l’obbligo di arrivare in Champions League e speriamo di continuare su questa strada, pensiamo partita per partita e poi vedremo dove siamo arrivati. Messaggio alla Juve per lo Scudetto? Devono sapere che siamo lì e non molliamo”.

Dalla parte interista una sconfitta che Antonio Conte, intervenuto al termine della gara ha imputato alla poca serenità da parte della sua squadra: “La prestazione c’è stata ma non mi è piaciuto il modo in cui abbiamo regalato i due gol. In certe partite i dettagli diventano decisivi e abbiamo sfalsato il match subendo due reti evitabilissime. Non ho visto una squadra che ha dominato l’altra, ma stiamo facendo un percorso di crescita che deve portare questi ragazzi a essere più sereni in alcune situazioni. Veniamo da situazioni, come a Barcellona o a Dortmund, dove passiamo in vantaggio, abbiamo la partita in pugno e alla fine perdiamo. A inizio secondo tempo sembravano impauriti, c’è stato grande impegno e siamo orgogliosi di come siamo arrivati a giocarci questo scontro diretto, ma questo deve farci capire che c’è ancora strada da fare. Dobbiamo crescere come personalità, nel secondo tempo eravamo troppo timorosi anche nel giro palla e non capisco perchè. Comunque non ci fasciamo la testa, è stata una buona prestazione in una partita equilibrata. Continuiamo a lavorare e a credere in quello che stiamo facendo”.

 

La Juventus ha la meglio sul Brescia, in 10 dal 37esimo del primo tempo per l’espulsione di Ayé (doppia ammonizione). Dybala su punizione e Cuadrado (splendido assist di tacco di Matuidi) regalano i 3 punti alla Signora che torna momentaneamente da solo al comando della classifica.

“Abbiamo fatto quello che dovevamo fare – ha spiegato Sarri, allenatore bianconero- la squadra ha iniziato bene, poi ha avuto 10′ di difficoltà. Dopo l’espulsione che ha lasciato il Brescia in inferiorità, abbiamo gestito bene, colpendo pure tre pali”. Non c’era Cristiano Ronaldo, che ha goduto di un turno di riposo: “Con lui e i medici abbiamo deciso fosse meglio così, non può giocare 70 partite fra club e Nazionale”. Da qui la scelta di affidarsi ad un tridente atipico, con Dybala alto a sinistra: “Aveva molta più libertà di muoversi davanti. Poi, in ripiegamento, Cuadrado doveva adeguarsi ai suoi movimenti”. Ma è stato il giorno, soprattutto, di Chiellini, tornato in campo dopo aver recuperato dalla rottura del crociato: “Praticamente si è messo da solo – ha sorriso Sarri – ad un certo punto me lo sono trovato accanto. Si è tolto la tuta e mi ha chiesto quanto mancasse al suo ingresso. Già nei giorni scorsi aveva insistito tanto, voleva giocare qualche minuto. Ha fatto sei mesi di grande sacrifici, ora comincia a stare meglio”.

La Juventus è tornata a vincere, il gioco però non convince ancora del tutto: “Abbiamo tanti giocatori forti, anche se diversi sono fuori. Però si tratta di calciatori atipici, senza una specificità di ruolo ben definita. Dybala per esempio è un attaccante che però viene molto verso la palla, Ronaldo è un centravanti che parte defilato”. Niente trequartista contro il Brescia dunque, Sarri questa volta ha deciso così: “In questo momento stiamo giocando più con i tre davanti, anche perché Ramsey si sente più adatto a fare l’interno. Poi Cuadrado è in un buon momento, può essere sfruttato più alto. Io non ho preferenze precise”. Chiosa su Ramsey, anche oggi in campo dal 1′: “Non ha ancora i 90′, ma nelle ultime due partite è sembrato in crescita e molto più inserito ne movimenti. La difficoltà di inserimento degli inglesi è storica, non una novità. Sono abituati a giocare molto più liberi da un punto di vista mentale e tattico. Mi sembra che lui abbia superato la fase di difficoltà e abbia preso la strada che lo può portare ad un alto livello”. La Juventus si conferma in testa alla classifica, ma Lazio e Inter sono lì: “Possiamo migliorare in tutto – ha ammesso Sarri – a livello difensivo abbiamo margini ma anche a livello offensivo, così come sulle palle da fermo. Abbiamo battuto 16 corner. Ha ragione Chiellini, bisogna guardare a noi e fare più punti possibile”.

 

Goleada della Fiorentina in casa della Sampdoria: a Marassi finisce 1-5: autorete di Thorsby, doppiette di Vlahovic e Chiesa, prima del gol della bandiera di Gabbiadini. Blucerchiati nuovamente nei bassifondi della graduatoria, a +1 dal terzultimo posto occupato dai cugini del Genoa e tensioni smorzate dal presidente. “Non solo la società è solida ma abbiamo tutti i piedi ben piantati per terra. C’è stato tanto rumore per nulla: si è solo dimesso un consigliere per motivi personali”. All’emittente ligure Telenord il presidente della Samp, Massimo Ferrero, cerca di riportare la calma nell’ambiente blucerchiato reso ancor più elettrico dalla sonora sconfitta casalinga (1-5) con la Fiorentina. Il riferimento è alle dimissioni del vicepresidente vicario Paolo Fiorentino ma intanto in giornata dovrebbe essere ufficializzata la data della nuova assemblea dei soci che nominerà il cda.

A far discutere i tifosi c’è anche la posizione dell’avvocato Antonio Romei, vicepresidente del club: il rapporto con Ferrero è deteriorato e Romei potrebbe lasciare la Samp. Una situazione piuttosto complessa con la squadra che continua a restare nelle zone basse della classifica e domenica c’è la trasferta a Milano con l’Inter: “Faccio un appello: state vicini alla squadra e chiedo a tutti di non destabilizzare l’ambiente”, ha concluso Ferrero.

 

Colpo del Parma che batte a Reggio Emilia il Sassuolo: decide Gervinho.

 

“Europa? Ora siamo lì nonostante tutte le difficoltà e gli infortuni che ci stanno falcidiando abbiamo vinto in casa di una squadra che ha fatto 10 punti in 4 partite, non era semplice. E’ la dimostrazione che questo è un gruppo di ragazzi veramente eccezionale”. Così Roberto D’Aversa, tecnico del Parma, dopo la pesante vittoria in casa del Sassuolo, firmata da Gervinho, appena tornato dopo il battage delle scorse settimane: “Innanzitutto devo dire che la vittoria è merito di tutti, ma sappiamo bene quanto lui sia importante. Tutti sanno cosa è successo, ma la squadra non ha mai messo da parte Gervinho, anzi. Era però giusto tenerlo un po’ fuori. Se non è andato via si vede che non era del tutto convinto, io valuto solo il campo. Lui ha qualità fisiche per andare in porta da solo, ma ha fondamentali importanti anche tecnici, può essere devastante e non lo scopro io, parla la sua carriera: noi lo mettiamo nelle condizioni migliori per far bene”.

 

Nell’antipasto delle 12.30 pari senza reti tra Udinese e Verona alla Dacia Arena. Un risultato tutto giusto e che smuove la classifica di entrambe le compagini.

Ivan Juric ha commentato in conferenza stampa il pareggio contro l’Udinese: “La partita è stata ben giocata dalla squadra, peccato, ci è mancato solo il gol. Abbiamo avuto diverse occasioni nelle quali Musso si è sempre fatto trovare pronto. E’ stata eccellente. Non era facile contro questa Udinese, una squadra molto fisica che arrivava a questa partita dopo un lungo periodo negativo. Siamo andati oltre le nostre possibilità attaccando sugli esterni soprattutto nel secondo tempo”.

Luca Gotti (allenatore Udinese): “Non abbiamo mai avuto problemi di concentrazione, va tenuto conto anche delle qualità degli avversari. Oggi è stata una gara tosta, giocata contro una squadra in grande salute e molto pericolosa. Noi abbiamo avuto il giusto atteggiamento, se non si riesce a segnare bisogna fare almeno 0-0. Lasagna? È stato molto bravo, i nostri attaccanti sono molto connessi con la squadra: sono uno dei motivi per cui la nostra formazione ha trovato delle sicurezze. Noi dobbiamo continuare a lavorare tutti insieme, i gol arriveranno. I falli su De Paul? Gli arbitri del nostro campionato sono tutti bravi, lasciamo a loro il compito di fare delle valutazioni. Classifica? Le tre sconfitte di fila ci hanno riavvicinato alla zona salvezza, ma lo sapevamo fin dall’inizio che sotto ci sono delle squadre che hanno le qualità per fare punti, così come le abbiamo noi”.

Torna alla vittoria il Napoli che passa a Cagliari grazie a un eurogol di Dries Mertens.  Finisce 0-1, il belga gela la Sardegna Arena.

Ma per Maran la partita con il Napoli non è tutta da buttar via. “Le assenze pesano, soprattutto in certi momenti – ha aggiunto -, Nainggolan è un punto di rifermento. Non è stata la miglior prestazione, ma siamo sempre stati in partita: la giocata di Mertens ha fatto la differenza. Impegni e volontà, però si sono visti, ma c’erano pochi spazi. Non abbiamo certo le caratteristiche per giocare lungo sulle punte e cercare la seconda palla”.

Maran ha commentato soddisfatto la prova di Pereiro, promosso titolare per l’assenza dello squalificato Nainggolan: “Una prova positiva – ha detto – serve più continuità: quando ha potuto esprimersi ha mostrato cose interessanti”. Sulla contestazione dei tifosi, invece, l’allenatore si è pronunciato così: “Siamo dispiaciuti per loro – ha sottolineato Maran – viviamo per il loro sorriso. Vorremmo dare gioia, dobbiamo dare di più. Ma occorre focalizzare la nostra dimensione. Questi ragazzi stanno dando tutto: vogliamo trasformare le partite in casa in una festa, è il nostro più grande desiderio”.

Gennaro Gattuso, che ai microfoni di Sky Sport ha fissato il primo obiettivo per la sua squadra: “Ancora non mi fido, prima di dire che siamo tornati dobbiamo fare un filotto di vittorie e dare continuità. Questa ha squadra ha grandissime qualità, ma dobbiamo pensare a raggiungere i 40 punti e non possiamo permetterci di scherzare con il fuoco. Queste sono stagioni in cui rischi di entrare in un vortice negativo dal quale non si esce più. Dimentichiamo il passato, pensiamo al presente e a fine stagione tireremo le somme”.

Gattuso che è ricorso anche ad alcune scelte che potevano far discutere, dall’esclusione di Allan dalla lista dei convocati all’inserimento di Elmas nel tridente offensivo al posto dell’acciaccato Insigne. Mosse che l’allenatore azzurro ha spiegato in questo modo: “So che Allan ha avuto momenti di difficoltà e alcune proposte importanti, ma queste sono questioni che deve affrontare con la società e che non mi riguardano. Quello che mi interessa è vedere in allenamento professionalità e senso di responsabilità. Bisogna allenarsi in un certo modo e dare il massimo, ma domani è un altro giorno e sarò il primo a incitare Allan e mettermi a sua disposizione per farlo rendere al meglio. Insigne? Doveva giocare ma ha un fastidio al ginocchio. Elmas in questo momento mi sta dando molto e con caratteristiche diverse da Lorenzo ha fatto bene. Chi sta meglio va in campo”.

Infine l’allenatore azzurro ha parlato di Dries Mertens, in scadenza di contratto ma decisivo per la vittoria della sua squadra: “Ha qualità tecniche straordinarie e nel legare il gioco è un fenomeno. Sa come muoversi, non sta fermo un secondo. La sua situazione contrattuale? Io non faccio promesse a nessuno, le decisioni spettano alla società. Esprimo il mio parere e la dirigenza sa cosa penso, ma anche io sono un dipendente di questa azienda. L’importante è che tutti continuino a dare il massimo e a giocare da squadra, altrimenti si fa poca strada”.

 

A chiudere  la giornata Milan-Torino giocata con caparbietà da entrambe le contendenti.

Un guizzo di Ante Rebic decide il posticipo della 24/a giornata tra Milan e Torino. L’attaccante croato, al quinto gol in campionato, si conferma uno degli uomini più in forma dei rossoneri e consente al Diavolo di agganciare al sesto posto Verona e Parma. Per i granata invece è il quinto ko consecutivo: più che all’Europa, i ragazzi di Longo devono guardarsi le spalle.

In zona Europa League c’è grande bagarre, ma Pioli snobba la classifica: “Mancano 14 partite, ci sono tanti punti a disposizione. Dobbiamo pensare subito alla Fiorentina, che domenica ha vinto 5-1 in trasferta, poi tireremo le somme”. Esattamente come il proprio futuro: “Le voci fanno parte del mestiere – dice a Sky -, adesso io e la squadra pensiamo solo a fare bene in campo”. Ibrahimovic arrabbiato a fine gara: “Dovevamo chiudere la partita prima, anche nelle prestazioni positive dobbiamo essere ambiziosi e cercare alcuni lati da migliorare”.




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