CALCIO – SERIE C – IL PESCARA SCONFITTO A MESSINA

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PESCARA – Un brutto Pescara incapace di reagire alla rete dei siciliani ad inizio ripresa ha lasciato tre punti a Messina ed ha visto avvicinarsi le inseguitrici mentre il terzo posto è ritornato al Foggia.

Fin dall’inizio del match si capisce che a Messina non sarà un bello spot per il calcio spettacolo. Occasioni da gol chiare non se ne annotano, né da una parte né dall’altra. Tanti falli, tante interruzioni. E un campo in pessime condizioni (anche a causa della pioggia), con l’aggiunta di un vento fastidioso, non agevolano il compito delle squadre. Il Messina parte forte cercando di colpire in avvio e Plizzari deve superarsi sul tiro potente di Balde dalla distanza. Il Pescara si vede alla mezzora con un destro radente di Germinario, che però esce abbondantemente a lato. Fumagalli torna negli spogliatoi con i guanti illibati. Ma la sensazione data dalla squadra di Zeman nella parte finale del primo tempo è quella di una graduale crescita, almeno dal punto di vista della personalità e della tenuta del campo.

Zeman infatti dà fiducia all’undici iniziale anche nel secondo tempo, tenendosi i cambi per il finale di partita. Anche Raciti non cambia il Messina, e fa bene: dopo 3’ Balde spacca il match e rompe gli equilibri. L’ex Ragusa – scatenato di fronte ai suoi vecchi colori – a sinistra ha tutto lo spazio e il tempo per lavorare un pallone e guardare l’arrivo dell’attaccante spagnolo a rimorchio al limite dell’area: tiro di prima che viene sporcato da Mesik e beffa Plizzari. Il Pescara si riversa con rabbia nella metà campo siciliana e al 5’ Fumagalli è provvidenziale. Ma è solo una fiammata. Il Messina affonda la lama negli spazi e sfiora il raddoppio più di una volta. Clamorosa la chance mancata da Kragl al 20’ solo davanti a Plizzari. Il Delfino è totalmente incapace di creare un’azione offensiva ragionata e organizzata. Sfilacciata e lunga, la squadra di Zeman non si trova, non offre mai un pallone giocabile a Lescano nel cuore dell’attacco e fatica anche a contenere le ripartenze della formazione siciliana, ancora vicina al bis con Berto al 41’ sugli sviluppi di un angolo. Nel finale, nonostante i cambi, biancazzurri mai pericolosi. Anzi, ancor più arruffoni e imprecisi, anche nei passaggi più elementari. Alla fine, il portiere messinese non fa una parata e a festeggiare sono solo i siciliani, che restano aggrappati alla salvezza diretta. Il Pescara deve pensare già alla Turris.

TABELLINO

MESSINA Fumagalli 6; Berto 6, H. Balde 6,5, Ferrara 6, Celesia 6 (dal 42’ s.t. Marino s.v.); Fiorani 6 (dal 13’ s.t. Mallamo 6), Konate 6,5, Kragl 6,5 (dal 42’ s.t. Trasciani s.v.); Ragusa 7,5 (dal 36’ s.t. Zuppel s.v.), Perez 6 (dal 36’ s.t. Versienti s.v.), Balde 7,5. A disp. Lewandowski, Ferrini, Salvo, R. Marino, Napoletano, Grillo, Curiale, Iannone, Ortisi. All. Raciti.

PESCARA Plizzari 6,5; Cancellotti 6 (dal 40’ s.t. Crescenzi s.v.), Brosco 5,5, Mesik 5,5, Milani 5,5; Mora 5, Palmiero 5,5, Germinario 5,5 (dal 36’ s.t. Aloi s.v.); Merola 5.5 (dal 36’ s.t. Delle Monache s.v.), Lescano 6 (dal 40’ s.t. Vergani s.v.), Kolaj 5,5 (dal 19’ s.t. Cuppone 5). A disp. Sommariva, D’Aniello, Ingrosso, Boben, Catena, Desogus. All. Zeman.

ARBITRO: Mirabella di Napoli 6.

RETI: nel s.t. 3’ Balde (M).

Ecco la parole di mister Zeman dopo la sconfitta.

“Brutto perché non ci è riuscito niente. Oggi avevamo contro il vento, il campo e il Messina. Sono arrabbiato perché non siamo riusciti a creare qualcosa. Era difficile giocare per noi perché loro giocavano la palla lunga e noi no. Il gol lo abbiamo preso perché abbiamo giocato male la palla. Sulla marcatura di Palmiero c’erano le soluzioni. Non sono contento perché potevamo fare di più. Ho aspettato a fare i cambi perché speravo facessero qualcosa in più. Giocavamo di più nella loro metà campo e loro, invece, provavano qualche ripartenza. Non siamo riusciti ad adattarci alle condizioni del vento e noi dovevamo farlo”.