Calcio – Spettacolare PSG-Bayern in UCL. Domani tocca alla Roma in Europa League

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Calcio – Certe notti calcistiche servono per ricordare il Milan di Sacchi, la Lazio di Eriksson, l’Inter di Murinho, il Napoli della Ma.Gi.Ca. i vari Baresi, Nesta, Baggio, Del Piero, Totti, Cannavaro, Zoff. Certe notti bisognerebbe concentrarsi sul presente che significa Mbappe, Neymar, Sanè, Neuer e lavorare attivamente per riportare l’Italia, il campionato italiano e le squadre che vi giocano a tempi neppure tanto lontani in cui il mondo del calcio ci apprezzava e temeva.


PSG e Bayern ci hanno fatto vedere “il Calcio”, quello con la “C” maiuscola, quello in cui tecnica, visione di gioco, corsa, tattica, divertimento ed agonismo sono gli ingredienti per una grandissima partita tra due squadre che avrebbero dovuto giocare la finalissima di Uefa Champions League.
Il Psg spreca, subisce, trema ma alla fine esulta. Dopo appena un anno si prende una rivincita sul Bayern, che lo scorso anno lo aveva sconfitto in finale, e lo elimina dalla Champions approdando al penultimo atto dove affronterà Manchester City o Borussia Dortumund.
Al Bayern non è bastato vincere 1-0 dopo il 2-3 all’Allianz Arena. I campioni del mondo e d’Europa in carica hanno sfoderato una prova orgogliosa ma hanno inevitabilmente pagato cara l’assenza del loro bomber, Lewandowski, che in una serata come questa sarebbe servito tantissimo ai suoi compagni ed a impreziosire ancor più una partita da far vedere ai bambini che iniziano a giocare a calcio.
Già perchè, ed è bene sottolinearlo alla “sinfonia” Bayern mancavano delle note e che note! Oltre al centravanti polacco, Flick si è presentato alla sfida privo di due pedine determinanti come Gnabry e Goretzka: per cui si è dovuto reinventare un po’ tutto, mettendo Alaba a centrocampo e spostando Hernandez a fare il centrale in difesa ma senza paura.
Dal canto suo Pochettino privo di Marquinhos ha inserito Danilo Pereira in difesa accanto a Kimpembé con Paredes rispolverato in mezzo al campo.

Il Bayern ha preso subito il comando delle operazioni ma ha lasciato il fianco al contropiede dei transalpini, con Mbappé e Neymar che hanno sprecato più del dovuto
Il brasiliano ha avuto sul piede tre occasioni d’oro, sciupate o per la bravura di Neuer in uscita o per un pizzico di imprecisione (traversa e palo nel giro di 2’ tra il 37’ e il 39’).
Il Bayern, che fino a quel momento era riuscito a impensierire Navas solo con due conclusioni da fuori di Sané e Kimmich, ha tirato un sospiro di sollievo e al 40’ ha trovato la rete per riaprire il discorso qualificazione. L’ha segnata Choupo-Moting, lesto a riprendere di testa una corta respinta di Navas dopo un tiro di Alaba, smarcato in area da Muller. Il Bayern ha trovato ancor più fiducia nei propri mezzi sfiorando il raddoppio con Alaba e Sané.
Nella seconda parte della gara il Bayern ha sfiorato lo 0-2 con un diagonale dal limite di Alaba ma poi ha rischiato grosso su un tiro-cross di Di Maria sul quale Neymar, non è arrivato all’appuntamento con il gol della tranquillità per un secondo.
I tedeschi hanno continuato a spingere alla ricerca disperata del gol qualificazione procurando altri due brividi a Navas: prima con un lancio di Sané per Muller, chiuso dal portiere in uscita, e poi con un diagonale dello stesso Sané, terminatodi poco largo. Pochettino fino in fondo ha pensato a segnare il gol della tranquillità ma non gli è servito inserire anche Kean per Draxler per centrare l’obiettivo: Mbappé si è visto annullare l’1-1 in contropiede per fuorigioco.
A Parigi è festa nonostante il coprifuoco, in Germania c’è amarezza ma non troppo, non si può vincere sempre e da sconfitte coem queste non si può che imparare e riprendere la strada ancora più forti di prima.

CHELSEA-PORTO 0-1


Nell’altra partita il Porto ci ha provato ma evidentemente i mezzi tecnici del Chelsea sono nettamente superiori. Il Chelsea perde 1-0, ma vola ugualmente in semifinale di Champions League sette anni dopo l’ultima volta. Gli uomini di Tuchel, forti del 2-0 dell’andata, subiscono gol solo nel recupero a causa di unaa splendida rovesciata di Taremi che causa la prima sconfitta (indolore) in questa edizione di Champions League.
Le formazioni non sono le stesse della partita di andata: “Tuchel conferma il 3-4-2-1 con Thiago Silva titolare al centro della difesa al posto di Christensen, Kantè a centrocampo per l’infortunato Kovacic e Pulisic e Mount alle spalle di Havertz. Giroud, si accomoda in panchina. Conceição gioca con le tre punte ritrovando Marega al centro dell’attacco e con Otavio e Corona sulle fasce. A centrocampo rientra Sergio Oliveira.

PRIMO TEMPO
Il primo tempo è un copione già scritto. Il Porto deciso a segnare subito per provare a rimettersi in corsa, il Chelsea attento a non scoprirsi troppo per difendere il doppio vantaggio dell’andata. Quel che ne viene fuori sono 45’ abbastanza noiosi con due occasioni per gli ospiti: la più clamorosa quando Mbemba lancia lungo per il numero 17 ospite, Chilwell va a vuoto e Corona, a tu per tu con Mendy, spara alto sciupando una grande occasione.
Nella ripresa Conceição prova a dare la scossa ai suoi con qualche cambio. Il primo è quello di Taremi, talentuoso attaccante iraniano di 29 anni seguito da Luis Diaz ed Evanilson per dare vivacità a un attacco sempre più oscurato da Thiago Silva e Rudiger. La rete però giunge troppo tardi, al minuto 93 con un cross dalla destra di Nanu e rovesciata bellissima di Taremi col pallone sotto l’incrocio opposto.

POLEMICO FINALE DI PARTITA 


Il finale è polemico: Sergio Conceicao è rientrato negli spogliatoi senza salutare il tecnico dei londinesi, il tedesco Thomas Tuchel. In tribina stampa ha spiegato così il suo gesto: “Sono stato insultato dal signore che mi era accanto”, ha detto, senza però rivelare il contenuto delle parole che gli sono state rivolte. “Il mio inglese non è perfetto, non c’è stato scambio di parole con lui perché ero concentrato sul gioco. Ma gli insulti li ho sentiti e la cosa mi ha irritato. A fine gara poi non ci siamo parlati, lui è sparito”.

EUROPA LEAGUE

Frattanto si avvicina grandi passi il ritorno dei quarti di finale di Europa League con l’unica squadra italiana ancora presente nelle competizioni europee.
Domani sera la Roma ospita l’Ajax all’Olimpico alle 21 per dare continuità alla vittoria dell’ultimo turno contro il Bologna e, soprattutto, non vanificare il prezioso successo dell’andata in casa dei lancieri.
Fonseca in conferenza stampa è molto chiaro: “Tutti noi sappiamo che magari è la partita più importante della stagione fino adesso. E’ importante capire che dall’altra parte c’è una squadra fortissima ed è importante non pensare alla partita di Amsterdam. Voglio una squadra che vuole lottare come se non ci fosse l’altra partita, come abbiamo visto nelle ultime due partite, che vuole lottare per vincere una partita difficile sapendo che anche l’Ajax è fortissima e vuole vincere. So che i ragazzi capiscono bene l’importanza di questo momento”.

Partita facile?

“Conosco la qualità dell’Ajax e so che vengono qui per vincere. Per noi è importante capire che i discorsi sono chiusi, dobbiamo fare una partita perfetta se vogliamo passare. Abbiamo preparato bene la partita concentrandoci sui dettagli difensivi. Dovremo difendere bene, loro sono molto forti in attacco. Tutti sappiamo che non possiamo sbagliare questa partita, dovremo essere concentrati e mentalmente equilibrati. Ad Amsterdam abbiamo avuto un momento di difficoltà in cui loro hanno segnato, ma la squadra è rimasta equilibrata e ha cambiato la partita”.

L’aggressione dell’Ajax la preoccupa?

“Loro pressano alti e bene, spesso a uomo e noi ci siamo preparati. Sarà un momento della partita importante, uscire da questa pressione forte. Ci siamo preparati”.

Cambierà dal punto di vista tecnico-tattico la partita? Come arriva la Roma dal punto di vista fisico e mentale?

“Molto bene, siamo motivato e i ragazzi hanno capito l’importanza di questo momento. Abbiamo preparato la partita come facciamo sempre. Sono molto forti nella pressione e abbiamo preparato questi momenti per non lasciar fare quello che vogliono”.
La formazione appare fatta: Paulo Lopez tra i pali,  in difesa Mancini-Cristante-Ibanez, con Karsdorp – di rientro dalla squalifica – Veretout-Diawara e Calafiori a centrocampo. Davanti Dzeko e Pellegrini sicuri di una maglia, ballottaggio Mkhitaryan-Pedro. L’Ajax ha recuperato Stekelenburg.




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